lunedì 8 gennaio ’18

    1.a settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine un quadro di Mary Cassatt -_ Summertime – 1894

     

    Proverbio del giorno

    Alla povertà manca molto, all’avarizia tutto (Italia)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Liturgia delle ore)

    Fiorì il germoglio di Iesse / l’albero della vita / ha donato il suo frutto. / Maria, figlia di Sion, / feconda e sempre vergine, / partorisce il Signore. / Il Dio che dal Sinai / promulgò i suoi decreti, / obbedisce alla legge. / Sorge una nuova luce / nella notte del mondo: / adoriamo il Signore! / A te sia gloria, Cristo, / col Padre e lo Spirito / nei secoli dei secoli. Amen.

     

    LORENZO GIUSTINIANI. (Venezia, 1381 + 1456).

    Di nobile famiglia, entrò nella Congregazione dei Canonici Secolari dell’isola di San Giorgio, di cui fu Superiore, continuando a dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione ma anche alla questua per le strade. Nominato patriarca di Venezia seppe sanare la frattura tra la Chiesa e il potere civile.

     

    La Parola di Dio del giorno (Mc 1,14-20)

    Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: 
    «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedeo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Perseguitati per la fede)

    Sharon Masih di soli 15 anni, aveva chiesto alla famiglia di poter cambiare scuola nel sud del Punjab, perché i compagni lo avevano trasformato in bersaglio di minacce e vessazioni perché era cristiano. Il 30 agosto 2017 la situazione è degenerata. Alcuni ragazzi della sua classe lo hanno preso con la forza e lo hanno picchiato: “O ti converti all’islam o ti uccidiamo!”. Il ragazzo, che aveva già ricevuto questa minaccia, ha risposto come nelle altre occasioni: “No”. I suoi compagni allora lo hanno tempestato di pugni e calci, fino a ucciderlo. Il personale della scuola lo ha portato all’ospedale dove i medici non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. “La violenza inizia tra i banchi di scuola perché i libri di testo usati fin dalle scuole primarie, instillano negli allievi odio e intolleranza verso i non-islamici”, ha affermato James Paul, docente cristiano pakistano presidente di Pakistan Minorities Teachers’ Association (PMTA). La situazione dei cristiani nel Paese è drammatica: il 2 giugno 2017 il cristiano Iran Masih vittima di incidente mentre lavorava in una fogna a Lahore, è morto dopo che un medico si era rifiutato di toccare il suo corpo sporco. Sempre in Pakistan, Asia Bibi ha passato il 9° Natale nel carcere di Multan, accusata di blasfemia: in realtà si era limitata a invocare il nome di Gesù di fronte alle sue vicine mentre lavava i panni. Il suo non è un caso isolato, e altri cristiani hanno vissuto il Natale in carcere vittime dell’assurda legge sulla blasfemia.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i perseguitati a causa della loro fede e cultura.

     

    Don’t Forget!: Popolazioni perseguitate: I ROHINGYA

    Chi sono i Rohingya? Sono un gruppo etnico di fede musulmana che risiede principalmente nel nord dello stato birmano del Rakhine. Gruppi di Rohingya vivono anche in Bangladesh, Arabia Saudita e Pakistan. In totale, questa popolazione conta circa 1,1 milioni di persone, di cui la maggioranza vive nello stato del Rakhine. La lingua parlata è il rohingya, simile al dialetto bengalese Chittagong del Bangladesh. I Rohingya non sono riconosciuti tra le 135 minoranze ufficiali della Birmania. La “questione Rohingya” si perde nelle nebbie della storia. Comincia forse, a voler cercare un principio, quando lo Stato di Rakhine, dove essi vivono da secoli, nel 1784 fu conquistato e annesso al Myanmar, da cui è praticamente separato da una catena montuosa. Diventato poi parte dell’impero britannico, è rimasto alla Birmania anche dopo l’indipendenza. Una legge del 1982 nega loro la cittadinanza, per questo lo Stato Birmano li considera apolidi. Di conseguenza, sono soggetti a diverse discriminazioni e il loro accesso ai servizi statali (sanità, educazione, libertà di movimento) è limitato. Spesso si parla di loro come della minoranza “più perseguitata

     

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