XXX Settimana Tempo Ordinario
Commemorazione di Tutti i Defunti
Aforisma dal libro dell’apocalisse
Beati coloro che muoiono nel Signore: riposeranno dalle loro fatiche perché le loro buone opere li accompagnano.
Preghiera del giorno
O Dio, gloria dei credenti e vita dei giusti, che ci hai salvati con la morte e la risurrezione del tuo Figlio, sii misericordioso con i tuoi fedeli defunti; a loro, che hanno creduto nel mistero della nostra risurrezione, dona la gioia della beatitudine eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Commemorazione dei fedeli defunti
Commemorazione di tutti i fedeli defunti, nella quale la Chiesa si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di coloro che si sono addormentati nella speranza della resurrezione, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrino nella comunione della vita celeste e godano della visione della beatitudine eterna.
Paolo ci insegna che la risurrezione è per tutti. Il Risorto non dimentica nessuno dei suoi: “Noi crediamo che Gesù è morto e risorto; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. E S. Pietro aggiunge: ““Una cosa non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo.
Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi…”.
Parola di Dio del giorno
Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Riflessione del giorno
Antichissimo è l’uso della Chiesa di pregare per i defunti, perché vengano liberati dalle loro pene. Tertulliano scrive: «Noi facciamo ogni anno l’anniversario dei morti, secondo le tradizioni dei nostri antenati». Gregorio Nazianzeno, in occasione della morte del fratello S. Cesario, promette ogni anno i suoi suffragi. S. Agostino dice: «Chi può dubitare che le preghiere, i sacrifici e le elemosine che si fanno per i defunti non siano loro di sollievo?». Sebbene la Chiesa abbia sempre raccomandato di ricordare i defunti, per lungo tempo non ci fu un giorno dedicato alla memoria di tutti loro.
Solo nel decimo secolo, S. Odilone abate di Cluny ordinò che in tutti i monasteri da lui dipendenti si cantasse la sera del I novembre l’Ufficio dei Defunti e il giorno seguente si celebrasse la S. Messa per le anime del Purgatorio. Quest’usanza a poco a poco divenne universale e la Chiesa la confermò e la inserì nella liturgia nel giorno scelto da S. Odilone, il 2 novembre. Dopo che la Chiesa istituì questo giorno, si andò sempre più intensificando nei secoli il culto dei defunti e si elevarono chiese ed altari, si lasciarono legati di Messe, si istituirono opere sante, per suffragare le anime dei trapassati.
Durante la grande guerra, quando tutto il mondo piangeva i suoi morti, Papa Benedetto XV estese a tutta la cristianità una consuetudine che già esisteva in Spagna cioè permise che il 2 novembre ogni sacerdote celebrasse tre Messe per i defunti: la prima applicata secondo le intenzioni dell’offerente, la seconda per tutti i defunti e la terza secondo le intenzioni del Papa.
Nulla è più conforme allo spirito di carità cristiana come la carità verso le anime dei genitori, fratelli, superiori, benefattori, amici e conoscenti, che chiedono ricordo e preghiere: essi non possono fare più nulla per sé stessi, ma noi possiamo aiutarli e liberarli dalle pene del purgatorio con poca fatica.
Intenzione di preghiera
Preghiamo oggi per tutti i nostri cari defunti senza dimenticare coloro che nessuno ricorda e per cui nessuno prega e le vittime dell’odio e delle guerre.
Don’t forget! Accadde il 2 novembre
1889 – Nord e sud Dakota vengono ammessi come 39º e 40º stato degli Stati Uniti d’America.
1930 – Hailé Selassié è incoronato imperatore d’Etiopia
1975 – Viene ucciso all’Idroscalo di Ostia Pier Paolo Pasolini
1976 – Jimmy Carter sconfigge il presidente uscente Gerald Ford ed è il primo candidato proveniente dagli stati secessionisti a vincere le elezioni dai tempi della guerra civile americana.
1983 – Il presidente Usa Ronald Reagan istituisce per il 3° lunedì di gennaio, la festività di ricordo di Martin L. King.
2000 – Il primo equipaggio giunge sulla Stazione Spaziale Internazionale.
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