Martedì 24 ottobre 2023

     

    XXIX Settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 24 – 10 – …

    1648 – Con la firma della pace di Vestfalia termina la guerra dei trent’anni.

    1795 – La Polonia viene spartita fra Austria, Prussia e Russia.

    1918 – Inizia la battaglia di Vittorio Veneto.

    1929 – Il giovedì nero delle borse americane: ha inizio la grande depressione.

    1945 – Lo statuto delle Nazioni Unite viene ratificato dai paesi firmatari, dando così vita all’ONU.

    1956 – L’Unione Sovietica invade l’Ungheria

     

    Aforisma di Socrate

    “È sapiente solo chi sa di non sapere, non chi s’illude di sapere e ignora così la sua stessa ignoranza.”

     

    Preghiera di S. Giovanni Damasceno

    Signore Gesù Cristo, Dio nostro, Tu solo hai il potere di rimettere i peccati agli uomini, Tu sei così buono e amico degli uomini, perdonami tutti i peccati che, volontariamente o involontariamente, ho commesso e rendimi degno di partecipare ai tuoi divini, gloriosi e vivificanti Misteri. Amen

     

    Santo del giorno

    Luigi Guanella nacque a Fraciscio di Campodolcino (Sondrio) nel 1842. Nel 1866 divenne sacerdote. Nella sua attività pastorale avvicinò le esperienze del Cottolengo e di don Bosco, che incontrò a Torino e con il quale trascorse tre anni. Nel 1881 fondò i Servi della Carità e le Figlie di Santa Maria della Provvidenza.

    Presto da Como si diffusero in Italia e anche in America, Asia e Africa. A Roma, con l’aiuto di Pio X, sorse la basilica del Transito di S. Giuseppe. Guanella intervenne con don Orione nel terremoto della Marsica: gennaio 1915. Si spense pochi mesi dopo. È beato dal 1964 e santo dal 2011.

    Chiamato il “Garibaldi della carità” per il suo coraggio, il suo entusiasmo e la sua ferrea volontà, aveva come motto «senza eccezioni» perché quando si trattava di aiutare chi era nel bisogno non faceva distinzioni di età, razza, idee politiche.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 12,35-38

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.

    Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».

     

    Riflessione 3.a parola del percorso educativo: discernimento

    Il discernimento, cos’è? Esso è il senso interiore delle cose, la pronta e vigile capacità di capire e scegliere ciò che è bene in ogni situazione, di «valutare ciò che è meglio» (Fil 1,10). Che vedere il bene sia la condizione per vivere bene ce lo spiega il profeta Geremia il quale ammonisce che “non vedere il bene” può rendere “maledetti”: “Maledetto l’uomo che…quando viene il bene non lo vede” (Geremia 17,5-6).

    Perciò il discernimento in quanto aiuta a vedere il bene, è fondamentale in ogni processo educativo. La Bibbia infatti insegna che il bene è dappertutto: Dio “vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Gen 1,31). E Sapienza 1,13-15: “Dio non ha creato la morte…(ma) ha creato tutto per l’esistenza; le creature del mondo sono sane, in esse non c’è veleno di morte… perché la giustizia è immortale”. La fede ci permette di vedere Dio che è dappertutto: “Dio è in cielo, in terra e in ogni luogo” (catechismo) e siccome Dio è il sommo Bene, ne consegue che il bene è dovunque. È dovunque, ma è nascosto, proprio come Dio che nessuno ha mai visto (Gv 1,18).

    Ecco perché occorre insegnare il discernimento. Come si fa? Un tempo si era poveri, ma si cresceva bene perché i genitori, gli insegnanti, i preti ci trasmettevano una visione buona della vita, ci insegnavano ad aver fiducia e a voler bene non solo a parenti e amici, ma anche al paese e alla gente. Ci proponevano modelli positivi non solo di santi, ma anche figure di giovani positivi e coraggiosi di cui la letteratura per ragazzi abbondava. Oggi invece l’accesso ai social media è illimitato e un minore vede di tutto e di più, facendosi un’idea del mondo distorta. Adulti e anziani da parte loro contribuiscono a fomentare la lettura negativa della realtà trasmettendo un pessimismo di fondo che nasce dalla vita deludente, si alimenta di paura e fomenta la tristezza e l’aggressività.

