Sabato 18 marzo 2023

     

    3a settimana di Quaresima 

     

    Aforisma di Nicolàs Gòmez Dàvila

    “La prolissità non è un eccesso di parole, ma una carenza di idee.”

     

    Preghiera del giorno

    O Dio, nostro Padre, che nella celebrazione della Quaresima ci fai pregustare la gioia della Pasqua,
    donaci di contemplare e vivere i misteri della redenzione per godere la pienezza dei suoi frutti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Cirillo di Gerusalemme

    Cirillo nacque verso il 315 a Gerusalemme. Successore del vescovo Massimo dal 348 al 386, subì persecuzioni, ingiurie ed accuse da parte degli Ariani. Per sottrarsi alle violenze dei nemici che lo avevano dichiarato decaduto dalla sua sede, dovette riparare a Tarso di Cilicia.

    Morto l’imperatore Costanzo, Giuliano l’Apostata, suo successore, permise agli esuli il rimpatrio. Cirillo ritornò sollecito tra il suo gregge, dove confutò errori, corresse vizi, eliminò abusi e rimise in vigore il vero culto cristiano. Un secondo sacrificio chiese Dio a questo suo servo fedele, quando dovette nuovamente riprendere la via dell’esilio.

    Ritornò sotto l’imperatore Teodosio il Grande e il suo episcopato fu segnato dalla grave crisi che coinvolse la Chiesa del IV secolo. Cirillo, esperto conoscitore della Parola di Dio, compose opere importanti che testimoniano uno stile di vita pacifico e una attenzione viva per la pastorale dei catecumeni.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 18,9-14

    Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.

    Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.

    Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

     

    Riflessione da Aletheia cattolica

    In un’intervista di padre Spadaro di “Civiltà Cattolica” a Papa Francesco, alla domanda su come il Papa prega, lui risponde ricordando le preghiere che dice durante la giornata e poi aggiunge: “Ciò che preferisco è l’Adorazione serale, anche quando mi distraggo e penso ad altro o addirittura mi addormento pregando. La sera quindi, tra le sette e le otto, sto davanti al Santissimo per un’ora in adorazione”.

    Il Papa non è solo il Pastore universale, ma anche il Maestro della vita cristiana. Con tutte le cose che deve fare e le decisioni da prendere, ci dà l’esempio; alla sera passa un’ora davanti al Tabernacolo dove c’è Gesù, da cui riceve la forza, la serenità, il coraggio, la lucidità, tutto il necessario alla sua vita.

    L’abitudine alla preghiera non viene, per Papa Francesco, da una vita cristiana impostata bene fin dall’inizio, ma da un ritorno a Cristo quando aveva vent’anni: operato al polmone destro, glie ne asportarono una parte. Nato in una famiglia cristiana, nell’adolescenza aveva abbandonato la preghiera e la frequenza alla chiesa.

    Ma durante la lunga e dolorosa permanenza in ospedale, con l’aiuto di una suora ritorna a Cristo e decide di farsi prete e poi gesuita. La sua preghiera è il frutto di un graduale ritorno ad un’autentica vita cristiana e oggi abbiamo Papa Francesco.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché facciamo della preghiera il quotidiano nutrimento della nostra esistenza, il respiro della nostra anima, la luce della nostra mente, la forza delle nostre scelte…  

     

    Don’t Forget! Africa News

    Il CICLONE FREDDY, di eccezionale durata, ha ucciso più di 400 persone in Africa meridionale, la stragrande maggioranza delle quali in Malawi, dove il bilancio si aggrava di ora in ora, mentre la speranza di trovare sopravvissuti si fa sempre più esile.

    Freddy ha colpito due volte in poche settimane la regione, uccidendo sul suo cammino 73 persone in Mozambico, 17 in Madagascar e 326 in Malawi, secondo l’ultimo rapporto reso noto dal presidente di questo Paese. Il numero degli sfollati è più che raddoppiato, superando, in Malawi, quota 183 mila. Ricordiamo che in Malawi vivono e lavorano i missionari Monfortani bergamaschi e preghiamo anche per loro.

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