XIV Settimana del tempo ordinario
nella foto un opera di Alberto Burri
Proverbio del giorno
«Racconta i tuoi guai a te stesso e le tue felicità al mondo (India)».
Iniziamo la giornata pregando
Accresci in noi, o Padre, con la potenza del tuo Spirito la disponibilità ad accogliere il germe della tua parola, che continui a seminare nei solchi dell’umanità, perché fruttifichi in opere di giustizia e di pace e riveli al mondo la beata speranza del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo…”.
Enrico II imperatore.
Nato nel 973 a Bamberga, in Baviera, crebbe in ambiente cristiano. Il fratello Bruno divenne vescovo di Augusta, una sorella monaca e l’altra sposò un futuro santo, il re d’Ungheria Stefano. Il Papa lo incoronò a guida del Sacro Romano Impero. Morì nel 1024.
La Parola di Dio del giorno (Matteo 10,7-15)
Gesù disse ai suoi discepoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».
BREVE COMMENTO AL VANGELO (P. Giovanni XXIII)
Non c’è nulla nella semplicità che contraddica la prudenza, e viceversa. La semplicità è amore; la prudenza è pensiero. L’amore prega, l’intelligenza veglia. In una conciliazione perfetta. L’amore è come la colomba che geme; l’intelligenza, rivolta all’azione, è come il serpente che non cade mai a terra, né si urta, perché avanza tastando con il capo ogni asperità del terreno.
Riflessione Per Il Giorno (Sapienza dei chassidim)
Un tale domandò a Rabbi Shmelke: «Ci è comandato di amare il prossimo come noi stessi. Come posso farlo se egli mi ha fatto un torto?». Il Rabbi rispose: «Devi comprendere queste parole nel loro giusto significato, che è: ama il prossimo tuo come qualcosa che tu stesso sei. Tutte le anime infatti sono una cosa sola e ognuna è una scintilla dell’anima originale, che è insita in tutte le anime allo stesso modo come la tua anima è compenetrata in tutte le tue membra. Può accadere che la tua mano si sbagli e ti colpisca. Ma prenderai tu forse allora un bastone e la castigherai per la sua mancanza di comprensione, accrescendo così il tuo dolore? Lo stesso si applica al tuo prossimo, che con te forma un’anima sola: se egli, per ignoranza, ti fa un torto e tu lo punisci, non fai che colpire te stesso». Ma quello insisteva: «Ma se vedo che un uomo è malvagio al cospetto di Dio, come potrò amarlo?». Gli rispose il Rabbi: «Ignori forse che l’anima primordiale scaturì dall’essenza di Dio e che l’anima di ogni uomo è una parte di lui? E non avrai allora pietà di quell’uomo, vedendo che una delle sue scintille si è smarrita ed è quasi spenta?».
Intenzione del giorno
Preghiamo per don Pietro e tutti i sacerdoti defunti del Patronato S. Vincenzo
GATTI don PIETRO è nato il 21-08-1933 a Bergamo, parrocchia di Borgo Palazzo. Il 31-5-1958 è stato ordinato prete e da allora ha sempre fatto parte della comunità del PSV. Ha iniziato nella Casa centrale di Bergamo via Gavazzeni dove don Bepo gli assegnò prima il compito di vicerettore degli studenti e poi di Padre Spirituale dei giovani ospiti, un compito che assolverà con scrupolo, discrezione e saggezza fino che la salute e le forze glielo permetteranno. Si occupò anche della redazione del Bollettino del Patronato S. Vincenzo; curò con passione la liturgia e fu geloso custode degli arredi della chiesa del Patronato. La sua è sempre stata una presenza fedele e discreta: non ha mai cercato la visibilità, ma si poteva sempre contare con la sua presenza. Quando le forze poco a poco lo hanno abbandonato, non è venuta meno la silenziosa testimonianza di una vita spesa al servizio degli ospiti della casa e nella lode al Signore. Durante gli anni della progressiva infermità, mai si lasciò andare al minimo lamento o manifestò insofferenza nei confronti della sua condizione, finché il fisico, già debilitato dall’età, cedette e il 10 luglio 2017 alle 21,00, dopo aver ricevuto i conforti religiosi, ha lasciato questo mondo per essere accolto nel misericordioso abbraccio della paternità divina. I funerali di don Pietro sono stati celebrati il 13 luglio 2017 alle ore 14,30 nella Chiesa della Casa centrale di via Gavazzeni 3, con la partecipazione di Mons. Davide Pelucchi, il vicario generale che ne ha tracciato un commosso ritratto e di una decina di sacerdoti. I resti mortali sono stati sepolti nella cappella del Patronato S. Vincenzo nel Cimitero di Bergamo.
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