3.a settimana di Quaresima
nell’immagine un quadro di Luca Giordano (1632, Napoli – 1705, Napoli) – “Cristo scaccia i mercanti”
Frase del giorno:
«Non fate della casa del Padre mio una spelonca di ladri»
Iniziamo la Giornata Pregando
Dio misericordioso, fonte di ogni bene, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna; guarda a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il peso delle nostre colpe, ci sollevi la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 2,13-25)
Si avvicinava la Pasqua e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con pecore e buoi; gettò a Terra il denaro dei cambiamonete e rovesciò i banchi e disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in 46 anni e tu in 3 giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola di Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti sapeva quello che c’è nell’uomo. |
Riflessione Per Il Giorno
Col gesto clamoroso della purificazione del tempio, Gesù mette in discussione l’istituzione più sacra del giudaismo e mette sotto accusa il modo comune di interpretare il rapporto con Dio. Il fatto che Dio abitasse nel tempio conduceva Israele alla presunzione di possedere Dio, anche se la vita quotidiana non si lasciava trasfigurare dal rapporto unico e singolare che Dio aveva stabilito con il suo popolo. I profeti avevano più volte denunciato l’illusoria sicurezza data dal formalismo religioso (cf Is 1,1ss; Ger 7,1-15; Mic 3,12) per riportare il culto a integrarsi con la vita. Gesù si colloca in questa linea quando dichiara in modo perentorio la fine dell’istituzione templare, segno di un modo inadeguato di vivere il rapporto con Dio. Il gesto compiuto da Gesù è chiaramente provocatorio e scatena l’opposizione dei Giudei. Per giustificare la sua azione Gesù offre un segno: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Il tempio cui Gesù allude è il suo corpo che sarà distrutto dalla morte, ma riedificato nella risurrezione. Santuario della divina presenza e vero luogo dell’incontro con Dio è la persona di Gesù. Con la sua vita egli indica quale sia il vero culto che Dio attende dal suo popolo (Gv 4,23-24): fare la volontà di Dio, aderire alla sua Parola, vivere la carità e la giustizia.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché le comunità e le associazioni riscoprano la gioia e la forza della testimonianza.
Don’t forget!
04-03-1972: Muore don Pietro Bertoletti prete del PSV
Casimiro
Nato a Cracovia nel 1458, era figlio del re di Polonia, Casimiro IV che gli diede l’incarico di reggente: minato dalla tubercolosi, svolse il suo compito, ma non si lasciò irretire dal potere. Rinunciò al matrimonio per non venir meno all’ideale di purezza. Di straordinaria bellezza, corteggiato, Casimiro riservò il suo cuore alla Vergine. Si spense a 25 anni a Grodno (Lituania) il 1484.
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