Venerdì 3 novembre 2023

     

    XXX Settimana Tempo Ordinario

     

    Accadde il 3-11-…

    644 – ʿOmar ibn al-Khaṭṭāb, 2° successore di Maometto, viene assassinato nella moschea di Medina

    1534 – Enrico VIII promulga l’Act of Supremacy che provoca la rottura con il Papa e l’inevitabile scomunica.

    1903 – Panama, sostenuta dagli Stati Uniti d’America, si proclama indipendente dalla Colombia.

    1918 – L’Impero austro-ungarico firma a Villa Giusti, presso Padova, l’armistizio con l’Italia.

    1957 – L’Unione Sovietica lancia nello spazio lo Sputnik 2, con a bordo la cagnetta Laika.

    1992 – Il democratico statunitense Bill Clinton viene eletto 42º presidente degli Stati Uniti

     

    Aforisma di Aristotele

    “Chiamiamo libero colui che esiste per sé stesso e non per un altro.”

     

    Preghiera del giorno

    O Dio, che attraverso una vita umile e nascosta hai guidato San Martino de Porres alla visione della tua gloria, donaci di seguire il suo esempio per essere uniti a lui nella luce dei Santi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen 

     

    Santo del giorno

    Nasce a Lima nel 1579 dall’aristocratico spagnolo Juan de Porres e da un’ex schiava nera d’origine africana. Nominato governatore del Panama, il padre lascia la bimba a un parente e Martino alla madre, con i mezzi per farlo studiare. Martino diventa allievo di un barbiere-chirurgo, ma vorrebbe entrare fra i Domenicani nel loro primo convento peruviano.

    Viene accolto come terziario in quanto mulatto e gli sono assegnati solo compiti umili. Quando i Domenicani avvertono la sua energia interiore e lo accolgono nell’Ordine come fratello cooperatore. A Martino chiedono consiglio il viceré del Perù e l’arcivescovo di Lima, trovandolo circondato da poveri e da malati.

    Quando arriva la peste, cura da solo i 60 confratelli. L’uomo dei miracoli fonda a Lima un collegio per i bambini poveri: il primo d’America. Guarisce il vescovo del Messico, che vorrebbe condurlo con sé, ma muore a Lima nel 1639.

     

    Parola di Dio del giorno luca 14,1-6

    Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisia. Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.

    Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.

     

    Riflessione di Monsignor Ravasi – Mattutino

    La guerra è un male perché crea più malvagi di quanti ne toglie di mezzo. Pochi immaginano che a bollare in modo così realistico la guerra sia un filosofo astratto e teorico come Kant. Eppure egli colpisce al cuore la logica perversa che abita in molte menti e non solo in quella degli strateghi militari: usare il male per eliminare il male. Una logica che è tanto cara a chi ha il coltello per il manico ed è convinto di essere il giustiziere legittimo.

    Per questo credo che l’osservazione del filosofo tedesco sia rilevante per tutti. È facile, infatti, identificare l’avversario come il male in assoluto e partire al suo attacco con ogni mezzo, sicuri di essere i paladini di un bene assoluto, quando in verità – e quante volte è accaduto questo a livello di Stati e di guerre – c’è di mezzo solo la difesa dei propri interessi. Un simile atteggiamento ha, poi, un ulteriore corollario.

    In molti casi è evidente che, combattendo l’altro, si eliminano anche gli elementi positivi che egli rappresenta. A livello di guerra sono gli innocenti che muoiono, ad esempio, sotto i bombardamenti condotti per colpire un dittatore. Tutto questo genera una sorta di rassegnazione ipocrita, ben formulata dal sommo sacerdote Caifa quando, senza battere ciglio, riconosce che «uno deve morire per salvare la nazione». E così l’innocente Gesù è condannato a morte.

    La logica della ragion di Stato (o del segreto di Stato) che viene accampata per coprire infamie segrete è praticata anche nel piccolo delle nostre relazioni, quando ricorriamo a giustificazioni di ogni genere per lasciare via libera nel colpire un altro che ci infastidisce o ci è antipatico, pur sapendo che non è la causa vera di quella nostra irritazione.

     

    Intenzione di Preghiera per il giorno

    Perché i governi delle nazioni in guerra abbiano il coraggio di considerare le possibilità di pace che vengono loro rivolte …

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    IVAN AIVAZOVSKY : LA NONA ONDA

    1850 – olio su tela – 221 x 332 cm – Museo Russo – S. Pietroburgo – Russia

    Spirito sfuggente e vulcanico, IVAN AJVAZOVSKIJ nato il 17-7-1817 a Feodosia, in Crimea, da genitori di origine armena, fece esperienza nell’arte pittorica viaggiando in Europa, Turchia, Asia Minore e lasciandoci una cospicua mole di dipinti (circa seimila), principalmente paesaggi marini. Aivazovsky infatti è considerato un maestro di arte marina, essendo cresciuto in una città portuale il che gli aveva permesso di accumulare una conoscenza dettagliata del mare.

    La sua opera più celebre “La nona onda” realizzata nel 1850 è stata definita «il più bel dipinto russo»: l’opera raffigura sei naufraghi e il loro atteggiamento dinanzi alla 9a onda, quella che la tradizione marinara giudicava la più terrificante. Il pericolo imminente però non si limita a incutere timore nel gruppo di uomini ma esercita su di loro e su noi spettatori il fascino dalla potenza irresistibile della natura, incarnando il sublime romantico.

    La luce che risplende nel quadro infatti porta un elemento di speranza nel tragico evento, mentre i detriti a forma di croce potrebbero essere letti come un’allegoria che fa riferimento a Cristo. Inoltre, la luminosità del cielo e dei colori induce all’ottimismo, in contrasto con il titolo del quadro. La Nona onda fu uno dei primi dipinti della collezione dell’imperatore Alessandro III per il Museo Russo di S. Pietroburgo nel 1897.

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com