sabato 19 settembre ’15

Iniziamo la Giornata Pregando (RABINDRANATH TAGORE)

Rabindranath Tagore

Fa’ che io preghi, Signore, non per allontanare da me i pericoli bensì per affrontarli senza timore. Fa’ che io preghi, non per implorare la fine del dolore, ma per un cuore che lo vinca. Fa’ che io non implori nell’ansia di essere salvato ma speri nella pazienza per conquistare la mia libertà.

San Gennaro

Nato a Napoli, nella seconda metà del III secolo, fu eletto vescovo di Benevento, dove svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato dai pagani. Durante le persecuzioni di Diocleziano si inserisce la storia del martirio: destinato ad essere sbranato dagli orsi, quando il proconsole si accorse che il popolo dimostrava simpatia verso i prigionieri, prevedendo disordini durante i giochi nello stadio, cambiò decisione e fece decapitare i prigionieri. Era il 305

Ascoltiamo la Parola di Dio

Al cospetto di Dio che dà vita a tutte le cose e di Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Pilato, ti scongiuro di conservare il comandamento senza macchia e irreprensibile, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi rivelata dal beato e unico sovrano, il Re dei regnanti e Signore dei signori, il solo che possiede l’immortalità, che abita una luce inaccessibile; che nessuno fra gli uomini ha mai visto né può vedere. A lui onore e potenza per sempre. Amen. (1 Tim 6,13-16 – Lc 8,4-15)

Riflessione Per Il Giorno (S. Clemente 1°)

Fratelli, perché liti, collere, discordie, scismi e guerre tra voi? Non abbiamo forse un unico Dio, un unico Cristo, un unico Spirito di grazia, un’unica vocazione in Cristo? Perché straziare e lacerare le membra di Cristo, perché ribellarsi contro il proprio corpo e arrivare a tal punto di delirio da dimenticare di essere gli uni membra degli altri? Cerchiamo piuttosto di varcare la porta della giustizia che conduce alla vita, come sta scritto: “Apritemi le porte della giustizia: entrerò a rendere grazie al Signore. È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti” (Sal 117,19). Sono molte le porte aperte, ma la porta della giustizia è quella di Cristo: beati quelli che sono entrati per essa e hanno diretto i passi in santità e giustizia, compiendo tutto nella carità e nella pace. Vi è qualcuno fedele, capace nell’esporre la dottrina, sapiente nel discernimento dei discorsi, casto nell’agire? Egli sia tanto più umile quanto più è grande, e cerchi ciò che è utile a tutti, non il proprio tornaconto

Intenzione del giorno

Preghiamo per i ricercatori e gli scienziati: perché si lascino sempre orientare dalla verità e dal bene

Don’t forget…! “Mettiamo i puntini sulle i…”

Una bugia ripetuta non diventa verità e Internet ne è la dimostrazione. Tra le miriadi di cose che il web rimbalza senza verificare le fonti c’è anche l’ennesima bugia contro Papa Pio IX (1792-1878), accusato stavolta di essersi ottusamente opposto alla luce elettrica a Roma. Lo scrivono i Radicali transnazionali nella loro storia dell’anticlericalismo. Ma basta il calendario per rispondere: la luce “pubblica” venne sperimentata per la prima volta a Milano nel 1832; nel 1840 diventò operativa a Napoli, nel 1845 a Palermo, nel 1846 a Torino e a Roma nel 1847. Papa Pio IX era stato eletto nel 1846, vale a dire giusto il tempo di allacciare la corrente…si trattava d’illuminazione a gas, perché allora c’era solo quella. Pio IX non poté vietare l’illuminazione elettrica a Roma dopo la rivoluzione del 1849 perché al tempo l’illuminazione elettrica non era ancora stata inventata: essa fu, infatti, sperimentata solo molti anni dopo. Il 1° impianto d’illuminazione pubblica a incandescenza accese le lampadine a New York nel 1882 e due anni dopo a Milano e a Torino. Il beato Pio IX, già scomparso da qualche anno, non c’entra nulla con il buio. Fare luce sulla verità storica, anche minima, resta un dovere morale anche se a qualcuno non garba.