Mercoledì 29 maggio 2024

     

    VIII settimana T. Ordinario (A. pari)

     

    Avvenne il 29 maggio…

    1176 – La Lega Lombarda sconfigge l’esercito di Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano

    1414 – Concilio di Costanza

    1453 – Le armate turche di Mehmed II prendono Costantinopoli, uccidendo in battaglia l’imperatore Costantino XI Paleologo e ponendo così fine all’Impero Romano d’Oriente

    1953 – Edmund Hillary e Tenzing Norgay conquistano la cima del monte Everest in Nepal

    1967 – A seguito della dichiarazione d’indipendenza della Nigeria, scoppia la guerra del Biafra

    1985 – Strage Heysel: a Bruxelles 39 morti e centinaia di feriti nella finale tra Juventus e Liverpool

     

    Aforisma di Guigo il Certosino

    Sventurato colui la cui felicità o il cui piacere hanno una fine o un inizio.

     

    Preghiera

    Signore Gesù, Re del cielo e della terra, degnati di dirigere e di santificare, di guidare e di governare in questo giorno i nostri corpi e i nostri cuori, i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni secondo la tua legge e nell’obbedienza ai tuoi comandamenti, affinché quaggiù e per tutta l’eternità meritiamo con il tuo aiuto, di essere salvati e liberati, o Salvatore del mondo che vivi e regni per i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Rolando Rivi nasce il 7-1-1931 nel Comune di Castellarano (RE). Intelligente e vivace, chierichetto assiduo nel servizio all’altare, si sente chiamato da Dio a diventare prete e nell’ottobre 1942 a 11 anni, entra in Seminario e veste l’abito talare.

    Qui si distingue per lo studio, l’amore al Signore Gesù, la preghiera intensa, la bontà verso gli altri. Nell’estate 1944 il Seminario è chiuso per la guerra. Rolando torna a casa, ma continua a fare vita da seminarista, indossando l’abito talare e coltivando la vita di preghiera.

    Il 13-4-1945, nel clima di odio contro i sacerdoti diffuso in quel periodo Rolando è barbaramente ucciso da partigiani comunisti in località Piane di Monchio (Modena) per la sola colpa di indossare l’abito talare e testimoniare la fede cristiana. La beatificazione si è svolta a Modena il 5 ottobre 2013.

    Oggi la chiesa celebra anche la memoria di S. Paolo VI (Giovanni Battista Montini) Papa. Nato a Concesio, Brescia, 26-9-1897 e morto a Castel Gandolfo, Roma, il 6-8-1978, fu Papa dal 30-06-1963 al 06-08-1978.

    Portò avanti il Concilio Vaticano II aperto dal suo predecessore Giovanni XXIII e governò la chiesa in tempi molto difficili. Scrisse sette encicliche (alcune importantissime) e compì 9 viaggi apostolici fuori dall’Italia.

    L’ultimo periodo della sua vita fu segnato dalla contestazione ecclesiale (e non solo), cui seppe reagire con fortezza e carità, e dall’uccisione del suo amico, l’onorevole Aldo Moro. Beatificato il 19-10-2014, è stato canonizzato il 14-10-2018.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 10,32-45

    Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».

    Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati.

    Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

     

    Riflessione di P. Alberto Maggi

    Gesù mette in guardia la sua comunità e i suoi discepoli dal potere. Non solo dal potere politico o economico, ma anche, anzi soprattutto a quello religioso. Chi vive sotto la sfera del potere o perché lo detiene o perché vi aspira, o perché vi è sottomesso, è refrattario all’azione del Signore.

    a) Chi detiene il potere vede con fastidio un messaggio di un Dio che si mette a servizio degli altri.

    b) Chi aspira al potere considera una minaccia il messaggio di Gesù che invita a farsi volontariamente servo per amore degli altri.

    c) La 3.a categoria è la più tragica. Chi è sottomesso al potere vede nel messaggio di Gesù un attentato, una minaccia alla sua sicurezza, perché il potere religioso toglie la libertà, ma rende veramente sicuri.

    Dal momento che appartieni a una organizzazione religiosa, non devi più pensare con la testa, devi solo eseguire quel che gli altri ti dicono, cioè diventare un perfetto killer, un perfetto criminale. Nella storia dell’umanità quelle che hanno compiuto i crimini più gravi sono state persone obbedienti. Non c’è nulla di più pericoloso di una persona obbediente, perché chi obbedisce non ragiona con la sua coscienza, ma esegue il mandato di una persona che ritiene superiore.

    I grandi criminali dell’umanità, quando erano accusati, si difendevano dicendo di essersi limitati a eseguire gli ordini.  Non c’è nulla di più criminale che eseguire certi ordini e non c’è nulla di più pericoloso di una persona obbediente perché chi si comporta così, non ragiona con la propria coscienza. E questo è il fascino della religione: ti toglie la libertà, ma ti dà la piena sicurezza. Gesù dice “Attenti a questo lievito!”. Il potere, sia civile sia religioso, domina ed è sempre perverso, qualunque sia la motivazione che si porta per ottenerlo o per esercitarlo.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per chi, in silenzio, vive accanto ai sofferenti condividendo e portando il loro dolore.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani

    Martiri dell’Argentina 1.a parte

    Argentina: repubblica federale, situata nel Sud America. Il territorio è suddiviso in 23 province e una città autonoma, Buenos Aires, capitale e sede del governo, nella cui area metropolitana è concentrato un terzo della popolazione. Con 2.791.810 km², è il più esteso paese di lingua spagnola nel mondo, il 2° Stato più esteso dell’America Latina, il 4° delle Americhe e l‘8° del mondo.

    Il territorio, che occupa gran parte del Cono Sud, confina a nord con Bolivia e Paraguay, a nord-est con Brasile e Uruguay, a est con l’Oceano Atlantico e a ovest col Cile e le acque atlantiche del Passaggio di Drake. L’Argentina rivendica le Isole Falkland (Malvinas), la Georgia del Sud e le Isole Sandwich Australi. Il paese ha raggiunto l’indipendenza il 25-5-1810 quando fu deposto l’ultimo viceré spagnolo che governava da Buenos Aires, e il 9-7-1816 fu proclamata l’indipendenza a S. Miguel de Tucumán.

    I suoi 50 milioni di abitanti (densità: 16 abitanti per km²) godono di un indice di sviluppo umano, reddito pro-capite, livello di crescita economica e qualità della vita che pone il paese tra i più sviluppati dell’America Latina. “Argentina” deriva dal latino argentum. I primi conquistadores spagnoli avevano chiamato il Rio della Plata, Mar Dulce. Le popolazioni indigene offrirono doni in argento ai sopravvissuti di un naufragio guidati da Juan Díaz de Solís. Solo nel libro del 1612 «Storia della scoperta, popolamento e conquista del Río de la Plata» di Ruy Díaz de Guzmán, il territorio venne chiamato per la prima volta Tierra Argentina (Terra d’Argento).

     

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