    A questa visione negativa poi si reagisce cercando rifugio in un mondo di fantasia (che non esiste) e nel virtuale mediatico che sembra più vero del vero o, peggio ancora, in paradisi artificiali che vanno dai luoghi esotici alle droghe (che alla lunga si rivelano per ciò che sono: veri e propri inferni). Per tanta opinione pubblica di oggi il mondo è luogo inospitale e pericoloso, reso così per colpa dell’uomo: gli uomini (ovviamente gli altri, non noi) sono distruttori della natura, fomentatori di conflitti, infidi e ambigui, rissosi e distruttivi ecc. In compenso gli animali sono diventati i modelli ideali, perché fedeli, affettuosi, riconoscenti, capaci di ricevere e dare amore. Di fronte a questa deriva di pensiero e di comportamenti, è diventata urgente la necessità di restituire alla realtà (e all’uomo) il buono che gli è dovuto e gli è stato ingiustamente sottratto con conseguenze tragiche.

    Per questo sta diventando urgente tornare a insegnare che il bene esiste in tutto e in tutti, ma deve essere cercato e aiutato a emergere. E il discernimento è proprio questo che si propone di fare.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per le vittime del terremoto del 18 ottobre in Marocco e del 7-11 ottobre in Afghanistan: per i morti, i feriti e per chi ha perduto tutto affinché non siano abbandonati né dimenticati.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    GUSTAVE MOREAU: L’APPARIZIONE (Salomè e la testa di S. Giovanni Battista) – 1875 acquarello 106×72,2 cm – Museo d’Orsay, Parigi

    “L’Apparizione” è un acquerello del pittore francese Gustave Moreau (1826 – 1898) che, sebbene non appartenga ufficialmente al periodo simbolista, in quanto il simbolismo nacque più tardi formalmente nel 1886, è considerato un emblema della nuova corrente, poiché contiene tutti i caratteri riconosciuti in essa. Il personaggio biblico di Salomè ricorre spesso nelle opere di questo pittore, ossessionato dalla bellezza femminile, che nel suo immaginario si carica di significati erotico-satanici.

    L’opera illustra la storia del santo martire tratta dai Vangeli di Matteo e Marco, dove si narra che Re Erode rinchiuse in prigione Giovanni, perché aveva osato rimproverarlo a causa del suo matrimonio illecito con Erodiade, la moglie di suo fratello. Ella, pertanto, complottò con la figlia Salomè per farlo uccidere. Durante un’esibizione di danza, la figlia approfittò della debolezza del re per chiedergli la testa del Battista che le fu poi consegnata su un vassoio.

    Quello del pittore è il mondo fantastico e onirico che richiama quello dell’inconscio che Sigmund Freud aveva cominciato a esplorare e che Moreau descrive con grande ridondanza decorativa, come si nota dal fatto che il corpo della fanciulla è carico di ornamenti ed è inserito in una architettura visionaria e dorata. Al centro, come su un ostensorio, appare la testa del Battista, che Salomè aveva chiesto ad Erode come premio per la danza. In fondo, sulla sinistra, appare in una posizione immobile, lussuosamente vestito, il vecchio Erode e al suo fianco, in posizione solo apparentemente defilata, la protagonista del delitto cioè Erodiade.

    A destra ai piedi della breve scalinata la figura del soldato incaricato della decapitazione. In questo quadro che riscosse un grande successo, Salomè diventa il simbolo dell’unità Romantica di amore e morte, seduzione e distruzione. Nella pittura di Moreau sono spesso raffigurati personaggi mitologici, come non mancano le reminiscenze classicheggianti, accentuati dal viaggio in Italia compiuto nel 1857.

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