martedì 14 luglio ’20

     

    nell’immagine un dipinto di Maurice de Vlaminck

     

    XVa Settimana tempo Ordinario

     

    Proverbio

    Se tutti andassero nella stessa direzione, il mondo intero si ribalterebbe. (Ebrei)

     

    Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera colletta)

    Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli per essere simili a Cristo, buon samaritano del mondo. Egli è Dio…Amen

     

    Camillo de Lellis

    Di nobile famiglia, nato nel 1550, Camillo fu soldato di ventura. Persi gli averi al gioco, entrò fra i Cappuccini: per curare una piaga tornò a Roma, dove si dedicò ai malati. Si consacrò a Cristo e, divenuto prete, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». I Camilliani si distinsero per la carità misericordiosa e la croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose le basi per la figura moderna dell’infermiere e del cappellano. Morì a Roma il 14 luglio 1614

     

    Parola di Dio del giorno Mt 11, 20-24

    Gesù rimproverò le città nelle quali erano avvenuti i suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsaida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sodoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodoma sarà trattata meno duramente di te!».

     

    Riflessione Per Il Giorno (Vita e detti dei Padri del deserto)

    Abba Isacco il Tebano si recò in un monastero e, vedendo un fratello peccare, lo condannò. Partito per il deserto, gli si fece innanzi un angelo del Signore che si fermò davanti alla porta della sua cella e gli disse: “Non ti lascio entrare”. Quello lo pregava: “Ma perché mai?”. L’angelo gli rispose: “Mi ha inviato Dio dicendo: ‘Digli: Dove ordini che io getti tuo fratello che è caduto nel peccato e che tu hai giudicato?”‘. Allora l’anziano si pentì e disse: “Ho peccato, perdonami”. E l’angelo disse: “Alzati, Dio ti ha perdonato. Guardati d’ora in poi dal giudicare qualcuno, prima che l’abbia giudicato Dio”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti gli infermieri, i medici e gli addetti al servizio dei malati

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    JEAN ANTOINE WATTEAU: L’IMBARCO PER CITERA

    1717 – Olio su tela – 129 x 194 cm – Museo Louvre Parigi

    Nel 1717 Jean-Antoine Watteau chiese di essere ammesso all’Accademia di Belle Arti e come saggio di ammissione realizzò questa tela, che oltre a essere la sua opera più famosa, è anche uno dei più celebri quadri del ‘700 europeo. Il quadro sembra semplice, ma in realtà è enigmatico. Come il titolo suggerisce, le persone raffigurate si apprestano ad imbarcarsi per Citera, mitica isola di fronte alla quale Venere nacque dal mare. L’imbarcazione che li attende ha un aspetto irreale: oltre ai due rematori, vi è una schiera di puttini che dall’imbarcazione si alzano verso il cielo. In realtà il viaggio che stanno per fare è solo una metafora, la cui interpretazione rimane però dubbia. Si può protendere per un significato felice: le coppie starebbero convolando a un ideale luogo che solo chi è innamorato può realmente sapere, perché quella è una condizione che tutto trasfigura. O il significato può essere più malinconico: in realtà quell’imbarco è qualcosa che assomiglia di più a una uscita di scena. Il fascino del quadro però consiste in questa ambiguità, che unisce gli opposti in struggente sintesi: il momento dell’innamoramento e il momento del suo ricordo, la felicità e il suo nostalgico abbandono. Dalla coppia a destra, che è il punto dal quale partire, il procedere verso la barca crea un movimento non solo spaziale, ma anche temporale, come se le diverse coppie rappresentassero diverse fasi della stessa storia: da quella iniziale del corteggiamento, a quelle intermedie dell’unione, a quella finale dell’imbarcarsi. Il tutto in una cornice naturale anch’essa molto struggente: un posto che appare solo nel sogno. La vegetazione, la rovina sulla destra, l’acqua del fiume, ma soprattutto i colori del cielo, creano un’atmosfera irreale, dolce e malinconica. Vi è qualcosa di indefinibile in questo paesaggio, che rende il quadro unico rispetto a tutta la produzione pittorica coeva.

     

    Il ricordo e il grazie…

    Contardo Crotti

    Agronomo

    Morto il 13 marzo 2020

     

    Nella tragica lista sempre più lunga delle vittime provocate dal coronavirus, da ieri compare anche il nome dell’agronomo Contardo Crotti, professionista stimato e apprezzato in tutta la provincia e anche al di fuori dei confini bergamaschi. Si è spento la scorsa notte in ospedale a Bergamo all’età di 72 anni: da tempo soffriva di problemi di respirazione e gli effetti del Covid-19 non gli hanno dato scampo. Era nato a Ponte Nossa e viveva ad Alzano Lombardo: era specializzato nella pianificazione agro ambientale, progettava attività silvo-pastorali, elaborava piani di sviluppo rurali e coordinava la gestione di progetti riferiti a vaste aree montane. Per questo lavorava spesso con gli enti pubblici del territorio: l’ultimo suo incarico, ricoperto fino allo scorso anno quando i problemi ai polmoni erano diventati più gravi, è stato quello di direttore del Gal Valle Seriana e Laghi Bergamaschi. «Persona davvero straordinaria e di buon senso – lo ricorda il vice presidente Luigi Bettoli, interpretando anche i sentimenti di commozione del presidente Alex Borlini, del consiglio di amministrazione e di tutto il personale del gruppo di azione locale che ha sede a Lovere – sia per la competenza professionale che per la conoscenza certosina del territorio bergamasco, nonché per la semplicità e l’umiltà con cui si disponeva coi diversi amministratori, consulenti di categoria e agricoltori lo hanno reso un gigante. Per evitare di perdere di vista gli obiettivi per lui era importante essere ogni giorno consapevole delle attività alle quali dedicava il suo tempo. La comprensione dell’altro ed il rispetto per ciò che è, indipendentemente da quello che può essere il proprio punto di vista, il proprio sentire, sono stati il suo esemplare modello. Credo che ognuno di noi debba essere misurato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Ecco perché sono onorato di averlo conosciuto, apprezzato e stimato».

     

     

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