Mercoledì 15 maggio 2024

     

    7.a settimana di pasqua

     

    Avvenne il 15 maggio…

    1525 – Frankenhausen: i principi tedeschi sconfiggono l’esercito dei contadini di Thomas Müntzer

    1648 – Firma della Pace di Vestfalia che pone fine della guerra dei trent’anni

    1797 – Le truppe francesi entrano a Venezia ponendo fine alla millenaria Repubblica di Venezia

    1891 – Papa Leone XIII pubblica l’enciclica Rerum Novarum sulla dottrina sociale della Chiesa

    1910 – La nazionale di calcio Italiana fa il suo esordio, vincendo per 6 a 2, contro la Francia.

    1940 – Le truppe della Germania nazista occupano Amsterdam e invadono la Francia settentrionale.

     

    Aforisma di Flannery o’ Connor

    “La nostra è la prima epoca nella storia che ha chiesto al bambino che cosa tollererebbe imparare.”

     

    Preghiera

    Padre misericordioso, nella tua bontà dona alla Chiesa, radunata dallo Spirito Santo, di servirti con dedizione e di formare in te un cuore solo e un’anima sola. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. Isidoro

    Nacque a Madrid nel 1070/’80 e lasciò giovanissimo la casa paterna per essere impiegato come contadino. Grazie al suo impegno i campi, che fino allora rendevano poco, diedero frutto. Nonostante lavorasse duramente la terra, partecipava all’Eucaristia ogni giorno e dedicava molto spazio alla preghiera, tanto che i colleghi invidiosi lo accusarono, ingiustamente, di togliere ore al lavoro.

    Quando gli islamici Almoravidi conquistarono Madrid si rifugiò a Torre-laguna dove sposò la giovane Maria. Un matrimonio contraddistinto da grande attenzione verso i più poveri, con cui la coppia condivideva il poco che possedeva. Nessuno si allontanava da Isidoro senza aver ricevuto qualcosa. Morì il 15 maggio 1130.

    Venne canonizzato il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV. S. Isidro Labrador (così è detto in Spagna) è un santo molto popolare nella penisola iberica e le sue spoglie sono conservate nella chiesa madrilena di S. Andrea.

     

    Parola di Dio del giorno

    Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura.

    Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno.

    Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».

     

    Riflessione detti e fatti dei padri del deserto

    Dei fratelli fecero visita al padre Antonio e gli dissero: “Dicci una parola: come possiamo salvarci?”. L’anziano gli dice: “Avete ascoltato la Scrittura? È quel che occorre per voi”. Ed essi: “Anche da te, padre, vogliamo sentire qualcosa”.

    L’anziano dice loro: “Dice il Vangelo: Se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra”. Gli dicono: “Ma di far questo non siamo capaci”. L’anziano dice loro: “Se non sapete porgere anche l’altra, tenete almeno ferma la prima”. Gli dicono: “Neppure di questo siamo capaci”. E l’anziano: “Se neppure di questo siete capaci, non contraccambiate ciò che avete ricevuto”. Dicono: “Neppure questo sappiamo fare”.

    Allora l’anziano dice al suo discepolo: “Prepara loro un brodino: sono deboli”. E a loro: Se questo non potete e quello non volete, che posso fare per voi? C’è bisogno di preghiere”. Disse ancora: “Dio non permette che contro questa generazione si scatenino guerre come contro le antiche; perché sa che è debole e non ha forza di sopportare”.

     

    Intenzione di preghiera

    Per i singoli e le istituzioni impegnati nel dialogo ecumenico: mossi dallo Spirito, aiutino le chiese e il mondo a trovare le vie che conducono alla piena unità.

     

    Don’t Forget! DIVINA COMMEDIA: INFERNO

    È il primo dei tre regni della Oltretomba visitato da Dante, con la guida di Virgilio. Dante lo descrive come un’immensa voragine a forma di cono rovesciato, che si spalanca nelle viscere del mondo al di sotto della città di Gerusalemme, nell’emisfero settentrionale della Terra. Questa cavità sotterranea si è aperta quando Lucifero, ribellatosi a Dio, fu scaraventato dal cielo al centro della Terra, la quale si ritrasse per il contatto col demonio e formò il monte del Purgatorio, che sorge agli antipodi di Gerusalemme, nell’emisfero sud.

    Sulla porta dell’Inferno c’è una scritta scura e minacciosa, che preannuncia a chi la attraversa le pene infernali e l’impossibilità di tornare indietro; la porta è scardinata, perché Cristo risorto la sfondò per andare nel Limbo e trarre fuori i patriarchi biblici. Non sappiamo dove si collochi con precisione l’ingresso, ma Dante e Virgilio impiegano quasi un giorno per raggiungerlo dopo l’episodio della selva oscura.

    Il disegno dell’inferno che presentiamo qui a fianco ci farà compagnia nel nostro cammino attraverso le pagine della Divina Commedia.  

     

     

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