Festa di Pentecoste
Aforisma
L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito, che ha stabilito in noi la sua dimora.
Preghiera
O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio del giorno
Atti 2,1-11; Salmo 103; Galati 5,16-25; Giovanni 15, 26-27; 16, 12-15
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano.
Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?
Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Riflessione
La Pentecoste non è un’appendice alla salvezza, ma ne è piuttosto il compimento finale. Dio aveva creato il mondo per partecipare il suo amore alle sue creature, ma il peccato aveva bloccato questo piano di Dio, il quale, così, inventa un lungo cammino di preparazione: manda il suo Figlio che toglie l’ostacolo, la barriera del peccato, per mezzo della sua morte; rinnova la vita con la risurrezione, e finalmente l’umanità è pronta per ricevere quello che Dio da sempre voleva dare all’uomo: il coinvolgimento, l’immersione in questa beatitudine, in questo amore eterno di Dio stesso.
Paolo lo dice chiaramente descrivendo così la Pentecoste: «L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato donato» (Tt 3, 5-6). E l’esperienza lo conferma. Uno tra coloro che assistettero al primo ritiro carismatico diede testimonianza dicendo: «A un certo punto avemmo paura di non reggere all’eccessivo amore di Dio che era entrato dentro di noi e dentro la cappella, tanto era forte questo sentimento».
Del resto gli apostoli sono la prova di questa potenza. Dal momento in cui lo Spirito scende su di loro, li vediamo cambiati, trasformati, il cuore nuovo è già in funzione. E che cosa ha prodotto tutto questo? Che cosa nella vita umana produce i grandi cambiamenti? L’amore. Quando ci si innamora si è capaci di far cose grandi. E così successe agli apostoli. E così succede anche a noi nel giorno di Pentecoste.
Intenzione di preghiera
Perché lo Spirito di Dio rinnovi sempre l’animo dei fedeli e la chiesa affinché ogni battezzato e tutta la comunità cristiana siano testimoni nel mondo della lucem, della pace, della verità, dell’amore e della gioia di Cristo che lo Spirito ci dona.
Don’t Forget! Avvenne il 18 maggio…
1536 – Anna Bolena, 2.a moglie di Enrico VIII d’Inghilterra, viene decapitata.
1698 – Federico Caccia, arcivescovo di Milano, benedice il colosso di S. Carlo Borromeo ad Arona.
1802 – Napoleone Bonaparte istituisce la Legion d’onore, la massima onorificenza francese.
1944 – Le SS uccidono per rappresaglia 59 civili prelevati dal carcere di Genova. L’episodio passa alla storia con il nome di strage del Turchino.
Santo del giorno
S. IVO DI BRETAGNA nato a Le Minihy, Tréguier, Bretagna, il 17 ottobre 1235 e morto a Kermartin, il 19 maggio 1303
Yves (Ivo) Hélory de Kermartin nacque in Bretagna nel 1235, e si formò nello studio della teologia e nel diritto, diventando poi sacerdote e avvocato a patrocinio gratuito, cioè offriva la sua assistenza e difesa legale gratuitamente i tutti i suoi clienti. La sua carità nei confronti dei poveri si spinse anche all’offerta dell’ospitalità nel suo castello ai più bisognosi, il tutto però senza minimamente trascurare la predicazione nelle parrocchie fra Tredez e Louannec. Venne canonizzato nel 1347 da Papa Clemente VI.
Il santo è raffigurato in molte opere d’arte, ma più che vestito da prete, lo è con la toga di avvocato in atteggiamento di difesa di poveri e vedove imploranti, contro ricchi padroni.
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