Il semaforo segna giallo e l’auto prima accelera, poi frena d’improvviso fermandosi abbondantemente oltre la linea dello stop: alla guida c’è una giovane donna e sul sedile posteriore un bimbo, suo figlio probabilmente. Un ragazzo in motorino sorpassa tutti e si piazza davanti all’auto: nonostante casco e occhiali scuri, si indovina un’età di 15/16 anni. Il tipo si volta e comincia a inveire contro la signora colpevole –a quel che si può intuire- non solo di aver oltrepassato lo stop e bloccato il traffico, ma soprattutto di aver obbligato “lui” a fermarsi al giallo! L’aggressione dura poco più di un minuto, ma è violenta: dopo aver rovesciato sulla poveretta una cascata di epiteti irriferibili, quel campione di maleducazione si esibisce in una sequenza di gesti volgari che suscita l’indignazione degli altri automobilisti: qualcuno suona il clacson, ricevendo in cambio la sua razione di insulti. La donna in macchina si limita a chiudere i finestrini, ad alzare il volume della radio e a voltarsi verso il figlio perché non veda come è trattata sua madre. Scatta il verde e il bullo fila via come un fulmine. Anzi, come un coniglio.
– don Davide –
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