Mercoledì 28 giugno 2023

     

    XII settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Italo Calvino

    “La disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella.”

     

    Preghiera per la famiglia

    Signore Gesù, che hai voluto vivere per trent’anni nel seno della famiglia di Nazareth e hai istituito il sacramento del matrimonio perché le famiglie cristiane fossero fondate e unite nel tuo amore, ti prego di benedire e di santificare la mia famiglia. Rimani sempre in mezzo ad essa con la tua luce e la tua grazia.

    Benedici le nostre iniziative e preservaci da malattie e disgrazie; donaci il coraggio nei giorni della prova e la forza di portare insieme ogni pena che incontriamo. Accompagnaci sempre col tuo aiuto divino, perché possiamo compiere con fedeltà la nostra missione nella vita terrena per ritrovarci poi uniti per sempre nella gioia del tuo regno. Amen

     

    Santo del giorno

    Ireneo è figura di primaria importanza nella storia della Chiesa. Nato a Smirne, arrivò in Gallia e nel 177 divenne Vescovo di Lione come successore di S. Potino, morto nella persecuzione anticristiana. Pochi giorni prima Ireneo era stato inviato a Roma per chiarire questioni dottrinali.

    Tornato a Lione fu eletto al posto del vescovo martire, in una Chiesa decimata dei preti e gran parte dei fedeli e fu chiamato a governare come unico vescovo la Chiesa dell’intera Gallia. Lui, greco, imparò le lingue dei barbari per evangelizzare le popolazioni celtiche e germaniche.

    E dove non arrivò la sua voce giunse la parola scritta. Nei suoi libri Adversus Haereses traspare non solo l’apologista, ma anche il buon pastore preoccupato del gregge. Papa Francesco lo ha dichiarato Dottore della Chiesa, col titolo di Doctor unitatis“.  Ireneo è così il primo martire a ricevere il titolo di Dottore.

     

    Parola di dio del giorno Matteo 7,15-20

    Gesù disse ai discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

     

    Riflessione di Andrea Lonardo

    Ci sono persone che combinano casini inenarrabili e poi si ripresentano come niente fosse, per riproporsi nelle stesse modalità cui erano abituate…quasi tutti fossero distratti o si fossero dimenticati di ciò che costoro avevano combinato, senza aver mai avuto il coraggio di fare autocritica. “Redde rationem” è, invece, il principio del giudizio universale, alla fine della storia, in cui certo si incontrerà la misericordia di Dio, ma anche saranno nudi agli occhi di Dio le nostre azioni e i nostri sentimenti.

    Ma il “Redde rationem” è anche principio di sanità mentale nella vita. Nasce infatti dalla consapevolezza che le proprie azioni hanno delle conseguenze e sono sotto gli occhi di tutti, che le proprie parole hanno un peso e non sono innocenti versi di canzonette. Un educatore, se ama le persone che gli sono affidate, deve almeno ogni tanto obbligare al “Redde rationem”; altrimenti non farà crescere, ma anzi condannerà tutti all’infantilismo, quasi che non si debba rendere conto di ciò che si è fatto e detto, quasi che tutto possa essere dimenticato senza una verifica, senza un confronto con la realtà.

    Per fortuna, la realtà è consistente e il principio di realtà chiede un “Redde rationem”, prima ancora che siano gli educatori a chiederlo. Ma anch’essi debbono fare la loro parte di “realtà” e non lasciare le persone nel delirio, in una realtà mistificata, diversa dalla terra dove tutti viviamo.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per chi vive in modo irresponsabile e provoca sofferenze e problemi a non finire affinché almeno si renda conto dei guai provocati e anche solo chieda scusa.

     

    Don’t forget! Storia dei Martiri Cristiani

    Martiri Messicani 14.A PARTE …RIASSUMENDO…

    FINE DELLO SCONTRO TRA POPOLAZIONE CATTOLICA E GOVERNO MASSONE

    Nel clima di sgomento, esasperazione e crescente anarchia creato dal governo anticlericale accadde che il 17 luglio, il «cristero» JOSÉ DE LEÒN TORAL (foto sopra a sinistra) riuscì nell’impossibile e nell’impensabile: assassinare Obregon, rieletto alla presidenza sei giorni prima.

    La scomparsa prematura e violenta dell’eminenza grigia dell’agenda anticattolica, convinse il presidente ad interim, Emilio Portes Gil, ad avviare un tavolo negoziale con Dwight Whitney Morrow, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, e padre John Burke, prete americano agente su delega vaticana.

    Le trattative condussero alla firma degli accordi (ARREGLOS), un piano di pace basato su diversi punti, tra i quali l’inattività permanente della legge Calles con la concessione della grazia ai combattenti. Il 27-6-1929, dopo quasi due anni di silenzio, le campane delle chiese messicane tornarono a suonare, sancendo l’inizio di un lungo ritorno alla normalità, costellato dalla continuazione di scontri intermittenti e a bassa intensità, che terminò solo nel 1934, anno in cui si insediò alla presidenza LAZARO CARDENAS (foto sopra a destra), il “papà dei messicani”, colui che riabilitò ufficialmente il cattolicesimo e che, inoltre, condannò Calles all’esilio perpetuo negli Stati Uniti con le accuse di aver mosso una guerra ai concittadini e di aver creato uno stato nello stato, il cosiddetto maximato.

    La cristiada è uno di quegli eventi del passato dall’attualità imperitura e la cui conoscenza può rivelarsi una fonte sempreverde e inalterabile di spunti e riflessioni, al di là del tempo trascorso.

     

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