Domenica 19 marzo 2023

     

    4a settimana di Quaresima 

     

    Aforisma dal Vangelo di Giovanni

    “Io sono venuto in questo mondo per un giudizio, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi”.

     

    Preghiera del giorno

    O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore: non permettere che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo, e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore. Egli è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Parola di Dio del giorno

    1 Samuele 16, 1b.4a. 6-7. 10-13a; Salmo 22; Efesini 5, 8-14; Giovanni 9, 1-41

    Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire.

    Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Egli diceva: «Sono io!».

     Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei gli chiesero come aveva acquistato la vista.

    Egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero che fosse stato cieco e avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i suoi genitori. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?».

    I genitori risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo».

    Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla».

    Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane». 

     

    Riflessione del giorno

    La trama principale del Vangelo di oggi è quella della scoperta di chi è Gesù, proprio come era accaduto alla Samaritana. Il cieco nato acquista anzitutto la vista, poi a poco a poco, cresce nella comprensione della realtà e di chi questa realtà l’ha svelata aprendogli gli occhi. All’inizio il cieco nato pensa a Gesù come a “un uomo”, ma del quale non sa nulla (v. 11-12); poi però lo dichiara un “profeta” (v. 17), poi un “inviato di Dio” (v. 33) e infine lo riconosce come “Figlio dell’uomo” e “Signore” (vv. 37-38).

    Il contenuto della rivelazione apportata da Gesù è il suo stesso mistero; per gli uomini, si tratta di scoprire progressivamente chi è Gesù. Questo mistero è quello della sua filiazione divina: la luce venuta nel mondo (Gv 3,19) è il Figlio di Dio inviato nel mondo, affinché il mondo sia salvato da lui.

    La luce della rivelazione che cosa dunque è in definitiva? È la rivelazione della comunione tra il Padre e suo Figlio Gesù Cristo, rivelazione destinata a farci entrare a nostra volta in questa stessa comunione» (De la Potterie).

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo perché il Signore apra anche a noi gli occhi della nostra mente e del nostro cuore per farci comprendere lo splendore della verità divina che illumina e salva.

     

    Don’t Forget!

    Oggi si celebra la FESTA DEL PAPÀ che ha origini recenti ed è stata ufficializzata quasi dappertutto agli inizi del XX secolo sulla scia di quella della mamma, più antica e più nota. Nel mondo cattolico la festa è stata agganciata alla figura di S. Giuseppe padre di Gesù preso ad esempio di dedizione alla vita del Figlio e di devozione e lealtà nei confronti della comunità familiare. A tutti i papà i più cari auguri di bene e il ricordo nella preghiera e nella S. Messa di questa domenica.  

     

    Santo del giorno

    S. Giuseppe

    S. Giuseppe, sposo della Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa lo venera come patrono, posto da Dio a custodia della S. Famiglia.

    Giuseppe è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso la via dei sogni. Come l’antico Giuseppe, è l’uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall’Egitto, rifacendo il cammino dell’Esodo.

    Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. La festa liturgica di S. Giuseppe quest’anno è celebrata lunedì 20 marzo, perché il 19-3 cade in domenica

     

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