«Carità di don Fausto era esperienza e cura» Oggi Messa col vescovo

     

    Articolo di Laura Arnoldi da L’Eco di Bergamo del 23 marzo 2022

     

    A due anni dalla morte

    L’incontro sulla pedagogia con Ivo Lizzola. La celebrazione con monsignor Beschi alle 18 alla Don Milani

     

    A due anni dalla scomparsa di don Fausto Resmini un ciclo di incontri, promosso da Patronato e Fondazione don Resmini, ne ricorda figura e stile educativo. Introdotto da don Dario Acquaroli, direttore della Comunità Don Milani di Sorisole, Ivo Lizzola ha parlato di «pedagogia della carità da don Bepo a don Fausto», a partire dalle parole di don Bepo, fondatore del Patronato: è importante non solo dare ai ragazzi accolti cibo, casa, vestiti, lavoro, ma insegnare a saper donare. «Don Fausto ha fatto suo questo stile. Accanto a lui ho imparato che nel Patronato è fondamentale vivere con gli ospiti, è famiglia, è prendersi cura», ha detto don Dario.

    Primo carattere della pedagogia della carità – spiega Lizzola – è «accettare i ragazzi, senza famiglia per diversi motivi (orfani, lontani per lavoro o studio, devianze), in una comunità che deve essere accoglienza reciproca: i giovani non sono ospiti solo per la loro fragilità, ma si chiede loro di essere subito risorsa». Altro grande tema è la fraternità: «È l’esperienza della diversità, che comporta la fatica di superare conflitto e divisioni. La pedagogia della carità è pedagogia della differenza: non propone un modello da imitare, ma favorisce la scoperta di come porsi accanto agli altri, amandosi, costruendo insieme comunità in un rapporto di fiducia. Negli scritti don Bepo e don Fausto la pedagogia della carità è esperienza, cura di sé e dell’altro. I ragazzi scoprono che la capacità di essere buono e giusto vien da loro: qualcuno l’ha tratta da loro, ma era già presente.

    La scoperta può portare a una scelta consapevole: non c’è un destino, c’è sempre una possibilità, accompagnati da uomini e donne di carità». «Grazie al fatto che siamo uniti si deve lasciare che ognuno trovi la strada, tempi e modi sono poco prevedibili. Si devono attivare dimensioni della persona nella prossimità e condivisione della fatica. Don Fausto viveva l’attesa, e quindi la sorpresa, per un comportamento diverso di ragazzi e detenuti, magari dopo tanto lavoro apparentemente senza ritorno. La pedagogia della carità deve saper lasciare andare, non misurando i risultati».

    Gli adolescenti in tempo di Covid e di guerra vivono la forza generosa della creatività, ma anche la dimensione distruttiva, da un lato il bisogno di vita, dall’altro il vuoto. «Come si fa a parlare loro di carità e giustizia – si chiede Lizzola -. Bisogna dare loro segnali di una costruzione della vita, della pace, senza nessuna giustifica». La trasgressività e la violenza negli adolescenti sarà oggetto dell’incontro di domani alle 20,30 nell’auditorium della Casa del giovane o in streaming sul canale YouTube della Comunità, con Maria Martino, collaboratrice della Cooperativa il Minotauro.

    Oggi alle 18 in Comunità a Sorisole il vescovo Francesco Beschi presiederà la Messa in suffragio di Don Fausto.

     

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