Venerdì 8 aprile 2022

     

    5a settimana di Quaresima

     

    Aforisma del giorno di J. B. Bossuet

    L’amor proprio indora così bene i nostri vizi che li prendiamo per virtù.

     

    Preghiera del giorno di Pierre Griolet

    Gesù, mia speranza, mia tenerezza, mia pace, donami la tua forza e la tua fiducia. Tu sai qual è la debolezza del mio cuore, conosci la mia storia. La mia fedeltà non è priva di incrinature! Per me ti sei fatto perdono, la tua grazia per me è smisurata, mi hai aperto alla fede e all’amore.

    Tu sei la mia felicità e la mia gioia. Illumina il mio sguardo: insegnami la benevolenza e la fraternità, rettifica i miei giudizi. Tu non attendi da me requisitorie, ma l’annuncio e la condivisione della tua misericordia senza fine, beatitudine e tenerezza di Dio. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Dionigi di Alessandria

    Nacque ad Alessandria fu discepolo di Origene e successore di S. Eracle come patriarca di Alessandria dal 247 al 265. Scampò alla persecuzione di Decio e si rifugiò nel deserto libico. Nel 257 fu esiliato al tempo di Valeriano, ma tornò ad Alessandria dopo l’editto di tolleranza di Galieno nel 260.

    Sviluppò una grande attività nella lotta contro gli eretici, in particolare contro Sabellio, i millennialisti e Paolo di Samosata. S. Atanasio d’Alessandria lo definisce: “maestro di tutta la Chiesa”. Intrattenne una intensa corrispondenza con papa Dioniso I.

    Mantenne un atteggiamento moderato sulla questione della “lapsis” (cristiani che, sotto la minaccia delle persecuzioni, compirono atti di adorazione verso gli dèi pagani) e morì ad Alessandria dopo aver governato la diocesi con prudenza e santità.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 10,31-42

    In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».

    Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre».

    Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.

     

    Riflessione del giorno

    Il termine compassione non solo era passato di moda negli ultimi decenni, ma era stato pure smontato per capirne le dinamiche psicologiche, spirituali e morali e ridotto a sentimento pietista, superato, sostituito da concetti come solidarietà, empatia, vicinanza.

    Ma di recente è in atto un recupero di tale virtù, riprendendo la consapevolezza delle relazioni umane che ci interpellano, che ci chiamano a “sentire”, a “reagire”, a partecipare, a rispondere. Nella parabola del Buon Samaritano ci è presentato un samaritano che incontra un uomo ferito: «vide e ne ebbe compassione» (Lc 10, 33). Quindi avere compassione significa vedere e ascoltare la sofferenza dell’altro, cum-patior (soffro con), per capirlo e offrirgli un rimedio.

    Per chi ad esempio opera in campo sanitario si tratta di fare della propria professione un impegno fedele e competente verso chi ha bisogno di cura, sapendo “chinarsi” per comprendere, alleviare, guarire, accompagnare.

    Ma la cura dell’altro chiede una certa «compassione verso sé stessi» cioè l’attenzione e la prudenza a non pretendere di assumere su di sé tutti i disagi e le sofferenze delle persone che si curano, conservando una sana umiltà che alimenta il senso della condivisione nella comune fragilità umana…

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché l’infinita compassione di Dio verso di noi, ci insegni ad alimentare la compassione verso il nostro prossimo.

     

    Don’t Forget! Foto della settimana

    Sabato 2-4-2022 GIACARTA, INDONESIA – Donne musulmane durante la preghiera serale nella moschea Istiqlal per l’inizio del Ramadan.

    AP PHOTO/DITA ALANGKARA, LA PRESSE

     

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