nell’immagine un dipinto di Marianne Stokes
frase del giorno – Siracide 22,17
Un cuore basato su sagge riflessioni è come un intonaco su un muro rifinito.
iniziamo la giornata pregando
Caro san Giuseppe, sii per noi un padre. Proteggi la nostra santa madre Chiesa, il corpo di Cristo, come un tempo hai protetto la santa Madre di Dio e il suo Figlio divino. Sostienici in tutte le prove con le tue preghiere. Per i meriti che ti sei guadagnato prendendoti cura, in Egitto, di Maria e di suo Figlio, intercedi per tutti i rifugiati di oggi, che sono stati banditi dalla loro terra natale. Durante il nostro esilio spirituale, mantieni il nostro cuore nella gioia; aiutaci a fare la volontà di Dio e ad accettare il suo insegnamento, facendo tacere, con spirito sottomesso, la nostra volontà, fino alla nostra ultima ora. Caro padre, rimani al nostro fianco fino alla fine (che è una rinascita); implora per noi il dono della perseveranza finale, perché, una volta pagato il debito dei nostri peccati, possiamo (in compagnia della Madonna e di te stesso, con gli angeli e con i santi) condividere eternamente la gloria del tuo figlio adottivo che, dopo la sua morte sulla croce e la sua discesa agli inferi, ha voluto farti uscire dal limbo e dalla dimora di schiavitù.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 1,16.18-21.24a
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
Parola del Signore.
Piccole storie – Vicino al fuoco
Un giorno un tale si avvicinò a Gesù e gli disse:
“Maestro, tutti noi sappiamo che tu vieni da Dio e insegni la via della verità.
Ma devo proprio dirti che i tuoi seguaci, quelli che chiami i tuoi apostoli o la tua comunità, non mi piacciono per niente.
Ho notato che non si distinguono molto dagli altri uomini.
Ultimamente ho fatto una solenne litigata con uno di essi.
E poi, lo sanno tutti che i tuoi discepoli non vanno d’amore e d’accordo.
Ne conosco uno che fa certi traffici poco puliti…
Voglio perciò farti una domanda molto franca: è possibile essere dei tuoi senza essere dei tuoi senza avere niente a che fare con i tuoi cosiddetti apostoli?
Io vorrei seguirti ed essere cristiano (se mi passi la parola), ma senza la comunità, senza la Chiesa, senza tutti questi apostoli!”. Gesù lo guardò con dolcezza e attenzione.
“Ascolta”, gli disse “ti racconterò una storia:
C’erano una volta alcuni uomini che si erano seduti a chiacchierare insieme.
Quando la notte li coprì con il suo nero manto, fecero una bella catasta di legna e accesero il fuoco.
Se ne stavano seduti ben stretti, mentre il fuoco li scaldava e il bagliore della fiamma illuminava i loro volti. Ma uno di loro, ad un certo punto, non volle più rimanere con gli altri e se ne andò per conto suo, tutto solo. Si prese un tizzone ardente e andò a sedersi lontano dagli altri.
Il suo pezzo di legno in principio brillava e scaldava. Ma non ci volle molto a illanguidire e spegnersi.
L’uomo che sedeva da solo fu inghiottito dall’oscurità e dal gelo della notte.
Ci pensò un momento poi si alzò, prese il suo pezzo di legno e lo riportò nella catasta dei suoi compagni. Il pezzo di legno si riaccese immediatamente e divampò di fuoco nuovo.
L’uomo si sedette nuovamente nel cerchio degli altri. Si scaldò e il bagliore della fiamma illuminava il suo volto”.
Sorridendo, Gesù aggiunse:
“Chi mi appartiene sta vicino al fuoco, insieme ai miei amici.
Perché io sono venuto a portare il fuoco sulla terra e ciò che desidero di più è vederlo divampare”.
– Anonimo –
il Santo del giorno – San Giuseppe
S. Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale, ma decaduta. La sua vita sublime rimase nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della santità di lui abbiamo le più belle testimonianze nella Sacra Scrittura.
Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il nutrizio del Salvatore Gesù Cristo, e sposo e custode della Vergine Madre.
Maria trovò in Giuseppe il compagno fedele che l’assistè, la consolò, la difese.
Il Vangelo ci fa vedere come da S. Giuseppe fosse ignorato il grande prodigio che lo Spirito S. aveva operato in Maria. Di fronte a questo fatto si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, aveva divisato in cuor suo di rimandarla occultamente. E già stava per eseguire il suo proposito, quando al Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione.
E quando il desiderato delle genti, il figlio di Dio venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, con la SS. Vergine, fu il primo ad adorarlo.
Quando il triste re di Giudea, Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall’Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto.
Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall’Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri.
Don’t forget ! cosa accadde il 19/03
1853 – Esecuzione di Pietro Frattini, uno dei cosiddetti martiri di Belfiore.
1915 – Plutone è fotografato per la prima volta ma non ancora riconosciuto come pianeta.
1994 – A Casal di Principe viene assassinato in chiesa don Giuseppe Diana, noto per il suo impegno nella lotta alla camorra.
2002 – Marco Biagi, giurista del lavoro e consulente del Ministero del Welfare, è ucciso dalle nuove Brigate Rosse.
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