giovedì 29 ottobre ’15

     

    XXX Settimana tempo Ordinario

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di Pio X)

    Gesù, Pastore delle anime, illumina i pastori nella scelta, i direttori di spirito nel consiglio, gli educatori nella cultura delle vocazioni. Donaci Sacerdoti che siano puri e casti, perfetti nell’umiltà, pieni di amore, capaci di sacrificio, apostoli della Tua gloria, santificatori delle anime. Tutti gli esseri ti rendono omaggio, o Dio, il desiderio dell’universo, il gemito di tutte le cose, salgono verso di te. Tutto quanto esiste, Te prega e a Te ogni essere che sa vedere dentro la tua creazione, un silenzioso inno fa salire a te. Amen

    S. Narciso di Gerusalemme

    Narciso aveva quasi cent’anni quando venne eletto 30° vescovo di Gerusalemme. Nonostante l’età, governò a lungo e con fermezza. A lui si attribuisce, nel giorno di Pasqua, il miracolo di aver mutato l’acqua in olio per le lampade della chiesa, rimaste a secco. Per il suo rigore furono sparse calunnie sul suo conto: si allontanò e, creduto morto, vennero eletti uno dopo l’altro due successori: alla morte del secondo ricomparve: si dice avesse 116 anni

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno

    Si avvicinarono a Gesù i farisei a dirgli: «Vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere». Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”. Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi!” (Lc 13,31-35)

    Riflessione Per Il Giorno (Da: “La preghiera della Rana”)

    Una sera il presidente degli Stati Uniti Howard Taft stava cenando, quando il suo figlio più piccolo fece un commento poco rispettoso nei confronti del padre. Tutti furono scandalizzati dall’audacia del ragazzino e nella stanza calò un grande silenzio. «Ebbene», interloquì la signora Taft, «cosa aspetti a punirlo?» «Se la sua osservazione era rivolta a me in qualità di genitore, egli merita certamente una punizione», replicò Taft, «se invece è il presidente degli Stati Uniti che intendeva criticare, quello è un suo diritto costituzionale».

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per l’Europa, perché non rinneghi la sua storia e anima cristiana

    Don’t forget! …Ricorda!

    firma della Costituzione europea             Giornata nazionale del risparmio

    99° quadro della serie i 1000 quadri più belli del mondo

    CITTA

    Quest’opera, una delle immagini simbolo del Rinascimento italiano, vide la luce alla raffinata corte urbinate di Federico da Montefeltro ed è stata alternamente attribuita a molti degli artisti che vi gravitarono attorno: Piero della Francesca, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini ecc. L’opera mostra una piazza al centro della quale spicca l’edificio circolare di una chiesa come indica la croce sulla sommità: rialzato di alcuni gradini e circondato da colonne addossate alla parete, ha tre portali sugli assi visibili. Oltre il cornicione si eleva il secondo piano di forma analoga, ma più piccola, con finestre quadrate e una centrale di stile classico. La copertura del tetto è conica con fasce bicrome e culmina nella lanterna. Le pareti sono animate da specchiature in marmo bicolore (bianco e verde), che ricordano il romanico fiorentino (Battistero di S. Giovanni).

    Il tempio a pianta centrale, figura ritenuta “perfetta”, divenne in quegli anni uno dei modelli più studiati in Italia centrale, anche perché ben si prestavano a rappresentare il concetto filosofico di utopia. Attorno all’edificio si apre una piazza la cui prospettiva è ben definita dalla lastricato geometrico. Il modello di assoluta perfezione della città rinascimentale, riflette e amplifica la struttura della città in cui gli edifici, proprio come i pezzi di una scacchiera, sono ordinati e collocati a intervalli di spazio regolari e prestabiliti secondo canoni di assoluta perfezione. Due pozzi a base ottagonale sono posti in modo simmetrico alle estremità laterali in primo piano. Gli edifici sono di dimensioni regolari e non superano i tre piani. Quelli di sinistra hanno carattere civile: spicca il primo, con una complessa struttura di logge architravate, vero saggio di maestria prospettica. A destra altri edifici civili con portici, diversi per concezione e decorazione architettonica. In fondo una chiesa dalla facciata austera e classicheggiante.

    Lo spazio urbano è tutto costruito e non sono previsti spazi verdi: la natura occhieggia soltanto dalle colline sul lontano sfondo. Non vi è traccia di figura umana e solo i dettaglio (come le piante ai davanzali) fanno supporre che le architetture siano abitate. Elemento unificatore della rappresentazione è la luce, chiara e cristallina, con ombre poco marcate. I colori sono intonati alle varie sfumature del bianco, dell’azzurro e del blu verdastro del marmo serpentino, con l’aggiunta del colore bruno nelle decorazioni in pietra di alcuni edifici. Il cielo, come nell’arte nordica, digrada in toni sempre più chiari di azzurro, evidenziando la parte centrale del dipinto e contribuendo a quell’atmosfera eterea e rarefatta che dà un tono così ideale al dipinto.

     

     PIENZA

    PIENZA

    In Italia non mancano esempi di città ideale, ma quella che ci si avvicina di più è Pienza, in Val d’Orcia in Toscana. Essa fu creata per volontà di Enea S. Piccolomini, diventato Papa Pio II, su progetto di Bernardo Rossellino, sotto la guida di Leon Battista Alberti. Camminando per i suoi vicoli, si ha l’impressione è di un insieme molto armonioso e proporzionato: è come se si stesse camminando dentro il quadro della città ideale conservato a Urbino.

    Cattura

     

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