Ai pilastri della società ne manca uno: Dio

    Da anni vive in un paesino delle valli bergamasche dove insieme alla moglie è il patriarca e il punto di riferimento di una sterminata famiglia di 7 figli e di una quarantina di nipoti e pronipoti…è uno slavo settantenne che sulle scelte dei governanti in tempi di covid ha azzardato alcune provocazioni: “Perché promettono ciò che non possono mantenere? Se i soldi non ci sono, da chi sperano di prenderli? Dall’Europa? Ma quello è un mondo dove nessuno dà niente per niente…”. Detto da uno come lui che per mantenere la “tribù” deve essersi ingegnato in tutti i modi più o meno leciti, fa una certa impressione. E ancora: “E se invece di distribuire soldi, procurassero il lavoro alla gente, sarebbe meglio per tutti”. Che il nostro, pur non afferrando le sottigliezze e complicazioni della politica, non sia solo furbo (lo è in effetti), ma anche saggio, lo dimostra concludendo: “Ma è vero che ai più interessano soprattutto due cose: la pelle e i soldi. A salvarci la pelle ci pensano i medici; a darci i soldi provvedono i politici. Ma forse queste due cose non bastano”. Non dice cosa ci voglia in più, ma mi ricorda quel che diceva un teologo: “I pilastri su cui si regge la società moderna sono due: la scienza/tecnologia e l’economia /finanza. Manca il terzo che è il più importante: l’uomo e Dio insieme”.

    – don Davide –

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