giovedì 4 aprile ’19

    3a settimana di Quaresima

     

     

    nell’immagine un dipinto di Eilif Peterssen

     

     

    Proverbio del giorno:

    A chi non vuol credere, poco valgono mille testimoni.

     

    Iniziamo la Giornata pregando

    Nel primo chiarore del giorno, vestite di luce e silenzio, le cose si destano dal buio, com’era al principio del mondo. E noi che di notte vegliammo, attenti alla fede del mondo, protesi al ritorno di Cristo, or verso la luce guardiamo. O Cristo, splendore del Padre, vivissima luce divina, in Te ci vestiamo di speranza, viviamo di gioia e d’amore. Amen.

     

    ISIDORO DI SIVIGLIA (560-636)

    Ultimo dei Padri latini, fu vescovo preoccupato della maturazione culturale e morale del clero spagnolo. Per questo motivo fondò un collegio ecclesiastico, prototipo dei futuri seminari, dedicato all’istruzione dei candidati al sacerdozio. Dei suoi fratelli due furono vescovi e santi, Fulgenzio e Leandro, che fece da tutore a Isidoro, e una sorella, Fiorentina, fu religiosa e santa. Successe a Leandro nel governo episcopale della diocesi di Siviglia. Presiedette l’importante 4° concilio di Toledo (nel 633). Sapienza, mai disgiunta da profonda umiltà e carità, gli hanno meritato il titolo di «doctor egregius» e l’aureola di santo.

     

    Parola di Dio del giorno (Gv 5, 31-47)

    Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, le stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.  Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio?  Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

     

    Riflessione del Giorno (Ma come si fa a negare? Da “Avvenire”)

    Nel marzo 2001 il Mozambico fu colpito da un’alluvione di proporzioni colossali che interessò la parte centrale del Paese. Impossibile dimenticare i campi per gli sfollati, improvvisate oasi nella devastazione; impossibile dimenticare le punte degli alberi che spuntava dall’enorme massa d’acqua. Tale scenario è tornato alla mente alla notizia del disastro provocato dal ciclone Idai, che non ha trovato spazio nei media di casa nostra. L’Onu considera l’emergenza causata da Idai grave quanto le crisi provocate dai conflitti in Siria e Yemen. Il ciclone ha provocato 700 vittime, spazzato via Beira, seconda città del Paese e colpito anche Zimbabwe e Malawi e ha avuto un impatto pari a una guerra. È una guerra “non convenzionale”, che ha a che fare con la vulnerabilità delle popolazioni povere davanti ai mutamenti del clima. Ancor meno siamo informati del terribile e prolungato periodo di siccità che sta minando la sopravvivenza di milioni di persone nel Corno d’Africa, dove la grande maggioranza vive di agricoltura di sussistenza…e ci si attende nei prossimi mesi un drammatico peggioramento. Si noti che i fronte a questa preoccupante situazione, stanno diminuendo gli aiuti internazionali…altro che aiutiamoli a casa loro! Alla luce di quel che sta capitando, è vergognoso quello che si dice sull’Africa e quel che si fa contro gli africani…

     

    DON’T FORGET!

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le popolazioni africane colpite da calamità naturali.

     

     

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