Giovedì 7 aprile 2022

     

    5a settimana di Quaresima

     

    Aforisma del giorno di J. B. Bossuet

    I nostri veri nemici sono dentro noi stessi.

     

    Preghiera del giorno di Soren Kierkegaard

    Lode a te Signore, che sempre perdoni, guarisci, e senza stancarti, ogni volta, ricostruisci. Circondami sempre di tanto amore, anche se so di non meritarlo.

    Sai quanto sono fragile! Impotente creatura, incapace di resistere al male. Mi abbandono a te, Signore Gesù, che sempre perdoni, sempre guarisci, sempre ricostruisci. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. G. B. de la Salle Nasce a Reims il 30-4-1651 da genitori nobili, ma non ricchi, e con dieci figli. Si laurea in lettere e filosofia; è prete nel 1678 e a Reims collabora all’attività delle scuole fondate da Adriano Nyel, laico votato all’istruzione popolare.

    Scuole gestite però da maestri ignoranti e senza stimoli: da loro parte la sua opera: li riunisce insieme, vive con loro, studia e li fa studiare, osserva metodi e organizzazione di altre scuole, abolisce le lezioni in latino e adotta il francese.

    Nel 1680 nascono i «Fratelli delle Scuole Cristiane»: non sono preti, vestono una tonaca nera con pettorina bianca, con un mantello contadino e gli zoccoli, e sotto la guida del La Salle aprono altre scuole. Nel 1687 hanno già un loro noviziato.

    Nel 1688 sono chiamati a insegnare a Parigi dove in un solo anno i loro allievi superano il migliaio. A causa di critiche e ostacoli esterni da Parigi dovrà portare la sua comunità nel paesino di Saint-Yon, presso Rouen, dove morirà nel 1719.

     

    Parola di Dio del Giorno Giovanni 8,51-59

    Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”.

    Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco.

    Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?».

    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

     

    Riflessione del giorno di Dietrich Bonhoeffer: Resistenza e Resa

    Da quando abbiamo conosciuto la guerra, anni l’idea della morte ci è divenuta sempre più familiare e quasi non osiamo assecondare il nostro desiderio che essa non ci colga in modo fortuito, improvviso, lontani dall’essenziale, ma nel pieno della vita e dell’impegno.

    Saremo però noi e non le circostanze esteriori a fare della nostra morte ciò che essa può essere, cioè una morte accettata con libero consenso. Siamo stati testimoni silenziosi di azioni malvagie, ne sappiamo una più del diavolo, abbiamo imparato l’arte della simulazione e del discorso ambiguo, l’esperienza ci ha resi diffidenti nei confronti degli uomini e don’t Forget! spesso siamo rimasti in debito con loro della verità e di una parola libera, conflitti insostenibili ci hanno resi arrendevoli o forse addirittura cinici: possiamo ancora essere utili?

    Non di geni, di cinici, di dispregiatori di uomini, di strateghi raffinati avremo bisogno, ma di uomini schietti, semplici, retti. La nostra forza di resistenza interiore contro ciò che ci viene imposto sarà rimasta abbastanza grande, e la sincerità verso noi stessi abbastanza implacabile, da farci ritrovare la via della schiettezza e della rettitudine?

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché termini l’orribile carneficina in atto in Ucraina e nei paesi dove domina la guerra.

     

    Don’t Forget! Santi della Carità

    B. Giovanni Bernardo Rousseau FRATELLO SCUBILIONE 1797-1867

    Giovanni Bernardo Rousseau, nacque il 22-3-1797 ad Annay-la-Côte nella Borgogna (Francia), primo dei quattro figli di un tagliapietre. Contemporaneo della Rivoluzione francese, viene battezzato di nascosto nella casa del parroco; la mamma gli insegna a vivere da buon cristiano e il parroco, oltre a fargli catechismo, gli insegna anche a leggere e scrivere.

    A 14 anni fa il pastore per aiutare la famiglia, ma frequenta la chiesa con assiduità, prega, ha una devozione particolare per la passione di Gesù. Anche se povero e con scarso bagaglio culturale, è intelligente e ha ascendente sui bambini e così il parroco gli chiede di fare l’aiutante del maestro nella scuola elementare aperta di fianco alla chiesa parrocchiale.

    Qui gli nasce in cuore il desiderio di dedicarsi all’istruzione della gioventù e a 25 anni entra nel noviziato dei Lasalliani, a Parigi. Con l’abito religioso gli danno il nome dell’antico monaco Scubilione, mentre si sforza di fare propria la spiritualità del fondatore e di avvicinarsi a Dio con la preghiera e la penitenza: la gente lo chiama “il santo” osservando come si comporta, come prega, come si mette a disposizione degli altri.

    A 36 anni i superiori soddisfano il suo desiderio di andare in missione e lo mandano nell’isola La Reunion nell’Oceano Indiano. Fratel Scubilione giunge a destinazione dopo 84 giorni di navigazione, senza neppure passare a salutare la mamma. Qui resterà fino alla morte, facendo catechismo ai bambini, girando da una scuola all’altra, bussando a ogni porta per seminare un po’ di bene.

    L’isola era allora caratterizzata ancora dal fenomeno della schiavitù, e Fratel Scubilione insegna catechismo agli schiavi, anche trecento per sera, spesso attirandosi le ire dei padroni, ma raccogliendo la simpatia e il rispetto della gente. Il suo insegnamento è semplice, come semplice è la gente che deve istruire, e perché imparino a memoria le verità principali della fede gliele fa anche cantare, con versetti semplici e melodici, che gli schiavi possono intonare a squarciagola mentre sono nei campi a lavorare.

    Non si tira indietro e sfida anche il pericolo del colera per curare, consolare, confortare i moribondi. La gente lo osserva, lo ammira, lo ama. E lo piange come uno di famiglia, quando il 13-4-1867 muore breve malattia. Giovanni Bernardo Rousseau – Fratel Scubilione – è stato beatificato da Giovanni Paolo II° nel 1984.

     

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