XXIII settimana Tempo Ordinario
Avvenne il 14 settembre…
Nati il 14 settembre: Alexander von Humboldt (1769) – Renzo Piano (1937)
Morti il 14 settembre: Dante Alighieri (1321) – Grace Kelly (1982)
1752: L’Impero britannico adotta il calendario gregoriano.
1901: Theodore Roosevelt diventa presidente degli Stati Uniti d’America.
1960: Viene fondata l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio.
Aforisma di S. Bernardo
Che cos’è l’avarizia? Vivere in povertà per paura della povertà.
Preghiera Colletta
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la croce del tuo Figlio unigenito, concedi a noi, che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero, di ottenere in cielo i frutti della sua redenzione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
S. Croce
Questa festa nacque a Gerusalemme, nell’anniversario della dedicazione, avvenuta il 14-9-335, delle due basiliche fatte edificare da Costantino, l’una sul Golgota (ad Martyrium), l’altra presso il santo Sepolcro (Anastasis), anche a seguito del ritrovamento delle reliquie della croce da parte di Elena, madre dell’imperatore.
La croce, già strumento del più terribile fra i supplizi, che Costantino nel 320 proibì di usare, per il cristiano è l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della Nuova Alleanza: dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa.
La croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria (cf. Rm 6, 5).
Parola di dio del giorno
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Riflessione di R. Tagore
Svegliati, alzati! All’alba la luce stessa di Dio viene a rompere il nostro sonno. Il sonno profondo di tutta la notte si rompe in un momento. Ma chi può spezzare le illusioni della sera? Come potrò togliere dall’animo l’involucro magico che il lavoro e le preoccupazioni del lungo giorno hanno gettato su di esso e condurlo in mezzo alla pace pura e tranquilla? Tutto il giorno, come un ragno, in diverse maniere, ci ha avvolto con reti molto vaste, una rete dopo l’altra.
L’Onnipotente, l’Eterno è stato messo da parte. Tagliate tutte queste reti, come potrò risvegliare lo spirito in mezzo all’infinito? Svegliati, alzati! Il giorno con lavori vari, con preoccupazioni e attrazioni innumerevoli cerca di legarci stretti da tutte le parti: cerca di alzare un muro tra la mia anima e l’universo. Così, se noi non risvegliamo la nostra attenzione, se non usiamo questa formula magica: Svegliati, alzati… Se non risuona ogni momento questa voce dentro l’anima, in mezzo a tutte le mille vicende della giornata, un nodo dopo l’altro, un laccio dopo l’altro esse ci legheranno e ci renderanno insensibili.
Allora non ci sarà alcuna forza di volontà che possa distoglierci dalla nostra inerzia. Pensiamo che quanto ci lega da tutte le parti sia la verità e non avremo più fede nelle verità pure e passate, non ci passerà neppure per la mente di sospettare della nostra situazione. Perciò in mezzo al frastuono dei vari affari di ogni giorno si alzi dalle profondità dell’animo, nello strumento che ha una sola corda, il richiamo: Svegliati, alzati.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché la Croce sia onorata da tutti i cristiani e torni ad occupare un posto d’onore nelle case e nei cuori della gente.
Don’t forget! Santi della carità
S. JOSÉ MARIA DE YERMO Y PARRES
1851-1904
Per JOSÉ MARIA DE YERMO Y PARRES la vita “gira storta” già 50 giorni dopo la nascita, con la morte improvvisa di mamma. Buon per lui che la sorella di papà, zia Carmen, se lo prende in casa. Nato nel 1851 a Città del Messico, studia da privatista con ottimi risultati fino quando a 16 anni entra nella Congregazione della Missione di S. Vincenzo de’ Paoli. Il Messico sta attraversando un buio periodo di persecuzione religiosa, e così a 18 anni il novizio va a Parigi per gli studi di teologia.
Torna a casa con problemi di salute e una tormentata crisi vocazionale, che a 26 anni gli fa abbandonare la Congregazione. Completa i suoi studi nel seminario diocesano e a 28 anni è ordinato prete. A questo punto inizia il suo ministero, predica con successo, la gente apprezza lo stile brillante con cui scrive articoli di formazione per le mamme sul giornale cattolico locale.
Arrivano però nuovi problemi di salute e il vescovo lo solleva da ogni incarico di predicazione e di catechesi, affidandogli la cura di due piccoli santuari presso la città di Leon. Quando è sul punto di contestare il vescovo, ecco farsi strada in lui il principio che ispirerà tutta la sua vita: “amo devotamente la chiesa ed è mia ferma volontà obbedirla e rispettarla sempre”. L’obbedienza gli fa aprire gli occhi sulle povertà del suo tempo. Un giorno vede sulla riva del fiume alcuni maiali che stanno divorando due bambini appena nati e abbandonati dai genitori.
Da questo fatto orrendo scocca la scintilla che gli fa fare una radicale “opzione per i poveri”. Apre una casa di assistenza per i poveri, ma non trova nessuna congregazione disposta a prendersene cura e raduna 4 giovani volontarie con le quali pochi mesi dopo inaugura il primo “Asilo del Sagrado Corazon de Jesùs”. Padre Yermo non sa ancora che ha dato origine alla congregazione delle “Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei Poveri”, che oggi conta 700 suore, ancora impegnate nelle scuole, nelle case-famiglia, negli ambulatori e accanto ai bambini disabili.
Difficoltà, maldicenze e persecuzioni non abbandonano Padre Yermo, che ha imparato ad affrontarle confidando in Dio e con il sorriso sulle labbra e sorridendo muore a 53 anni, il 20-9-1904. Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato “beato” nel 1990 ed infine “santo” nel 2000.
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