Proverbio del giorno
Parola e sasso, una volta lanciati, non tornano più indietro.
Iniziamo la Giornata Pregando (Inno delle lodi)
Prima che sorga l’alba, vegliamo nell’attesa: tace il creato e canta nel silenzio il mistero. Il nostro sguardo cerca un Volto, nella notte: dal cuore a Dio s’innalza più puro il desiderio. E mentre, lieve, l’ombra cede al chiarore nascente, fiorisce la speranza del Giorno che non muore. Presto l’aurora in cielo ci inonderà di luce; la Tua misericordia; o Padre, ci dia vita. E questo nuovo giorno, che l’alba per noi schiude, dilati in tutto il mondo il regno del Tuo Figlio. A Te, o Padre santo, all’unico Tuo Verbo, all’infinito Amore, sia lode in ogni tempo. Amen.
BARTOLOMEO FANTI
Nato a Mantova attorno al 1428, Bartolomeo nel 1452, era già sacerdote carmelitano ed entrò a far parte della Confraternita della Madonna e ne divenne padre spirituale, compito che mantenne per 35 anni. Fu anche rettore della Confraternita per la quale scrisse la regola e gli statuti. Umile e mansueto, fu per tutti esempio di preghiera, generosità e fedeltà nel servizio del Signore. Si distinse per il suo amore all’Eucaristia e per la devozione mariana. Morì nel 1495.
La Parola di Dio del giorno Matteo 7,21-27.
Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».
Riflessione Per Il Giorno (La Preghiera della rana)
Un viaggiatore sperduto nel deserto disperava di trovare l’acqua. Si trascinò a fatica in cima a una duna poi un’altra e un’altra ancora, nella speranza di scorgere da qualche parte un corso d’acqua. Continuò a guardare in tutte le direzioni, ma invano. Mentre procedeva barcollando inciampò con il piede in un cespuglio secco e cadde a terra. Restò lì lungo disteso, senza più la forza di rialzarsi, né il desiderio di lottare, né la speranza di sopravvivere alla terribile prova. Mentre stava così, inerme e infelice, di colpo prese coscienza del silenzio del deserto. Da ogni parte regnava una calma maestosa, che neppure il più piccolo rumore veniva a disturbare. All’improvviso sollevò la testa. Aveva udito qualcosa. Un suono così debole che solo l’orecchio più sensibile e il silenzio più profondo potevano far sentire: il suono dell’acqua che scorre. Rincuorato dalla speranza che quel suono suscitava in lui, si alzò e continuò a camminare finché giunse a un rivolo di acqua limpida e fresca.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché pratichiamo il bene con gioia e comunicando serenità.
…Don’t forget!
Buone Notizie
L’Opera Bonomelli, formalmente costituitasi nel 1986, ha però una storia di oltre cent’anni. Già nei primi decenni del secolo scorso era nota per gli interventi a supporto di poveri, di famiglie rimaste senza casa durante i due conflitti mondiali, di emigranti italiani che, ritornando in patria, erano privi di dimora. Dopo gli anni ’50 l’Opera Bonomelli fa parte del Patronato S. Vincenzo e grazie all’impegno di don Gianmaria Pizzigalli impegnò le proprie energie nella gestione del dormitorio pubblico cittadino, l’attuale Nuovo Albergo Popolare (NAP) e del refettorio popolare, l’attuale mensa interna al NAP. L’intervento, in quegli anni, era prevalentemente assistenziale e caritativo (circa 100 posti letto – 160 pasti al giorno); non mancavano le forme di sostegno economico e ‘morale’ secondo le consuetudini dell’epoca. Dagli anni ’70 il disagio dei senza dimora iniziò ad assumere notevole eterogeneità: aumentavano, via via, i giovani dipendenti da sostanze stupefacenti, le persone che, dimesse dagli ospedali psichiatrici (nel periodo della cosiddetta ‘abolizione dei manicomi’), non trovavano accoglienza né in famiglia, né presso strutture all’epoca pressoché inesistenti. Oltre alla difficoltà di gestire tali situazioni, la città di Bergamo si trovò ad affrontare, dalla fine degli anni ’80, l’emergenza creatasi a seguito dell’arrivo inatteso, dei primi migranti provenienti dall’Africa e dai paesi dell’est. Il Nuovo Albergo Popolare si occupò di rispondere ai bisogni primari delle persone che, per motivi diversi, si trovavano privati dei diritti essenziali. Dagli anni ’90 il Nuovo Albergo Popolare diventa autonomi rispetto al Patronato e si trasforma in un insieme di servizi, comunità e progettualità finalizzati, oltre che all’accoglienza delle persone, al cambiamento e al conseguente reinserimento sociale. Nella sede operativa “Nuovo Albergo Popolare” sono attive 5 comunità – dalla prima accoglienza alle accreditate per persone con dipendenze. Nell’anno accoglie circa 250 persone in prevalenza dalla città e provincia di Bergamo. Varie équipe multidisciplinari promuovono inserimenti lavorativi e abitativi in collaborazione con Enti e Servizi (pubblici e privati). Dispone di una rete di appartamenti protetti e gestisce il progetto “”Rolling Stones”” (membro del Network Housing First Italia) per 13 persone (accreditato da Regione Lombardia). L’associazione svolge anche servizi di supporto alle persone non domiciliate con mensa per 180 pasti al giorno, docce e infermeria. Opera Bonomelli è convenzionata con i 14 Ambiti territoriali della Provincia e il Comune di Bergamo. Promuove una cultura dell’accoglienza e della coesione sociale attraverso progetti territoriali nei quartieri della città, informazione, formazione e sensibilizzazione sul disagio adulto in raccordo con altri Enti. Nell’area delle dipendenze dispone dell’unico servizio residenziale per alcol e poli-dipendenti della provincia e gestisce progetti territoriali sul Gioco d’Azzardo Patologico. Promuove anche la cultura dell’alimentazione sana ed etica producendo e commercializzando ortaggi biologici (BiOrto) in collaborazione con reti e associazioni ambientaliste e del consumo critico.”
nell’immagine un dipinto di Anita Rée
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