Mercoledì 1 dicembre 2021

     

    1a Settimana di Avvento

     

    Aforisma di Blaise Pascal

    “L’infelicità degli uomini deriva da una sola causa: dal non sapersene stare in pace in una camera”.

     

    Preghiera del giorno di Bose

    Ecco il Signore viene una voce risuona per noi dal deserto nell’amore vegliamo, prepariamo la strada al nostro Dio.

    Ecco il Signore viene la promessa del Padre sostiene l’attesa la salvezza è vicina, la vediamo fra noi Gesù il Messia. Ecco il Signore viene noi viviamo sedotti da questa speranza già sul monte di Sion salgono tutte le genti incontro al Padre.

    Ecco il Signore viene Chi è seduto sul trono e l’Agnello immolato nello Spirito santo già riceve la lode da ogni uomo. Amen.

     

    Santo del giorno

    CHARLES-EUGÈNE DE FOUCAULD nacque il 15-9-1858 a Strasburgo e fu giovane scapestrato «senza niente negare e niente credere». Intrapresa la carriera militare, fu congedato con disonore «per indisciplina aggravata da cattiva condotta».

    Si dedicò allora a viaggiare, esplorando il Marocco e meritandosi una medaglia d’oro dalla Società di Geografia di Parigi. Tornò in patria scosso dalla fede totalitaria di alcuni musulmani. Si riavvicinò al cristianesimo e si convertì radicalmente.

    Deciso a «vivere solo per Dio», entrò tra i monaci trappisti, ma ne uscì dopo alcuni anni per recarsi in Terra Santa e abitarvi come Gesù, in povertà e nascondimento.

    Ordinato prete tornò in Africa, si stabilì vicino a un’oasi del Sahara, indossando una tunica bianca, sulla quale aveva cucito un cuore rosso di stoffa, sormontato da una croce.

    In seguito si addentrò nel deserto, raggiungendo il villaggio tuareg di Tamanrasset dove trascorse 13 anni nella preghiera (a cui dedicava 11 ore al giorno) e nel comporre un enorme dizionario di lingua francese-tuareg (usato ancor oggi).

    La sera del 1°-12-1916, la sua casa – aperta a ogni incontro – fu saccheggiata da predoni. Presso il suo cadavere fu trovato il suo ostensorio, quasi per un’ultima adorazione. È stato beatificato il 13-11-2005 da Benedetto XVI.

     

    Parola di Dio del giorno Mt 15,29-37

    Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano.

    E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino».

    E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini».

    Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene».

     

    Riflessione (Curiosità linguistiche di G. Mola di Nomaglio)

    «I bottoni, applicati in abbondanza su giacca e gilet maschili, nel XVIII secolo erano gli accessori che maggiormente attiravano l’attenzione: potevano essere rivestititi in stoffa e dipinti, in madreperla e osso, in fine porcellana, addirittura ornati di diamanti e pietre preziose, costituendo dei veri e propri gioielli dal ricercato design.

    Questi elementi erano così presi in considerazione che gli aristocratici, durante le loro amichevoli conversazioni, usavano toccarli per osservarli meglio; tale uso produceva sovente l’incidente: ovvero i bottoni, la cui cucitura era magari allentata, rimanevano fra le mani dell’interlocutore.

    Fu così che da questi fatti si prese ad utilizzare, nel gergo linguistico, l’espressione «attaccare bottone» quando la conversazione si dilunga e che ancora oggi usiamo. 

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per i piccoli fratelli e le piccole sorelle del Beato Charles de Foucauld perché la loro coraggiosa testimonianza di fede e incarnazione totale ci aiuti a vivere la nostra fede.

     

    Don’t forget! I conflitti tra cattolici e riformati

    «Dicono che la terribile guerra è finita. Ma qui non ci sono segni di pace: c’è solo odio e violenza.

    Questo abbiamo imparato dalla guerra… Viviamo come animali, strappando l’erba coi denti … Molti dicono che qui non c’è Dio»

    Annotazione del capofamiglia in una Bibbia contadina (17 gennaio 1647)

    Tragica conseguenza della riforma protestante nell’Europa del XVI sec fu lo scatenarsi dei conflitti di religione con terribili violenze dall’una e l’altra parte.

    Ecco un elenco dei principali conflitti legati a fattori religiosi in Europa dal XVI agli inizi del XVIII secolo:

     

    1. la rivolta dei cavalieri (1522) nel Sacro Romano Impero;
    2. la guerra dei contadini tedeschi (1524-1525) in Germania;
    3. la prima (1529) e la seconda guerra di Kappel (1531) nella Vecchia Confederazione svizzera;
    4. la rivolta di Münster (1534–1535) nel Principato vescovile di Münster;
    5. la rivolta anabattista di Amsterdam (1535);
    6. la rivolta di Bigod (1537) nel Regno d’Inghilterra;
    7. la guerra di Smalcalda (1546-1547) nel Sacro Romano Impero;
    8. la rivolta del Prayer Book (1549) nel Regno d’Inghilterra;
    9. la strage dei Valdesi di Calabria (1561) nel Regno di Napoli;
    10. le otto guerre di religione francesi (1562–1598) nel Regno di Francia;
    11. la guerra degli ottant’anni (1568–1648) nei Paesi Bassi;
    12. la guerra di Colonia (1583–1588) nell’Elettorato di Colonia;
    13. la guerra di Strasburgo (1592–1604) nel Principato vescovile di Strasburgo;
    14. la guerra contro Sigismondo (1598–1599) in Svezia;
    15. la guerra di successione di Jülich (1609–10, 1614) nei Ducati Uniti di Jülich-Kleve-Berg;
    16. la guerra dei trent’anni (1618–1648) in varie zone dell’Europa centrale;
    17. il sacro macello in Valtellina (1620), nel Cantone dei Grigioni;
    18. la rivolta ugonotta (1621-1629) nel Regno di Francia;
    19. le guerre dei tre regni (1639–1651) in Inghilterra, Scozia e Irlanda, comprendenti:
    20. le guerre dei Vescovi (1639–1640);
    21. la guerra civile inglese (1642–1651);
    22. le guerre confederate irlandesi (1641–1653);
    23. la conquista cromwelliana dell’Irlanda (1649–1653);
    24. le pasque piemontesi (1655) nel Ducato di Savoia;
    25. la prima (1656) e la seconda guerra di Villmergen (1712) nella Vecchia Confederazione svizzera.

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