L’accordo. La convenzione è stata rinnovata per il biennio 2023-2024 Gli ospiti si faranno carico dei parchi «Pertini», «Iotti» e di tre aree cani
Aprono e chiudono i parchi, aiutano a tenerli in ordine e puliti, segnalano quello che non va. La somma di questi piccoli gesti, giorno dopo giorno, disegna tante storie di grande riscatto.
«È un servizio a tutti gli effetti per il verde della città, ma che allo stesso tempo può aiutare a raggiungere obiettivi di inclusione e integrazione – spiega Marzia Marchesi, assessore al Verde pubblico del Comune di Bergamo -. La collaborazione dura già da diversi anni e ha dato risultati importanti, sia sulla qualità del servizio sia sul percorso delle persone coinvolte».
La delibera di giunta prevede uno stanziamento di 103.500 euro complessivi per coprire il 2023 e il 2024. «La disponibilità del Patronato è stata molto ampia, il rinnovo dell’accordo è in funzione di un percorso già svolto in precedenza e che ha dato importanti frutti sul coinvolgimento di persone in disagio cui offrire un percorso di recupero sociale e lavorativo», osserva Warner Ravanelli, del Servizio Verde pubblico di Palazzo Frizzoni. «L’aspetto più importante – sottolinea don Davide Rota, superiore del Patronato San Vincenzo – è la fiducia che un’istituzione come il Comune ripone nei nostri confronti, e questo capitale di fiducia ci impegna a dare un servizio di alto livello, all’altezza di quanto ci viene richiesto».
L’esperienza alle spalle ha dato risultati concreti: su una ventina di ospiti che hanno lavorato al «progetto parchi» negli anni scorsi, racconta Andrea Giudici, direttore della Cooperativa Patronato San Vincenzo, «già 7-8 persone hanno trovato un nuovo impiego anche in settori collegati a questo tipo di attività. Sono testimonianze di integrazione, solidità economica e formazione».
Anche perché, come rileva l’educatrice Irene Perlasca, «si tratta sì di lavori semplici, ma che richiedono il rispetto di orari, il relazionarsi con le persone, la capacità di mediazione: competenze non sempre scontate, e preziose in ambito professionale».
«Il Patronato dà aiuto a tanti, anche a chi non ha niente: con lavori come questo possiamo ripartire», è la testimonianza di Gideon, arrivato dalla Nigeria nel 2018, ora impegnato nel «progetto parchi».
Negli ultimi tempi si è concluso un altro importante progetto, quello che ha portato – tramite il coinvolgimento del Centro Meta del Patronato, dove è attivo anche un laboratorio di falegnameria – al restauro di 300 panchine, da città bassa sino a Colle aperto. «È un lavoro che ci ha appassionato – racconta Mattia, uno dei ragazzi del Centro Meta impegnati nel restauro -: un’occasione per acquisire fiducia e competenze».
Articolo di Luca Bonzanni, da L’Eco di Bergamo 13/01/2023
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.