Quinta settimana di pasqua
Aforisma del giorno di S. Francesco di Sales
In ciascuno dei tuoi istanti è contenuto, come in un nocciolo, il seme di tutta l’eternità.
Preghiera del giorno di S. Tommaso d’Aquino
Da te, o Padre, il mio spirito ottenga lo splendore della sapienza, la mia sensibilità il conseguimento di tutto ciò che è desiderabile, la mia combattività la gloria del trionfo; presso di te è la liberazione dai pericoli, la varietà delle dimore, la concordia delle volontà; presso di te è la bellezza della primavera, il fulgore dell’estate, la fecondità dell’autunno e il riposo dell’inverno. Amen.
Santo del giorno
S. Celestino V
Nato a Isernia nel 1215, morì nel 1296. Fu Papa dal 29/08/1294 al 13/12/1294. Divenuto sacerdote, Pietro da Morrone condusse vita eremitica e diede vita all’Ordine dei “Fratelli dello Spirito Santo” (denominati poi “Celestini “), approvato da Urbano IV, e fondò vari eremi.
Eletto papa quasi ottantenne, dopo ben due anni di conclave, prese il nome di Celestino V e, uomo santo e pio, si trovò di fronte a interessi politici ed economici e a ingerenze anche di Carlo d’Angiò. Accortosi delle manovre legate alla sua persona, rinunziò alla carica, morendo poco dopo in isolamento coatto nel castello di Fumone.
Giudicato severamente da Dante come “ colui che per viltade fece il gran rifiuto “, oggi si parla di lui invece come di un uomo di straordinaria fede e forza d’animo, esempio di umiltà e di buon senso.
Parola di Dio del giorno Giovanni 15,9-11
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
Riflessione del giorno di don Andrea Lonardo
Spesso dimentichiamo che i giovani non restano per sempre giovani, ma che diventeranno anziani, tutti, a meno che muoiano prima! Non dimentichiamo che verranno le malattie, verranno i lutti, che gli ex giovani si accorgeranno della vita che si avvicina alla fine, come si accorgeranno anche delle cose belle, dei figli, del matrimonio, della bellezza di una speranza che illumina il cammino.
Lo ricorda anche il Qohelet, così come i proverbi degli anziani; la vita è un soffio. Non contano solo i giovani: chi ama solo i giovani, in realtà non è capace di amarli. Guai a chi disprezza gli anziani che vengono in Chiesa, dimenticando che un tempo anche essi sono stati giovani.
Oggi sono più saggi, non meno saggi, di quando erano giovani. “Quando sarai grande, capirai”: spesso è solo con l’età che si capisce che grande valore abbia la famiglia, che grande valore abbiano i figli, che grande valore sia la fede. Alcuni tutto questo lo capiscono fin da giovani; altri bisogna aspettare che maturino.
Guai a puntare tutto e solo sui giovani. Se infatti questi sbagliassero tutto cosa bisognerebbe fare? Rimane ancora una possibilità: invecchiare e capire che cosa davvero conta, cosa davvero vale. “Lo capirete quando sarete grandi” – dicono i saggi.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché gli anziani resi saggi dalle prove della vita, aiutino i giovani a capire ciò che davvero vale.
Don’t forget! Vite straordinarie
Sophie Sholl (1921-1943) e il Gruppo della Rosa Bianca
Il gruppo di universitari antinazisti della “Rosa Bianca” (Die Weisse Rose) è attivo a Monaco tra il 1942 e il 1943, sino all’arresto e alla condanna alla decapitazione dei 3 suoi principali esponenti: i due fratelli Sholl e Christoph Probst.
Il nucleo originario della “Rosa Bianca” è costituito dai fratelli Scholl, Sophie e Hans, da Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf. In seguito si unisce a loro il professor Kurt Huber, musicologo e docente di filosofia, che stende gli ultimi due volantini.
Sophie Scholl aveva 22 anni quando fu ghigliottinata il 22 febbraio 1943 nella prigione di Monaco di Baviera. Scarabocchiò dietro il foglio della sentenza una parola: «Freiheit», «Libertà». Motivo della condanna: aver seminato nelle strade migliaia di volantini anti-nazisti, aver scritto sui muri «Hitler assassino del popolo».
Aver detto: «Niente è più indegno di una nazione civilizzata, che lasciarsi governare senza opposizione da una cricca che fa leva sugli istinti più elementari. Il danno reale è fatto dai milioni di cittadini onesti che vogliono solo essere lasciati in pace… Copiate e diffondete».
Sophie era una studentessa di filosofia dal volto anonimo. Lei, il fratello Hans e altri avevano fondato il gruppo «La rosa bianca», dal titolo di un racconto di Clemens Brentano, scrittore del Romanticismo tedesco autore di poesie e canzoni contro Napoleone.
I loro volantini, 7 in tutto, rivelarono già nella prima fase della guerra: «Da quando la Polonia è stata conquistata, 300.000 ebrei sono stati massacrati in quel paese nella maniera più bestiale». Questo, secondo alcuni storici, fu la prima denuncia dell’Olocausto in terra ed epoca nazista da fonti tedesche.
Nessuno, fra coloro che trovarono i volantini, poteva più giustificarsi dicendo: «Non sapevo». Quei fogli dicevano anche altro: «Il tedesco non deve sentire semplicemente pietà: egli deve sentire la colpa. Ciascuno è colpevole, colpevole, colpevole! (sottolineato tre volte)».
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