nell’immagine un dipinto di Dean Cornwell
XXXa Settimana tempo ordinario
Proverbio
«Non puoi riempirti la pancia dipingendo pezzi di pane (Cina)»
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Colletta)
O Padre, che fai ogni cosa per amore e sei la più sicura difesa degli umili e dei poveri, donaci un cuore libero da tutti gli idoli, per servire te solo e amare i fratelli secondo lo Spirito del tuo Figlio, facendo del suo comandamento nuovo l’unica legge della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
S. Narciso di Gerusalemme
Narciso aveva quasi cent’anni quando venne eletto 30° vescovo di Gerusalemme. Nonostante l’età, governò a lungo e con fermezza. A lui si attribuisce, nel giorno di Pasqua, il miracolo di aver mutato l’acqua in olio per le lampade della chiesa, rimaste a secco. Per il suo rigore furono sparse calunnie sul suo conto: si allontanò e, creduto morto, vennero eletti uno dopo l’altro due successori: alla morte del secondo ricomparve: si dice avesse 116 anni
Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Luca 13,18-21
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
Riflessione Per Il Giorno (José Tolentino Mendonça)
C’è un ritornello che Gesù ripete spesso, alla fine di una parabola o di un insegnamento, tanto da essere diventato un’espressione tipica del suo parlare: «Chi ha orecchi per intendere, intenda». Noi abbiamo orecchi per udire? Possiamo dire di saper ascoltare veramente? E di ascoltare Gesù per davvero? Grande sfida interiore, quella di metterci in ascolto. Comporta un’autentica conversione, una sorta di rinascita della nostra anima. Il senso dell’ascolto ha a che vedere con la prontezza. Essere pronti per. Una buona immagine dell’ascolto spirituale è quella degli atleti all’inizio di una corsa, raccolti in attesa del segnale di partenza. Chi ascolta si crea dentro di sé una vigilanza, un’attenzione che gli permetta di agire con diligenza e fedeltà in ogni frangente, senza eccezioni. La qualità dell’ascolto interiore determina la qualità della risposta. Anche senza rendercene conto, noi a ogni momento stiamo rispondendo, dicendo di sì o rifiutando, apriamo il nostro cuore a Gesù o gli sbarriamo la porta. «Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3,20).
Intenzione del giorno
Preghiamo perché il cuore del violento si apra alla grazia del Signore e si converta
Don’t forget! “Storia dei Martiri Cristiani – 3°parte”
Le persecuzioni Degli imperatori Romani: Domiziano (81-96) Traiano (98-117) S. Ignazio di Antiochia divorato dalle belve nel circo |
Provvedimenti contro i Cristiani pare siano stati presi all’epoca di Domiziano (81-96). Diverse fonti cristiane indipendenti tra loro lo indicano come persecutore; mentre lo storico pagano Dione Cassio riferisce che sotto il suo regno «furono condannati per ateismo molti che inclinavano verso i costumi giudaici». Vi sono divergenze tra gli storici nel considerare se queste persone fossero state davvero cristiane, ma molti studiosi sono inclini a pensare che vi siano stati dei martiri durante il suo regno a causa del rifiuto dei Cristiani al sacrificio imperiale, che era considerato grave da un sovrano che pretendeva di farsi chiamare «dominus et deus». Di diverso genere paiono essere le repressioni subite all’epoca di Traiano (98-117). Tramite l’epistolario di Plinio il Giovane, che chiedeva all’Imperatore consigli sulle procedure da adottare contro i Cristiani, veniamo a sapere che quest’ultimo, nella risposta data al governatore del Ponto e della Bitinia aveva vietato la loro ricerca, stabilendo che si potesse procedere contro di essi nel solo caso di denuncia, purché però non fosse anonima; affermando che la persona accertata come cristiana doveva essere punita. Questa insolita procedura diede risultati ambivalenti in quanto, essendo vietata la ricerca, permise alla Chiesa di diffondersi e svilupparsi nelle regioni dell’Impero; ma ribadendo l’illiceità della professione di Cristianesimo, provocò diversi episodi di persecuzione e martirio. L’Imperatore però non considerava i Cristiani pericolosi e quest’ultimi assunsero nei confronti dell’Impero Romano un atteggiamento di lealtà, come dimostrano le esortazioni a obbedire all’autorità costituita nelle lettere di Pietro e Paolo. Nella cerchia imperiale e intellettuale dell’epoca, il giudizio negativo contro il cristianesimo era diffuso: Plinio il giovane considera “nihil aliud quam superstitionem (“null’altro che superstizione”). Spesso l’accusa si concludeva con la pena di morte, anche se il cittadino era romano, come accadde a S. Ignazio d’Antiochia (107-108), o a Papa Clemente I, che venne gettato nel mar Nero con un’àncora al collo, o al papa Alessandro I, martirizzato con due sacerdoti e al prefetto di Roma, Ermete.
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