Settimana Santa
Frase del giorno (Is. 49,1ss)
«Il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra.»
Iniziamo la Giornata Pregando (orazione colletta)
Concedi alla tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio, per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen
BERNARDETTA SOUBIROUS VERGINE
Quando, l’11-02-1858, la Vergine apparve la prima volta a Bernadette, lei aveva appena compiuto 14 anni. Nell’apparizione del 25-03-1858, rivela «Io sono l’Immacolata Concezione»: 4 anni prima, Pio IX aveva dichiarato il dogma dell’Immacolata, ma questo Bernadette non poteva saperlo. Nel 1866, Bernadette decide di rifugiarsi a Saint-Gildard, casa madre della Congregazione delle Suore della Carità di Nevers. Ci rimarrà 13 anni. Costretta a letto da asma, tubercolosi, tumore osseo, all’età di 35 anni, Bernadette si spegne il 16 aprile 1879.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni13,21-33.36-38)
Mentre era a mensa con i discepoli, Gesù, profondamente turbato dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
Riflessione del giorno (a proposito di peccati mortali)
La sciocca supponenza con cui si etichetta come antica e superata l’espressione “peccato mortale” impedisce invece di cogliere che il peccato fa morire. Il peccato ha a che fare con la morte e deve essere fuggito proprio perché genera morte. Il peccato “inganna”, come insegna Genesi 3. Si presenta come occasione di vita e si trasforma poi in cammino di morte. Senza perdersi in elucubrazioni particolari, basti pensare a come l’assuefazione alla droga o all’alcool spenga ogni desiderio di vita, impedendo progressivamente di godere di qualsiasi cosa. E posso assicurare che qualsiasi dipendenza (droga, alcol, sesso, gioco) destruttura a tal punto la persona umana da renderla incapace di scelte autonome e responsabili, incapace di vivere nella verità e di uscire dalla menzogna, incapace di vedere il prossimo come persona da rispettare e amare e non come qualcuno da sfruttare ai propri fini. Quante schiavitù genera una libertà individuale mal intesa e l’insano amore di sé!
Intenzione del giorno
Preghiamo per il papa emerito Benedetto XVI e per il suo nascosto e silenzioso ministero
262° quadro de “i 1.000 quadri più belli del mondo”
Philippe de Champaigne (1602 – 1674), nato a Bruxelles, si stabilì a Parigi nel 1621. Allievo dei pittori Jean Bouillon e Michel de Bordeaux (dal 1621), si formò assieme a Jacques Fouquières ed a Nicolas Poussin, ai quali rimase sempre legato da profonda amicizia. Nel 1628 entrò a servizio della corte di Francia ed ebbe modo di farsi apprezzare dal cardinale Richelieu, di cui divenne l’artista preferito. Dopo la prematura perdita della moglie e di alcuni figli si volse alla religione ed iniziò a frequentare gli ambienti giansenisti. Divenne il pittore di Port-Royal, dove si era anche ritirata l’ultima sua figlia che rappresentò nel quadro Ex voto, ritenuto il suo capolavoro. Il dipinto fu eseguito in seguito alla miracolosa guarigione della figlia Caterina che, rimasta paralizzata alle gambe per una malattia, ne recuperò l’uso in seguito a una novena dalla comunità di Port-Royal di Parigi. Il 6 gennaio 1662 madre Agnese che stava pregando accanto all’ammalata, ebbe la rivelazione che Dio avrebbe ascoltato le sue richieste e il giorno dopo Suor Caterina ricominciò a camminare.
È il momento in cui le preghiere per la guarigione della giovane sono finite e la madre superiora riceve la rivelazione che è guarita. La cella nuda ha un solo crocifisso per decorazione, quindi tutta l’attenzione è diretta verso i volti con il loro sguardo di grande serenità. Champaigne dimostra ancora una volta il suo talento di ritrattista, raffigurando figure straordinariamente autentiche. L’austerità dell’ambiente circostante è ravvivata dal sottile lavoro degli abiti, quasi scultorei, che sottolineano la solenne imponenza del momento. La tavolozza dei colori è sobria, dominata dall’avorio degli indumenti e il grigio-marrone di tutta l’immagine. Spiccano solo le croci rosse cucite sulle vesti. Il miracolo si svolge in un’atmosfera di silenzio contemplativo che enfatizza la dimensione interiore e spirituale. Una lunga iscrizione in latino spiega la scena e conferisce un sapore arcaistico e iconico all’immagine.
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