XXXI Settimana tempo Ordinario
prenotazioni presso la segreteria del Patronato San Vincenzo a Bergamo in Via Gavazzeni
e allo sportello de L’Eco di Bergamo da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00
ingresso € 10.00
Preghiera del giorno (Preghiera di P. Giovanni per chi viaggia)
Allontana, Signore, ogni danno che possa pervenire agli uomini dalle difficoltà del viaggio, dalla stanchezza del corpo, dalla velocità sconsiderata…E come ti degnasti o Signore, di assegnare al figlio di Tobia l’Arcangelo Raffaele quale compagno di viaggio, così libera i tuoi figli da ogni pericolo dell’anima e del corpo, affinché camminando rettamente alla tua presenza per le vie del mondo meritino di raggiungere il porto della eterna salvezza. Per Cristo Signor nostro. Amen.
Carlo Borromeo Vescovo
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, secondo l’uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Chiamato a Roma, fu creato cardinale a 22 anni e inviato al Concilio di Trento. Nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato a Milano diocesi vastissima che comprendeva terre lombarde, venete, genovesi, svizzere e che visitò in ogni angolo, preoccupandosi della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine nelle strutture ecclesiastiche, difendendole dai potenti: per questo fu obiettivo di un fallito attentato. Nella peste del 1576 assistette personalmente i malati. Si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584
La Parola di Dio del giorno (Lc 14,25-33)
“Siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento? Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro…Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.”
Riflessione del giorno (Dal romanzo: L’ultimo dei giusti di Schwarz-Bart)
“E lodato. Auschwitz. Sia. Maidanek. L’Eterno. Treblinka. E lodato. Buchenwald: Sia. Mathausen. Eterno. Belzoc. E lodato. Sobibor. Sia. Chelmno. L’Eterno. Ponary. E lodato. Theresienstadt. Sia. Varsavia. L’Eterno. Vilno. E lodato. Skarzysko. Sia. Bergen-Belsen. L’Eterno. Janow. E lodato. Dora. Sia. Neuengamme. L’Eterno. Pustkow. E lodato…Talora, è vero, il cuore vorrebbe scoppiare di dolore. Ma spesso anche, e specie di sera, non posso fare a meno di pensare che Erni Levy, morto sei milioni di volte, sia ancora vivo, in qualche posto… Ieri, mentre fremevo disperato il mezzo alla strada, inchiodato al suolo, una goccia di pietà cadde dall’alto sul mio viso; non un alito di vento nell’aria, non una nube in cielo… C’era soltanto una presenza”
Intenzione del giorno
Preghiamo per i caduti e dispersi di tutte le guerre e per i civili che ne sono vittime innocenti
André Schwarz-Bart è nato a Metz nel 1928, da genitori emigrati dalla Polonia nel 1924 ed è morto nell’isola di Gaudalupa nel 2006. Il padre, venditore ambulante, era rabbino. Durante la guerra la famiglia fu smembrata e parte ne morì in campo di concentramento. André si unì all’esercito di liberazione francese. Il suo capolavoro è L’ultimo dei Giusti – 1960, vincitore del premio Goncourt e tradotto in venti lingue. Questo romanzo “sfocia nella tragedia della Shoah, con l’intento di ricostruire il lungo percorso dell’essere ebraico e di una continuità storica che era innanzi tutto continuità spirituale. Il legame tra passato e presente, è affidato alla Leggenda dei Giusti, uomini che assumono su di sé la sofferenza altrui, rendendone possibile la sopravvivenza in un mondo carico di dolore”. |
Don’t forget
4 NOVEMBRE: In Italia si ricordano i caduti e dispersi di tutte le guerre e si celebra il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate |
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