Lunedì 5 settembre 2022

     

    XXIII Settimana tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di C.S. Lewis

    Chi non ama i propri compaesani o concittadini ‐ che vede e conosce ‐ non ha molte probabilità di arrivare a provare amore per l’«Uomo», che non ha mai visto né conosciuto. 

     

    Preghiera del giorno di don Tonino Bello

    La strada vi venga sempre dinanzi e il vento vi soffi alle spalle e la rugiada bagni sempre l’erba su cui poggiate i passi. E il sorriso brilli sempre sul vostro volto. E il pianto che spunta sui vostri occhi sia solo pianto di felicità.

    E qualora dovesse trattarsi di lacrime di amarezza e di dolore, ci sia sempre qualcuno pronto ad asciugarvele. Il sole entri a brillare prepotentemente nella vostra casa, a portare tanta luce, tanta speranza e tanto calore. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Teresa di Calcutta

    Agnes Gonxhe Bojaxhiu, nata in Macedonia da famiglia albanese, a 18 anni entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di N. S. di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo giunse in India. Nel 1931 emise i primi voti, prendendo il nome di Sr Maria Teresa del Bambin Gesù e per vent’anni insegnò alle allieve del collegio di Entally, a Calcutta.

    Il 10-9-1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la “seconda chiamata”: Dio voleva che fondasse una nuova congregazione. Il 16 agosto 1948 uscì quindi dal collegio per condividere la vita dei più poveri tra i poveri. Il suo nome è diventato sinonimo di una carità sincera e disinteressata.

    Dal primo gruppo di giovani che la seguirono sorse la congregazione delle Missionarie della Carità, poi espanse in quasi tutto il mondo. Morì a Calcutta il 5-9-1997. Beatificata da Giovanni Paolo II nel 2003 e canonizzata da Papa Francesco nel 2016.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 6,6-11

    Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.

    Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?».

    E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.

     

    Riflessione del giorno di Madre Teresa di Calcutta

    “Un giorno a Calcutta ho visto una donna che giaceva sul marciapiede: era debole e magrissima, si vedeva che era molto malata e l’odore del suo corpo era così forte che stavo per vomitare, anche se le stavo solo passando vicino. Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza speranza, e mi sono detta: questa è la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita.

    Tutto quello che volevo in quel momento, era andarmene via il più presto possibile e dimenticare ciò che avevo visto e non ricordarlo mai più. E ho cominciato a correre, come se correre potesse aiutare quel desiderio di fuggire che mi riempiva con tanta forza. Ma prima di raggiungere l’angolo della strada, una luce interiore mi ha fermata. E sono rimasta lì e ho visto che quella non era l’unica che veniva mangiata dai topi.

    Ho visto anche che era Cristo stesso a soffrire su quel marciapiede. Mi sono voltata e sono tornata indietro, ho scacciato i topi, l’ho sollevata e portata al più vicino ospedale. Ma non volevano prenderla e ci hanno mandato via.

    Abbiamo cercato un altro ospedale, con lo stesso risultato, e un altro ancora, finché non abbiamo trovato una camera privata e io stessa l’ho curata. Da quel giorno la mia vita è cambiata, il progetto era chiaro: avrei dovuto vivere per e con il più povero dei poveri su questa terra, dovunque lo avessi trovato…”

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché l’esempio di Madre Teresa di Calcutta alimenti la carità nella pratica della fede.

     

    Don’t forget! Vite straordinarie

    Gilbert Keith Chesterton 1874-1936

    Gilbert Keith Chesterton nasce a Londra il 29-5-1874 da agiata famiglia di confessione anglicana. Fin da giovane manifesta il suo spirito d’indipendenza: studente alla Slade School of Art, si fa notare come critico d’arte e di letteratura, poi scrive articoli polemici nei quali, con stile brillante e pieno di humour, attacca tutto ciò che considera un errore dei tempi moderni.

    A 20 anni viene colpito da depressione e da una crisi di scetticismo nei confronti della fede e si avvicina allo spiritismo. Superata la crisi avviene in lui una vera e propria rinascita. Nel 1895 Chesterton inizia a scrivere e molti suoi lavori vengono pubblicati in diversi giornali. Nel 1900 scrive la prima raccolta di poesie, “The Wild Knight”.

    Nel 1901 sposa Frances Blogg e nel 1909 si trasferisce con lei a Beaconsfield dove vivrà fino alla morte. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale Chesterton fonda con lo scrittore Hilaire Belloc la “Lega distributista”, con lo scopo di aiutare lo sviluppo della piccola proprietà e della piccola industria con la ridistribuzione delle grandi proprietà latifondiste. Nel 1922 Chesterton si converte al cattolicesimo – atto conclusivo di una crisi religiosa iniziata 15 anni prima – grazie all’amicizia di P. John O’Connor (prete irlandese che gli ispirerà il personaggio di Padre Brown) e di Hilaire Belloc.

    Viene battezzato da padre Vincent McNabb, domenicano, anche lui fervente distributista ed irlandese. Nel 1934, dopo aver ricevuto diverse lauree honoris causa dalle università di Edimburgo, Dublino e di Notre Dame, gli è conferito il titolo di cavaliere dell’Ordine di S. Gregorio Magno. Nella sua attività di scrittore oppone al razionalismo e all’esaltazione delle scienze il buon senso e la fede, e oppone all’aridità della civiltà industriale e capitalista, l’ideale sociale del medioevo.

    Queste convinzioni lo portano a condannare la posizione dell’Inghilterra nella guerra dei Boeri e a opporsi all’imperialismo di Kipling, ma anche a schierarsi nel 1914 contro la Germania luterana. Le molte opere da lui scritte affrontano vari generi, dai romanzi ai racconti, dalle poesie alle biografie fino alle opere teatrali. Celebre è la serie di racconti polizieschi di Padre Brown.

    Alto 190 cm per oltre 130 kg di peso, Chesterton in trent’anni di attività ha scritto quasi cento libri e un numero inalcolabile di articoli, partecipando a numerose dispute con altri grandi letterati come H. G. Wells e George Bernard Shaw. Amò molto l’Italia, dove si recò più volte; qui trovò presto un pubblico affezionato, grazie anche alle traduzioni delle sue opere come “Le avventure di un uomo vivo” e la serie di Padre Brown.

    A lanciarlo in Italia fu il giornalista e critico Emilio Cecchi e fu recensito da Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI. L’opera di Chesterton contribuì alla conversione di C. S. Lewis al cristianesimo; “Il Napoleone di Notting Hill” convinse Michael Collins a condurre gli irlandesi alla vittoria contro il dominio inglese; un suo saggio ispirò Gandhi a fondare il movimento che avrebbe messo fine al dominio coloniale britannico in India. Jorge Luis Borges disse di Chesterton: “La letteratura è una delle forme della felicità; forse nessuno scrittore mi ha dato tante ore felici come Chesterton”.

     

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