XXII settimana Tempo Ordinario
Aforisma di Desmond Tutu
“Quando i missionari giunsero nelle nostre terre africane tenevano la Bibbia in mano e ci dicevano di pregare. Riaperti gli occhi, eravamo noi a tenere la Bibbia in mano e loro a possedere le nostre terre”.
Preghiera Salmo 53
Dio, per il tuo nome salvami, per la tua potenza rendimi giustizia. Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore sostiene la mia vita. Ti offrirò un sacrificio spontaneo, loderò il tuo nome, Signore, perché è buono. Amen.
Santo del giorno
Jacques Didier Laval nacque in Francia nel 1803 da famiglia borghese che lo spinse a laurearsi in medicina. Scampato da un incidente, decise di abbandonare la professione per farsi missionario. Mandato nel 1841 nell’isola di Mauritius si dedicò con entusiasmo all’evangelizzazione dei Neri che erano stati per legge liberati dalla schiavitù, ma abbandonati a sé stessi.
La sua “scelta di campo” suscitò gravi conflitti con gli altri missionari e perfino con il Vescovo, che volevano dedicarsi soltanto ai figli dei coloni bianchi. La sua “incarnazione” nel mondo della “negritudine” lo portò a valorizzare tutti gli elementi positivi della cultura locale non solo ma anche della religiosità indigena.
Giacomo Laval fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II sottolineando il fatto che si era messo “da una parte”, dalla parte degli Ultimi, i Neri in tempo di razzismo.
Parola di Dio del giorno Luca 6,1-5
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani. Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Riflessione (da le nuove lettere di Berlicche)
Ci hanno convinti che il mondo è buono. Che abbiamo diritto alla felicità. Che tutto debba andare sempre bene. Che ciò che importa sono le nostre scelte, che sono giuste perché noi crediamo così. Così andiamo in ciabatte sul Monte Bianco e ci sbronziamo con altre persone che credono esattamente la stessa cosa, cioè che qualunque cosa si faccia va sempre bene. Ma il male esiste, l’uomo è cattivo, e lupi e orsi non sono sempre gli animali che non fanno male a nessuno.
Il mondo è un posto pieno di morte e dolore, dove nessuno ha garantito alcunché, nemmeno se innocente, tantomeno la felicità. Pensare che tutto sia dovuto, che la vita sia in rosa, è l’infezione letale dei sognatori e quanti ne ammazza, quante esistenze distrugge quest’ideologia! Occorre temere il lupo a quattro zampe non meno di quello a due. Occorre capire che in montagna si va con scarponi e mantellina. Che non ci si deve avventurare in luoghi non sicuri, non bisogna dare confidenza a persone pericolose e non ci si deve fidare delle apparenze. Esiste una virtù chiamata prudenza, e neanche quella a volte è sufficiente.
Il cristianesimo parla di peccato originale, parla di croce. Se deve sempre andare bene, se tutto è garantito, se basta il sentimento dell’amore, non c’è bisogno di redenzione, di salvezza, di Cristo. Se si vuole eliminare Cristo, occorre eliminare anche il concetto di male o almeno ignorarlo. Convincere che non esiste, che perdonarsi è più che essere perdonati, che tutto va sempre bene. Ma prima o poi la realtà ci obbliga a risvegliarci e allora sono dolori…
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché i cristiani non seguano l’ideologia diffusa che rifiuta la realtà così com’è, che nega la colpa e il male, che nasconde la morte e dalla fede cristiana elimina la croce di Gesù…
Don’t Forget! Foto della settimana
5 SETTEMBRE NAIROBI, KENYA: Una delegata passa davanti al centro conferenze dove è in atto il summit dell’Africa sul clima con i capi di stato dei paesi del continente e altri esperti impegnati a discutere le questioni legate alla crisi climatica
AP PHOTO / BRIAN INGANGA
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