Proverbi della Bibbia
«Cuore allegro fa bel viso: cuore in pena abbatte lo spirito»
Iniziamo la Giornata Pregando
Sostieni, o Padre, con la forza del tuo amore il nostro cammino incontro a colui che viene e fa’ che, perseverando nella pazienza, maturiamo in noi il frutto della fede e accogliamo con rendimento di grazie il vangelo della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
La Parola di Dio del giorno Isaia 35,1-6a. 8a.10; Salmo 145; Giacomo 5,7-10; Matteo 11,2-11 |
Giovanni, in carcere, avendo sentito parlare delle opere di Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”. In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande del Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”.
Riflessione Per Il Giorno (Commento al Vangelo)
Sei tu, o ci siamo sbagliati? Giovanni, il profeta più grande, non capisce. Troppo diverso quel tipo di Nazareth, da ciò che la gente, e lui per primo, si aspettano dal Messia. Il dubbio però non toglie nulla alla grandezza di Giovanni e alla stima che Gesù ha per lui. La risposta di Gesù non pronuncia un “sì” o un “no”, prendere o lasciare. La sua pedagogia consiste nel far nascere in ciascuno risposte libere e coinvolgenti. Infatti dice: guardate, osservate, aprite lo sguardo; ascoltate, fate attenzione. Rimane la vecchia realtà, eppure nasce qualcosa di nuovo; si fa strada, dentro i vecchi discorsi, una parola ancora inaudita. Dio crea storia partendo dall’ascolto del dolore della gente: ciechi, storpi, sordi, lebbrosi…Dio comincia dagli ultimi. Gesù non ha mai promesso di risolvere i problemi della terra con i miracoli. L’ha fatto con l’Incarnazione, perdendo se stesso in mezzo al dolore dell’uomo, intrecciando il suo respiro con il nostro. La fede è fatta di due cose: di occhi che sanno vedere il sogno di Dio, e di mani operose come quelle del contadino che «aspetta il prezioso frutto della terra» (Gc 5,7). È fatta di uno stupore, come un innamoramento per un mondo nuovo possibile, e poi di mani callose che si prendono cura di volti e nomi; lo fanno con fatica, ma «fino a che c’è fatica c’è speranza» (don Milani). Cosa siete andati a vedere nel deserto? Un oratore? Un trascinatore di folle? No, Giovanni cioè uno che dice ciò che è, ed è ciò che dice.
Intenzione del giorno
Preghiamo per il nostro Vescovo di Bergamo e per tutti i Vescovi d’Italia e del mondo
MARIA CROCIFISSA DI ROSA
Padre imprenditore bresciano. La madre, nobile bergamasca, muore quando Paola ha 11 anni: entra in collegio e ne esce a 17 anni. Il padre preferisce il matrimonio, ma la giovane resta fedele al voto di castità. Mandata a dirigere una fabbrica di proprietà dal padre, si dedica a organizzare aiuti per i bisognosi, all’istruzione religiosa femminile ecc. Con altre giovani, aiuta le vittime del colera del 1836. Nel 1851 la comunità ottiene l’approvazione come congregazione, col nome di Ancelle della Carità. Nel 1852 pronuncia i voti come Sr. Maria Crocifissa. Muore a Brescia nel 1855.
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