4.a settimana di pasqua
Aforisma di S. Gregorio Magno
Sciocco è il viaggiatore che durante il suo percorso si ferma a guardare i bei prati e dimentica di andare là dove aveva intenzione di arrivare.
Preghiera colletta
O Dio, creatore e Padre, che fai risplendere la gloria del Signore risorto quando nel suo nome è risanata l’infermità della condizione umana, raduna gli uomini dispersi nell’unità di una sola famiglia, perché aderendo a Cristo buon pastore gustino la gioia di essere tuoi figli.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio della IV Domenica di Pasqua
Atti 4,8-12 – 1 Giovanni 3,1-2 – Giovanni 10,11-18
In quel tempo, Gesù disse: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Riflessione di S. Gregorio Magno
Delle sue pecore Gesù dice: Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna (Gv 10, 14-16). Di esse aveva detto poco prima: «Se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv 10, 9). Entrerà cioè nella fede, uscirà dalla fede alla visione, dall’atto di credere alla contemplazione, e troverà i pascoli nel banchetto eterno. Le sue pecore troveranno i pascoli, perché chiunque lo segue con cuore semplice viene nutrito con un alimento eternamente fresco.
Quali sono i pascoli di queste pecore, se non gli intimi gaudi del paradiso? Infatti pascolo degli eletti è la presenza del volto di Dio, e mentre lo si contempla senza paura di perderlo, l’anima si sazia senza fine del cibo della vita. Cerchiamo, quindi, fratelli carissimi, questi pascoli, nei quali possiamo gioire in compagnia di tanti concittadini. La stessa gioia di coloro che sono felici ci attiri. Ravviviamo, fratelli, il nostro spirito. S’infervori la fede in ciò che ha creduto.
I nostri desideri s’infiammino per i beni superni. In tal modo amare sarà già un camminare. Nessuna contrarietà ci distolga dalla gioia della festa interiore, perché se qualcuno desidera raggiungere la mèta stabilita, nessuna asperità del cammino varrà a trattenerlo. Nessuna prosperità ci seduca con le sue lusinghe, perché sciocco è quel viaggiatore che durante il suo percorso si ferma a guardare i bei prati e dimentica di andare là dove aveva intenzione di arrivare.
Intenzione di preghiera
Per il Papa e i ministri della Chiesa, perché diano la vita per il bene del loro gregge e guidino la Chiesa a essere un solo ovile attorno all’unico Pastore.
Don’t Forget! Santo del giorno
Nato nel 1033 ad Aosta da genitori nobili e ricchi, ebbe un travagliato rapporto con la famiglia che lo inviò da un parente per l’educazione. Sarà solo con i benedettini d’Aosta che Anselmo trova il suo posto: a 15 anni sentì il desiderio di farsi monaco.
Contrastato dai genitori decide di andarsene: dopo tre anni tra la Borgogna e la Francia centrale, andò ad Avranches, in Normandia, dove si trovava l’abbazia del Bec con la scuola, fondata nel 1034.
Qui conobbe il priore Lanfranco di Pavia che ne curò il percorso di studio. Nel 1060 entra nel seminario benedettino del Bec, di cui diventerà priore. Qui avvierà la sua attività di ricerca teologica che lo porterà a essere annoverato tra i maggiori teologi dell’Occidente.
Nel 1076 pubblica il «Monologion». Nel 1093 diventa arcivescovo di Canterbury. A causa di dissapori con il potere politico fu costretto all’esilio a Roma due volte. Morì a Canterbury nel 1109.
Avvenne il 21 aprile…
753 a.C. – Romolo e Remo fondano la città di Roma.
1519 – Hernán Cortés sbarca a Veracruz
1884 – La Chiesa si scaglia contro la Massoneria con l’enciclica di Leone XIII Humanum Genus
1960 – Viene ufficialmente inaugurata Brasilia, capitale del Brasile.
2004 – Iraq: a Bassora attentati suicidi: 68 morti, a Falluja scontri fra ribelli e forze della coalizione
2018 – Muore in Giappone, a 117 anni, Nabi Tajima (1900-2018), ultimo nato nel XIX secolo
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.