giovedì 4 agosto ’16

    XVIII Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera del S. Curato d’Ars)

    Ti amo, mio Dio, e il mio desiderio è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita. Ti amo, o Dio infinitamente amabile, e preferisco morire amandoti, piuttosto che vivere un solo istante senza amarti. Ti amo, Signore, e l’unica grazia che ti chiedo è di amarti eternamente. Amen

     

    Giovanni Maria Vianney

    nacque nel 1786 a Dardilly, Lione, da famiglia contadina. Riuscì nel 1815, a essere ordinato sacerdote, ma ci volle tutta la tenacia dell’abbé Balley, parroco di Ecully, che lo avviò al seminario e lo riaccolse quando venne sospeso dagli studi. Mandato a Ars-en-Dombes, borgo di trecento abitanti, si dedicò all’evangelizzazione, attraverso l’esempio di bontà e carità. Fu sempre tormentato dal pensiero di non essere degno del suo compito. Spese la vita a celebrare Messa e a confessare, senza risparmiarsi. Morì nel 1859. E’ patrono del clero parrocchiale

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Matteo 16,13-23

    Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Detti del S. Curato d’ars su Umiltà e Purezza)

    Per il Curato d’Ars – lo si ricava dalle sue lezioni di catechismo – una buona confessione deve essere umile, semplice, prudente e totale. Occorre «evitare tutte le accuse inutili, gli scrupoli che fanno dire cento volte la stessa cosa, fanno perdere tempo al confessore e snervano chi è in attesa di confessarsi». Bisogna «confessare quello che è incerto come incerto, e quello che è certo come certo». L’essenziale è «evitare ogni simulazione: che il vostro cuore sia sulle vostre labbra. Voi potete imbrogliare il vostro confessore, ma ricordatevi che non imbroglierete mai il buon Dio, che vede e conosce i vostri peccati meglio di voi». Confessioni brevi, parole brevi le sue, eppure non c’era un solo penitente che non si sentisse oggetto di sollecitudine particolare, di dedizione pronta ad approfittare di ogni minima apertura all’azione dello Spirito, che «come giardiniere non finisce mai di lavorare la terra» (Caratgé), anche quella dei cuori più induriti. «Per me» diceva a proposito della riparazione da richiedere ai penitenti, «vi dirò la mia ricetta. Io do loro una piccola penitenza, e io faccio il resto al posto loro». Ciò che conta, dice il Curato, è avere un po’ di contrizione dei peccati. Con essa si è perdonati «ancor prima di ricevere l’assoluzione». Quindi «bisogna mettere più tempo a domandare la contrizione che a esaminarsi». 

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i parroci e i sacerdoti in ministero perché imitino il loro santo patrono.

     

    …Don’t forget!

    + 04/08/1997: muore DON GIUSEPPE POLONI, sacerdote del Patronato

    A 157 anni dalla morte del S. Curato di Ars, il paesino (oggi ha 1.350 abitanti) continua a essere meta di pellegrinaggio: ben 450.000 persone giungono ogni anno nel comune del dipartimento dell’Ain nella regione del Rodano-Alpi a trovare il santo, modello e patrono dei parroci in ministero.

    gingol

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com