giovedì 21 ottobre ’21

     

    29a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno – Nicolàs Gòmez Dàvila

    Uomo colto è colui per il quale nulla è privo di interesse e quasi tutto di importanza.”

     

    Preghiera del giorno – Rabindranath Tagore

    Mentre incosciente ti ferivo, scoprivo ch’eri accanto a me. Lottando inutilmente contro te sentivo ch’eri tu il mio Signore. Derubando del mio tributo il tuo onore vedevo crescere il mio debito con te.

    Nuotavo contro corrente di tua vita solo per sentire la forza del tuo amore. Per nascondermi da te ho spento la mia luce, ma tu m’hai sorpreso con le stelle.

     

    Santo del giorno

    B. GIUSEPPE PUGLISI nato nel quartiere Brancaccio (Pa) il 15-9-1937, entra in seminario nel 1953 ed è ordinato prete il 2-7-1960.

    Riceve l’incarico di vicario parrocchiale e vicerettore del seminario minore e insegna religione nelle scuole, ma si fa sempre più forte in lui la preoccupazione per le condizioni di vita nei quartieri emarginati di Palermo.

    Dal 1970-‘78 è parroco a Godrano, dove sana una faida familiare. Nel 1990 torna a Brancaccio come parroco. Per indirizzare i giovani al bene, fonda il Centro “Padre Nostro” nel 1993 ma riceve minacce da parte dei mafiosi. La sera del 15-9-1993, mentre rientra a casa, è ucciso da Salvatore Grigoli.

    È stato beatificato a Palermo il 25-5-2013, sotto papa Francesco. I resti mortali sono venerati nella cattedrale di Palermo e la sua memoria liturgica cade il 21 ottobre, giorno del suo Battesimo.

     

    La parola di dio Lc 12,49-53

    Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione.

    D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

     

    Riflessione del giorno

    Citazioni tratte da scritti e interventi di padre Pino Puglisi.

    Il Signore sa aspettare. “Nessun uomo è lontano dal Signore. Il Signore ama la libertà, non impone il suo amore. Non forza il cuore di nessuno di noi. Ogni cuore ha i suoi tempi, che neppure noi riusciamo a comprendere. Lui bussa e sta alla porta. Quando il cuore è pronto si aprirà.”.

    Il senso della vita. “Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma. Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo in noi. Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita”.

    Ho fatto del mio meglio. “Bisogna cercare di seguire la nostra vocazione, il nostro progetto d’amore. Ma non possiamo mai considerarci seduti al capolinea, già arrivati. Si riparte ogni volta. Dobbiamo avere umiltà, coscienza di avere accolto l’invito del Signore, camminare, poi presentare quanto è stato costruito per poter dire: sì, ho fatto del mio meglio”.

    Dio ci dà forza. “L’amore per Dio purifica e libera. Ciò non vuol dire che veniamo spersonalizzati ma, anzi, la nostra personalità viene esaltata e potenziata, cioè viene data una nuova potenzialità alle nostre facoltà naturali, alla nostra intelligenza. Viene data una luce nuova alla nostra volontà”.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché l’esempio di fede, amore e coraggio che don Pino Puglisi ha lasciato aiuti ogni cristiano e ogni uomo e donna di buona volontà a combattere le mafie e gli abusi alla vita e alle persone.

     

    Don’t forget! Storia dei Martiri Cristiani

    PIETRO VALDO e i Valdesi

    I Valdesi nacquero a opera di un mercante di Lione, il francese PIETRO VALDO che, desideroso di perfezione, si immerse nello studio della Bibbia, distribuì le sue ricchezze ai poveri e predicava la penitenza.

    Si unirono a lui alcuni discepoli che furono chiamati i “poveri di Lione” e si ritennero autorizzati a predicare il Vangelo al popolo.

    Ma, impreparati com’erano, misero presto in allarme l’autorità ecclesiastica e il vescovo di Lione proibì loro di predicare.

    Valdo si recò a Roma, al tempo del Concilio Lateranense nel 1179. Alessandro III il Papa, approvò il loro modo di vivere, ma li sottopose, per quanto riguardava la predicazione, alle autorità episcopali locali e la stessa condotta fu imposta agli Umiliati o “poveri lombardi”, una formazione analoga Se i “poveri di Lione” e i “poveri lombardi” avessero osservato la regola imposta, come farà Francesco d’Assisi, non vi sarebbe stato nessuno scisma.

    Ma Valdo e i suoi cominciarono a predicare senza essere autorizzati, anzi si diedero alla rapina, al saccheggio, alle stragi di cattolici, a violenze di ogni genere, invano il vescovo Bellesmaius li chiamò all’ordine.

    Papa Lucio III finì per condannarli, insieme agli Umiliati, nel concilio di Verona e con la Bolla Ad abolendam, del 4-11-1184. In seguito i valdesi si divisero dagli Umiliati della Lombardia, e si organizzarono come setta separata dalla Chiesa.

    Dallo scisma passarono alla eresia, adottando la dottrina dei donatisti del IV sec. che faceva dipendere la validità dei sacramenti dalla santità di chi li conferiva.

    Andando oltre, Valdo pretese di esercitare i poteri del prete e perfino del vescovo, senza essere stato ordinato. Per sottrarsi alla repressione delle autorità ecclesiastiche e civili, rinunciarono alla violenza e si stabilirono nelle valli delle Alpi Cozie, nella zona di Frassinere, in Valle Argentera, Val Luisa, nella Valle della Dora Riparia e nell’Angrona; il centro preferito fu Pinerolo e la zona di Torre Pellice. Alcuni gruppi sorsero anche in Puglia e Calabria.

    Molto più tardi, nel 1533, adottarono le dottrine protestanti: giustificazione per sola fede, due soli sacramenti, interpretazione dell’eucaristia in senso calvinista, predestinazione: il loro movimento finì per non essere altro che un’appendice del calvinismo e questo attirò su di essi le repressioni legali sotto Francesco I.

    Essi furono allora, per ordine del Parlamento di Aix-en-Provence, vittime di una tremenda spedizione punitiva, nella quale vi furono migliaia di morti (le cifre variano fra 800 e 4.000 per 22 villaggi distrutti).

    Liberati dalle leggi piemontesi di tolleranza religiosa, nel 1848, i valdesi si ritennero chiamati a rigenerare l’Italia, estirpando il cattolicesimo, ma il loro sforzo di evangelizzazione d’Italia non ebbe successo.  

    Oggi i valdesi sono nel mondo in 5 ambiti: 1) Valli Alpine e Piemonte 2) Lombardia e Veneto. 3) Nizza, Liguria, Toscana, Roma 4) Italia del sud e Sicilia 5) Rio de la Plata e zone circostanti. Ma il loro numero non supera i 30.000 adepti.

    Molti di essi, liberatisi dai pregiudizi nei confronti di Roma, aderiscono al movimento ecumenico dell’unità delle Chiese.

     

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