giovedì 24 gennaio ’19

    2a Settimana del Tempo Ordinario

     

     

    nell’immagine un quadro di Giuseppe Costantini

     

    Proverbio del giorno

    ARBORE DEIECTA, QUIVIS LIGNA COLLIGIT = Quando cade l’albero, ognuno corre a far legna

     

    Iniziamo la Giornata pregando (preghiera per l’unità)

    “Signore, voglio compiacerti e fare la Tua volontà, ma sai che il mio cuore è debole. Sai che, senza la Tua grazia, da me non può uscire nulla di buono. Caro Padre, attraverso per i meriti conquistati da Gesù sulla croce, aiutami. Dedico questa giornata e tutta la mia vita per onorare Lui”.

     

    FRANCESCO DI SALES (Thorens Savoia, 21-08-1567 – + Lione 28-12-1622)

    Vescovo di Ginevra, fu uno dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. Scrisse l’Introduzione alla vita devota (Filotea) e altre opere ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione (Teotimo). Fondò con santa Giovanna Fremyot de Chantal l’Ordine della Visitazione. Con la sua saggezza pastorale e la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa molti calvinisti.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 3,7-12)

    In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall’Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Sentire, toccare, vedere…Gesù che però si oppone fermamente a queste azioni concrete e immediate: – si ritira presso il mare mentre tutti, da tutte le parti, accorrono perché hanno sentito ciò che faceva. – chiede una barca perché non lo schiacciassero – sgrida gli spiriti immondi che gridano “tu sei il figlio di Dio” quando lo vedono. Prova a riflettere: qual è il modo giusto di avvicinarci a Lui, di relazionarci con Lui, di stare con Lui?

     

    Riflessione Per Il Giorno (S. Francesco di Sales)

    La sapienza eterna di Dio ha previsto fin dal principio la croce che egli ti invia dal profondo del suo cuore come un dono prezioso. Prima di inviartela egli l’ha contemplata con i suoi occhi onniscienti, l’ha meditata col suo divino intelletto, l’ha esaminata al lume della sua sapiente giustizia. E le ha dato calore stringendola tra le sue braccia amorose, l’ha soppesata con ambo le mani se mai non fosse di un millimetro troppo grande o di un milligrammo troppo greve. Poi l’ha benedetta nel suo nome santissimo, l’ha cosparsa col balsamo della sua grazia e col profumo del suo conforto. Poi ha guardato ancora a te, al tuo coraggio… Perciò la croce viene a te dal cielo, come un saluto del Signore, come un’elemosina del suo misericordioso amore.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i giornalisti e per coloro che lavorano nel campo della stampa e dell’informazione.

     

    E…don’t forget

    FRANCESCO DI SALES È PATRONO DEI GIORNALISTI per l’abitudine di diffondere fogli manoscritti con le proprie omelie, infilandoli sotto i portoni delle case private o affiggendoli ai muri. Ai L’Eco (a cui il Patronato è legato da sempre in una relazione di reciproco sostegno) i nostri più cari auguri.

     

    IL PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA

    Protagonisti della carità nella diocesi di Bergamo – Angelo Orisio – Istituto Sacra Famiglia

    Il 12-12-1901 sono entrato in questa casa della Sacra Famiglia come Cappellano provvisorio con due Case, Martinengo e Villa Campagna. Trovai 10 Fratelli, 31 orfani e nessun sacerdote. Così Padre Angelo Orisio ricordava l’arrivo nel Convento dell’Incoronata e l’inizio della missione che avrebbe portato avanti fino alla morte. Don Angelo aveva 37 anni, era curato dell’oratorio di Martinengo e

    godeva di grande reputazione in Diocesi: il Vescovo gli chiese di occuparsi dell’Istituto della Sacra Famiglia, dandogli 15 giorni di tempo per liquidarlo. Le cose andarono diversamente: don Angelo prese a cuore le sorti della piccola Famiglia religiosa, resistendo con tutte le forze a chi stava pensando di chiuderla. Nell’ottobre 1907 don Angelo scrive al Vescovo Radini Tedeschi una lunga lettera che si conclude così: Eccellenza, lasci andare avanti l’Istituto della Sacra Famiglia, anzi l’appoggi col permettere l’entrata a chi ne ha fatta domanda e spero che non avrà a pentirsene. Secondo don Orisio i preti diocesani che i Vescovi avevano inviato come assistenti spirituali non potevano formare i Fratelli allo spirito dell’Istituto perché non lo vivevano in prima persona. Per questo motivo don Angelo si dedica totalmente alla sua nuova Famiglia religiosa e invita alcuni amici preti a farne parte. L’anno 1909 il Vescovo approva le nuove Costituzioni dell’Istituto che comprendeva Fratelli e Padri. È sulla base di questa “regola” che il 17-11-1910 padre Angelo Orisio fa la sua prima professione religiosa e con lui alcuni altri sacerdoti. P. Orisio incrementa la principale missione che la Beata Cerioli aveva affidato ai Fratelli e ai Padri della Sacra Famiglia, cioè il ricovero e l’educazione degli orfani dei contadini. Inoltre dà importanza ad altre attività dell’Istituto, in particolare quelle che riguardavano i sacerdoti, come la predicazione delle Missioni popolari e degli Esercizi spirituali.

    Sotto la guida di p. Orisio l’opera di evangelizzazione svolta da anni nella Casa di Martinengo assume un’importanza sempre maggiore: gli Esercizi spirituali di S. Ignazio per preti e laici, giovani e adulti. Per molti anni il Convento dell’Incoronata diventa la casa ufficiale per gli esercizi spirituali della Diocesi di Bergamo. Il 16-09-1921 si celebra nella casa di Martinengo il Capitolo generale della Congregazione: p. Orisio è nominato superiore generale, compito che gli sarà confermato anche nei tre successivi capitoli e che manterrà fino alla sua morte. Il 2 febbraio 1937 Mons. Adriano Bernareggi erige l’Istituto S. Famiglia in Congregazione di diritto diocesano. Scrive in quell’occasione: Non è certo a meravigliarsi se oggi l’Istituto conta un buon numero di Padri e un numero ancor maggiore di Fratelli, che educano e assistono circa 200 orfanelli e un buon numero di Case…senza dire poi che nella nostra città è stato aperto uno studentato che conta numerosi alunni avviati al sacerdozio e quindi destinati ad aumentare sempre più il numero dei Padri dell’Istituto. Infatti nel 1929 p. Orisio aveva aperto nei pressi di Città Alta la prima sede del seminario della Congregazione, per riparare alla mancanza che aveva notato al suo ingresso nell’Istituto quasi trenta anni prima. Il 3 gennaio 1941 p. Orisio muore. A lui va riconosciuto il merito di aver mantenuto in vita l’Istituto maschile e di aver fatto crescere il numero dei suoi religiosi e degli orfani assistiti.

     

     

     

     

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