5a Settimana di Quaresima
Aforisma Geremia 11,18-20
“Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?”
Preghiera Colletta
Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose, davanti a te sta la nostra miseria: tu che ci hai mandato il tuo Figlio unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo, perdona ogni nostra colpa e fa’ che rifiorisca nel nostro cuore il canto della gratitudine e della gioia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio della 5.a domenica di quaresima anno c
Isaia 43,16-21; Salmo 125; Filippesi 3,8-14; Giovanni 8,1-11
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei».
E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Riflessione Da “Il mattutino” di Monsignor Ravasi
È vicino il momento in cui Cristo farà la rivelazione più radicale – e la più incomprensibile per l’uomo – della sua potenza: morire sulla croce. È uno “scandalo per gli Ebrei, follia per i popoli pagani” (1Cor 1,23). Già prima Gesù aveva parlato ai suoi discepoli della croce, che li stupì e confuse. Quello che osservavano, nel comportamento sociale, è che l’uomo utilizza la debolezza degli altri per affermare il proprio potere. Ma Gesù diceva loro: “I re delle nazioni… e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così” (Lc 22,25).
E i farisei che pretendono di usare una povera donna, colta in flagrante delitto di adulterio, per compromettere Gesù, gli danno in effetti l’occasione di insegnare con un esempio i suoi nuovi metodi. In primo luogo Gesù mette in evidenza l’ipocrisia dei farisei: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra. Dopo, toglie loro qualsiasi argomentazione. Mette in evidenza la loro ignoranza colpevole della legge che insegna che Dio, essendo potente sovrano, giudica con moderazione e governa con indulgenza, perché egli opera tutto ciò che vuole (Sal 115,3).
Infine – e questo è il punto più importante del Vangelo -, Gesù insegna alle folle che non esiste più grande manifestazione di potere che il perdono. La morte stessa non ha un così grande potere. In effetti, solo il potere di Cristo, che muore crocifisso per amore, è capace di dare la vita. E soltanto il potere che serve a dare la vita è vero potere.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché quanti avvertono il fallimento della loro vita: non disperino della misericordia di Dio e sperimentino l’accoglienza materna della Chiesa.
Don’t Forget!

La CASCINA dell’AGRO sita in via Correnti, Bergamo per 30 anni è stata la casa di don Roberto Pennati (+2019) prima come sede della comunità di recupero per tossicodipendenti fondata dallo stesso, poi all’insorgere della sua malattia (SLA) come centro di vita, incontro e spiritualità per i tanti che a don Roberto e che aveva continuato ad abitare nella stessa casa.
La cascina nel 2018 è stata acquistata dalla “don Milani onlus” di Sorisole ad opera di don Fausto che aveva in progetto di trasformarla in luogo di recupero e ripartenza per carcerati e i senza tetto della stazione che erano al centro delle sue attenzioni.
La morte repentina di don Fausto per covid19 nel 2020 sembrava aver troncato le speranze, ma i suoi collaboratori del PSV di Sorisole insieme a don Dario Acquaroli e a tutto il PSV hanno lavorato perché il sogno di don Fausto diventasse realtà e domenica 6 aprile cioè oggi alle 10,30 con la S. Messa e parole dei protagonisti la casa viene benedetta e inaugurata.
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