Venerdì 3 dicembre 2021

     

    1a Settimana di Avvento

     

    Aforisma del giorno di Blaise Pascal

    Le cose umane si capiscono studiando, le cose di Dio si capiscono amando.

     

    Preghiera del giorno (Antico inno cristiano)

    Le stelle che brillano e le forze in movimento: tutto sparisce e perde il suo splendore davanti allo splendore della tua luce e alla potenza della tua grandezza. Tu manifesti l’immagine del Padre onnipotente.

    Tu sei il fondamento di tutta la terra. Tu sei il nostro modello, il nostro ordinatore, tu sei la nostra strada e la porta che guida alla luce. Tu sei l’immagine della giustizia. Tu sei sempre la nostra stella e la nostra luce.

    Ti rendiamo grazie, lodi e benedizioni. Davanti a te pieghiamo le ginocchia con fiducia. Ti chiediamo tutto ciò che è retto. Concedici di essere fermamente stabili nella fede; di avere salute del corpo per poterti lodare.

    Così ti canteremo senza posa e in ogni circostanza; e ti loderemo perché da ogni parte tu sei celebrato, tu l’immortale, l’instancabile, l’eterno. Se ti guardiamo, o Signore, non morremo. Se ti preghiamo, saremo esauditi. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Francesco Saverio

    Nel XVI sec. numerosi testimoni della fede capirono l’importanza di superare i confini geografici per portare il Vangelo là dove non era giunto. Tra questi S. Francesco Saverio, che spese tutte le energie per donare il messaggio del Risorto alle popolazioni del lontano Oriente, dall’India all’Indonesia, fino al Giappone.

    La sua memoria è un’occasione per riflettere sui confini – vicini o lontani – che oggi siamo chiamati a superare per portare la luce di Dio. Francesco Saverio era nato in Navarra nel 1506 e a Parigi aveva incontrato Ignazio da Loyola, col quale condivise l’avventura della fondazione della Compagnia di Gesù.

    Nel 1540 venne mandato verso l’Oriente come missionario: mentre stava progettando di portare il Vangelo in Cina morì a causa di una polmonite sull’isola di Shangchuan nel 1552. Paolo V beatificò il Saverio il 21 ottobre 1619 e Gregorio XV lo canonizzò il 12 marzo 1622.

     

    La Parola di Dio del giorno Matteo 9,27-31

    Mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?».

    Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

     

    Riflessione del il giorno Dalle lettere di s. Francesco Saverio

    Padre Francesco Saverio scrive in una lettera a sant’Ignazio: «Parto contento: sopportare le fatiche di una lunga navigazione, prendere su di sé i peccati altrui, quando se ne ha già abbastanza dei propri, soggiornare in mezzo ai pagani, subire l’ardore di un sole bruciante, e tutto questo per Dio; ecco sicuramente delle grandi consolazioni e un motivo di gioie celesti.

    Perché alla fin fine la vita beata, per gli amici della croce di Gesù Cristo, è, mi sembra, una vita disseminata di simili croci… Quale felicità pari a quella di vivere morendo ogni giorno, spezzando le nostre volontà per cercare e trovare non quello che ci dà un vantaggio, ma quello che va a vantaggio di Gesù Cristo? … Io ho l’obbligo di perdere la vita del corpo per garantire al prossimo la vita dell’anima.

    Affronterò quindi qualsiasi pericolo, affidandomi a Dio nostro Signore e riponendo in Lui la mia speranza. Voglio, nella misura delle mie misere forze, fare in me la prova di questa parola di Gesù Cristo, nostro Redentore e Signore: Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà». 

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché crollino le dittature e le forme di governo che non rispettano la libertà e la dignità dell’uomo.

     

    Don’t Forget! Anno di S. Giuseppe

    LE PRIME E PIÙ ANTICHE RAFFIGURAZIONI NELL’ARTE DI S. GIUSEPPE

    La lastra sepolcrale del 330 d.C. (vedi sopra) che raffigura la scena dell’Adorazione dei Magi, proviene dalle Catacombe di Priscilla. Essa è nota come l’Iscrizione di Severa ed è custodita nel Museo Pio Cristiano in Vaticano: ebbene, in molti hanno creduto di identificare il personaggio alle spalle di Maria e Gesù, all’interno, come il falegname S. Giuseppe.

    In realtà il personaggio che indica la stella è il profeta Balaam la cui profezia ha una forte connotazione messianica, annuncia cioè la nascita del Messia che in questo caso è Gesù.

    Per trovare la prima raffigurazione dello sposo di Maria occorre attendere il Concilio di Efeso che nel V sec. sancì il dogma del parto verginale della Madonna. E questa prima raffigurazione si trova nella Basilica Liberiana di S. Maria Maggiore a Roma. 

    Nel 440 circa troviamo Giuseppe in varie scene dei mosaici che decorano l’arco trionfale: è ritratto come un baldo quarantenne dalla chioma e barba folta e riccioluta, vestito con le classiche vesti romane.

    Tiene già in mano il rametto fiorito che diverrà poi il suo segno distintivo e che fa riferimento al racconto tratto dagli Apocrifi che narra come avvenne la scelta del marito di Maria. (vedi la figura a fianco sopra)

    Molto antico infine è il capitello già appartenente alla basilica di S. Abbondio a Como (XII sec.) dove la figura di Giuseppe nella fuga in Egitto della sacra famiglia appare due volte.  (Vedi figura sotto).

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