Mercoledì 4 maggio 2022

     

    Terza settimana di pasqua

     

    Aforisma del giorno di B. Pascal

    “La nostra natura sta nel movimento; il completo riposo è la morte”.

     

    Preghiera del giorno per la pace di Papa Benedetto XVI

    Dio di ogni tempo e luogo, porto al tuo cospetto le gioie, le speranze e le aspirazioni, le prove e il dolore del tuo popolo in ogni parte del mondo.

    Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, ascolta il grido degli afflitti, di chi ha paura, di chi non ha speranza; manda la tua pace alla famiglia umana e muovi i cuori di quanti invocano il Tuo nome, perché percorrano umilmente il cammino della giustizia e della compassione. «Buono è il Signore con chi spera in Lui, con colui che lo cerca!». Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Floriano di Lorch

    Floriano era un ufficiale nell’esercito e nell’amministrazione civile del Norico (Austria): si autoconsegnò ai soldati del governatore Aquilino. I suoi Atti raccontano che fu fustigato, scuoiato e gettato nel fiume Enns con una pietra legata al collo.

    Una pia donna ritrovò il corpo e lo seppellì; fu poi trasferito nell’abbazia agostiniana che si trovava nei pressi di Linz e che ne prese il nome. Alcune delle sue reliquie furono poi traslate a Roma, dove papa Lucio III le donò a Casimiro re di Polonia e al vescovo di Cracovia.

    Da allora Floriano fu invocato come patrono della Polonia, di Linz e dell’Austria Superiore. Alla sua intercessione furono attribuite molte guarigioni e fu invocato contro i pericoli del fuoco e dell’acqua. 

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 6,35-40

    Disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.

    Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

    E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

     

    Riflessione del giorno sul Discernimento di don A. Lonardo (1.a parte)

    Il discernimento è uno dei punti di forza della spiritualità di S. Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti e perciò della spiritualità gesuitica. Ma per fare discernimento sulla propria vocazione, sulla volontà di Dio, occorrono dei presupposti. Senza tali presupposti il discernimento è impossibile!

    Occorre una conoscenza di sé, occorre “essere in contatto con sé stessi” altrimenti si scambiano i nostri problemi, pallini o blocchi con “Dio mi ha detto”, “Dio non mi ha detto”! È necessario essere alfabetizzati emotivamente per capire che taluni movimenti interiori, desideri, pulsioni, sono nostri e nulla hanno a che fare con Dio. Altrimenti è impossibile entrare nel discernimento della volontà di Dio.

    Se ad esempio do per scontato che delle cose che desidero sono buone, non potrò mai ascoltare veramente le consolazioni e desolazioni che si combattono in me. Non è solo durante il discernimento che si capisce questo, ma prima! Ad esempio, chi è sempre critico, sempre problematico, sempre pronto a vedere il male, come farà a capire in quale direzione Dio sta mostrando una “consolazione”?

    Qualsiasi via intraprenderà sarà preso da tristezza! Oppure se uno è bulimico, se non sa godere e valutare ciò che ha, si sentirà continuamente chiamato ad aggiungere cose da fare, senza domandarsi se sia veramente volontà di Dio. Bisogna stare molto attenti perché nella vita di una persona si intersecano continuamente il livello spirituale e quello psichico.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché impariamo a esercitare la virtù del discernimento e deciderci a compiere il bene.

     

    Don’t Forget! Martiri cattolici delle eresie, 86 martiri della florida 1549-1706 (1.A PARTE)

    LA «FLORIDA» (U.S.A.) 1549/1706 CENNI STORICI

    La Florida è una penisola (larga 130 km, lunga 650 km) nella zona sud orientale del Nord America. Protesa tra il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico, è attraversata dal 28º parallelo, che la divide circa a metà.

    Il primo europeo a toccare le coste della Florida fu JUAN PONCE DE LEÓN, un conquistatore spagnolo, che impose il nome alla Florida il 2 aprile 1513 in occasione della Pascua Florida (termine spagnolo per indicare il periodo pasquale). Essa era (ed è tutt’ora) la patria degli indiani Seminiole. 

    Nel 1565 gli spagnoli vi fondarono S. Augustín che fu il primo centro europeo del Nord America. Nei secoli seguenti, sia i francesi che gli spagnoli crearono colonie nella penisola con fasi alterne di successo. L’area della Florida spagnola diminuì con lo stabilirsi delle colonie inglesi a nord e francesi a ovest.

    Gli inglesi indebolirono il potere spagnolo nell’area aiutando le tribù indiane loro alleate a combattere quelle alleate agli spagnoli. Ed è in questo periodo durato quasi 150 anni che si colloca la vicenda dei martiri della Florida. (continua)

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