domenica 14 aprile ’19

    Domenica delle Palme - settimana Santa

     

     

    Frase del Giorno

    Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

     

    Preghiera del giorno

    O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per i secoli dei secoli. Amen

     

    La Parola di Dio del giorno (Is 50,4-7; Sal 21; Fil 2,6-11; Lc 22,14-23.56)

    Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso». Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti e le donne che lo avevano seguito dalla Galilea, da lontano guardavano tutto ciò.

     

    Riflessione del Giorno (commento al Vangelo)

    Il racconto della passione in Luca è il racconto dello scontro finale con il tentatore; è il racconto della forza della preghiera e della fedeltà che permette a Gesù di vincere definitivamente. E’ il racconto della misericordia che perdona non solo al buon ladrone, ma a tutti. Se questi sono i tratti specifici di Luca nel consegnarci l’icona del Christus patiens, è solo questo evangelista che osa parlare della crocifissione come theoría=contemplazione. Contemplazione del crocifisso! Guardando a lui, si può passare dalla contemplazione al pentimento e alla conversione, che è sempre un ritorno sulle sue tracce. Le folle che si erano radunate per quello spettacolo-visione, avendo visto come Gesù aveva vissuto la sua morte violenta e avendo constatato il suo amore mitissimo capace di invocare su tutti il perdono, se ne ritornano battendosi il petto. Da parte sua, un centurione pagano – e noi siamo invitati a farlo con lui! – riconosce la gloria di Dio in questo evento che dava la morte a “un uomo giusto”, senza peccato quale Figlio di Dio.

     

    L’Intenzione del giorno

    Preghiamo per don Roberto Pennati e per tutti i sacerdoti del Patronato

     

    Don’t Forget!

    Compleanno di don ROBERTO PENNATI: AUGURI dalla famiglia del Patronato e GRAZIE per tutto.

    75° anniversario della morte di Dietrich Bonhoeffer

    SS. Tiburzio, Valeriano e Massimo Martiri di Roma. III sec a Roma: Valeriano era sposo di Cecilia e da lei convertito, fu battezzato e convertì il fratello Tiburzio. Condannati a morte, convertirono Massimo, incaricato di eseguire la sentenza, che fu a sua volta condannato a morte

     

     

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