Conoscere il prezzo di tutto e il valore di niente

    “Sono preoccupato” fa A. un africano che sta tribolando per il permesso di soggiorno. Penso tra me: “E quando non lo sei?” ma mi limito a chiedergli: “Perché?”. “Ho cambiato avvocato e lui mi ha chiesto per iniziare 2.000 euro”. “Chi te l’ha fatto fare di cambiare avvocato? Quello che ti abbiamo indicato noi, non andava bene?”. “Sì –fa lui- ma si faceva pagare poco: per questo ha fatto le cose male e la commissione mi ha negato il permesso”. Fargli capire che l’avvocato può fare ben poco per influenzare le decisioni della commissione è inutile, così ricorro ad altri argomenti: “Hai ancora una possibilità di ottenere il permesso, ma non hai i 2.000 euro dell’avvocato, vero?”. “Ecco, sapevo che avresti capito il problema, per questo mi sono rivolto a te”. Qualcosa del genere mi era capitato in missione: dopo avermi chiesto il prezzo del rito del matrimonio, il papà dello sposo aveva scosso il capo in segno di disapprovazione. M’ero stupito, perché la richiesta era poco più che simbolica: “Cos’è che non va? E’ troppo?”. “No, no! E’ che il suo matrimonio costa troppo poco, il che mi fa pensare che non valga molto…”. Insomma quel che diceva Oscar Wilde della gente del suo tempo è vero per le persone di tutti i luoghi e tempi: “La gente conosce il prezzo di tutto e il valore di niente”.

    – don Davide –

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