nell’immagine un dipinto di Daniel Garber
XXIXa Settimana T. Ordinario
Proverbio del Giorno
«La fame si accontenta di ogni cibo e il sonno di ogni letto (India)»
Iniziamo la giornata Pregando (Colletta)
O Padre, a te obbedisce ogni creatura nel misterioso intrecciarsi delle libere volontà degli uomini; fa’ che nessuno di noi abusi del suo potere, ma ogni autorità serva al bene di tutti, secondo lo Spirito e la parola del tuo Figlio, e l’umanità intera riconosca a te solo come unico Dio. Amen
Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)
Nato a Wadovice, in Polonia, è il 1° papa slavo e il 1° non italiano dai tempi di Adriano VI. Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace, dignità dell’uomo sono gli impegni del suo ministero apostolico. Dai viaggi emerge la sua passione per il Vangelo e la libertà dei popoli. Così Carol Wojtyla traghetta l’umanità nel terzo millennio. Il 27 aprile 2014 è stato proclamato Santo insieme a Papa Giovanni XXIII.
Ascoltiamo la Parola di Dio Luca 12,49-53.
Gesù disse ai discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Riflessione del giorno (José Tolentino Mendonça)
Quando Giacobbe attraversò la notte, dovette lottare, senza sapere chi fosse, con l’angelo di Dio. Da quel duello – per il quale chi potrà mai dire di essere preparato? – egli uscì incerto, stordito, zoppicante. All’aurora, quando la luce iniziava a rigare d’oro l’orizzonte, Giacobbe comprese che erano accadute due cose: aveva ricevuto da Dio un destino nuovo, ma il suo modo di camminare sulla terra sarebbe stato, da quel momento in poi, un’andatura ferita, incerta, claudicante. Il Signore ha voluto dotare la fede non solo di luce, ma anche di una dimensione notturna, fatta di prova e di radicale apprendistato della fiducia. Per questo anche nell’esodo non ha condotto il suo popolo per il tragitto più corto: ma per un cammino esasperatamente lungo, tra i morsi della sete e della fame, lo ha guidato. Israele attese la sua manifestazione accampato in una dolorosa incertezza, senza vie di fuga, tra il deserto e il mare. E vide arrivare prima il faraone, coi suoi carri e il suo esercito. Solo dopo vide Dio che lo avrebbe salvato, ma in quell’istante-limite, il braccio steso di Dio stava aprendo un canyon attraverso l’impossibile, un corridoio prodigioso nel mezzo del mare…
Intenzione del giorno
Perché i genitori non inibiscano la fede dei figli, ma li aiutino a viverla con costanza e generosità.
Don’t Forget:
“Storia dei Martiri Cristiani” 2°parte “64 d.C. Nerone La 1.a Persecuzione: Pietro e Paolo” |
I primi 50 anni dopo la morte di Gesù furono sostanzialmente tranquilli per i cristiani, eccetto sotto Nerone. I cristiani che con gli Ebrei condividevano sia il territorio (la Palestina) sia i fondamenti della fede, ebbero i primi scontri con loro, che mal sopportavano la presenza ingombrante e crescente di una comunità da loro considerata setta di miscredenti. Ma i magistrati romani a cui si rivolgevano nel tentativo di togliere di mezzo i fastidiosi rivali, non erano interessati alle loro dispute teologiche di cui non comprendevano né l’essenza né le sottigliezze e si limitavano a controllare che le dispute non sfociassero in turbative dell’ordine pubblico. Nel frattempo, sia pure in regime di semi-clandestinità, i cristiani cominciarono ad espandersi nel mondo civile: quando Paolo arriva a Roma per il progettato viaggio missionario in Spagna, vi trova una comunità così formata da indirizzarle la più impegnativa delle lettere, quella ai Romani cioè ai cristiani di Roma. La persecuzione dell’anno 64 contro sia gli ebrei, sia i cristiani (Nerone non faceva distinzioni) è descritta dallo storico latino Tacito ed è dovuta alla ricerca di un capro espiatorio per il grande incendio di Roma che provocò «una breve, ma forte persecuzione da parte di Nerone, il quale contava, innanzitutto, di servirsi dei cristiani come capri espiatori e poi di sopprimere questa “perniciosa superstizione”». Numerose fonti cristiane attestano che gli apostoli Pietro e Paolo subirono il martirio a Roma in occasione di quella persecuzione: Pietro fu crocifisso; Paolo decapitato. Tacito descrive i supplizi a cui furono sottoposti per opera di Nerone i cristiani che, nonostante la presunta colpevolezza, suscitavano pietà in quanto uccisi per la crudeltà di uno solo. Tacito così descrive la persecuzione: «…Coloro che morivano furono pure scherniti: coperti di pelli di bestie perché morissero dilaniati dai cani oppure affissi alle croci e dati alle fiamme perché, caduto il giorno, bruciassero come fiaccole notturne».
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