La nonna, vedova da poco, si confida: «Si tratta di mio figlio: ero così contenta che a 40 anni avesse deciso di frequentare una donna non sposata, con un figlio di 9 anni.
Il bimbo è vivace, ma sveglio e mi ero affezionata, nonostante fosse faticoso da gestire, perché se lui vuole una cosa, non cede fino a che non l’ha ottenuta.
I due erano ormai di casa nell’appartamento di mio figlio e se il piccolo mi veniva affidato, la cosa non mi dispiaceva».
«Finché?» chiedo. «Un giorno rientrando trovo il bimbo che mi aspetta sulla soglia di casa. “Finalmente: è un’ora che aspetto” mi fa in tono infastidito.
Lo faccio entrare e si comporta come se fosse a casa sua, aprendo tutto e insistendo per vedere la mia camera da letto.
Incuriosita dalla richiesta, gli chiedo: “Perché mai vuoi vedere la mia camera?”. E lui: “Perché sarà la mia”.
Racconto il fatto a sua madre e lei rimprovera me: “Non si vergogna a prendersela così con un bambino?” mentre lui mi fissa con aria di sfida. “Basta, voi qui non metterete più piede” e li mando fuori».
«E suo figlio come ha reagito?» chiedo. Lei risponde: «Ha litigato con la fidanzata e non si vedono più».
«Signora, non si senta in colpa: quella mamma stava covando un bullo e chissà che lei non sia riuscita a impedirglielo».
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