giovedì 28 maggio ’20

     

     

    nell’immagine un dipinto di Otto Mueller

     

    VIIA Settimana Tempo Pasquale

     

    Proverbio del giorno (proverbi Africani)

    “Il cuore dell’uomo non è un sacco dove chiunque possa mettere la mano.”

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Venga il tuo Regno su tutta la terra, venga in ogni anima…Tutti gli uomini siano solleciti al tuo servizio, la tua grazia regni padrona assoluta in ogni anima; che tu solo agisca in ogni anima e tutti gli uomini non vivano che per mezzo di te e per te, perduti in te…Amen

     

    PAOLO HẠNH

    In Cocincina, ora Viet Nam, Paolo Hanh, (1826-1859) dimentico della morale cristiana, si era posto a capo di una banda di ladri; arrestato, si professò cristiano e, non potendo né lusinghe, flagellazioni o tenaglie farlo desistere dalla fede, andò al martirio mediante decapitazione.

     

    Ascoltiamo La Parola di Dio (Gv 17,20-26)

    Gesù pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».».

     

    La Riflessione del Giorno (don Sergio Gamberoni)

    Don Sergio Gamberoni è il responsabile della Migrantes – Bergamo. «In questi 80 giorni si sono ribaltati tanti preconcetti sulla presenza dei migranti nei nostri territori. Il virus ci ha messi tutti sulla stessa barca. Con gare di solidarietà reciproca. Nell’immaginario collettivo ora gli extracomunitari sono anche i medici cubani e albanesi venuti ad aiutarci. Sono la comunità islamica che ha raccolto e donato 30 mila euro al nostro ospedale. E hanno suscitato reazioni e iniziative che qualche mese fa erano impensabili, e che hanno visto le nostre comunità produttive alla ricerca di dialogo e sostegno. L’imperativo che ci ha guidati è stato “rimanere vicini, mantenere relazioni, indifferentemente dalla provenienza, cultura e credo. Figli di un solo Dio. Fratelli nella sventura”. I cappellani delle comunità nazionali si sono spesi oltre ogni limite, tanto che tre di essi hanno dovuto condividere la malattia. Abbiamo supportato anche con trasmissioni in streaming le preghiere degli altri riti cristiani.

    Abbiamo cercato di aiutare le parrocchie che hanno avuto defunti stranieri e sostenere le loro famiglie, anche musulmani. Quando è morto un imam di soli 41 anni abbiamo aiutato perché la popolazione islamica potesse seguire i funerali in una diretta seguita da 900 persone. Abbiamo dato spazio sul nostro sito a un diario quotidiano del Ramadan che consentisse alle comunità islamiche di mantenersi in contatto in un digiuno che non ha precedenti. Digiuno che quest’anno è iniziato sotto la stessa luna nella quale noi abbiamo celebrato la Pasqua. Le diffidenze, le chiusure si sono sciolte come neve al sole. Molti bergamaschi hanno riconosciuto in quegli stranieri “quelli che ci hanno permesso di continuare a mangiare”. Quando un fruttivendolo musulmano malato di covid è tornato per fortuna salvo dall’ospedale, i suoi vicini e clienti lo hanno accolto con affetto con una pergamena di “attestato di cittadinanza: se non te la dà lo Stato, te la diamo noi”. È proprio vero che nel male alberga sempre un germe di bene. Io sono convinto che alla fine di questa terribile storia si volterà pagina nelle relazioni tra italiani e stranieri. Tutto sarà diverso».

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per chi è chiamato a educare i ragazzi e i giovani: genitori, catechisti, maestri, allenatori

     

    Don’t Forget! Istituzioni socio-caritative bergamasche

     

     

    Il Patronato ACLI di Bergamo è una struttura che offre ai lavoratori e più in generale ai cittadini un’efficace attività di informazione, consulenza, orientamento, tutela dei diritti e patrocinio, in ambito sociale, pensionistico e previdenziale, ovvero assiste i lavoratori in tutte le fasi della propria vita lavorativa e nel disbrigo delle pratiche ad essa collegate. Il Patronato ACLI è nato a livello nazionale nel 1945, come servizio rivolto ai lavoratori e ai cittadini, con l’obiettivo di offrire informazione, consulenza e orientamento in ambito lavorativo, tutela dei diritti dei lavoratori, patrocinio in ambito sociale, pensionistico e previdenziale. Concretamente il Patronato ACLI si occupa di preparare e inoltrare tutte le pratiche di pensione e previdenza lavorativa, svolgendo tutti gli adempimenti richiesti e accompagnando il cittadino nel conseguimento dei propri diritti con Inps, Inpdap, Inail, pubbliche amministrazioni ed enti locali. In particolare tratta pratiche di pensione di anzianità, di vecchiaia, di invalidità e di pensioni ai superstiti nel settore pubblico e privato, oltre che di assegni sociali e pensioni agli invalidi civili, assegni al nucleo familiare, versamenti volontari ed estratti contributivi, supplementi e ricostituzioni delle pensioni, infortuni sul lavoro e malattie professionali. Il Patronato svolge gratuitamente la propria assistenza attraverso una rete diffusa su tutto il territorio costituita da uffici e recapiti, con la presenza di operatori specializzati, supportati da consulenti, medici, legali e fiscali, e di promotori sociali volontari, che si occupano di promuovere i servizi ai cittadini, e in particolare alle fasce più emarginate della società.

    Il Patronato ACLI di Bergamo è composto da una rete di 14 uffici zonali e più di 70 recapiti presenti su tutto il territorio provinciale, con 21 operatori specializzati, 3 consulenti medici e un consulente legale; queste figure sono indispensabili per patrocinare e promuovere adeguatamente i diritti in campo previdenziale, assistenziale e socio-sanitario. Sono, inoltre, presenti su tutto il territorio di Bergamo e Provincia più di 70 promotori sociali volontari, che svolgono una funzione di sensibilizzazione, rivolta soprattutto alle fasce più deboli della società.

     

     

     

     

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