Quando verso le 20,00 la mensa chiude e si invitano i non residenti a uscire, è il momento delle più astruse e fantasiose richieste che mirano però a un solo scopo: i soldi. Quella sera un italiano di mezza età, richiedente abitudinario, era ricorso al solito espediente: “Mia mamma sta male e voglio andare a trovarla, ma non ho i 7 euro del biglietto”. Esausto, volevo tenerla corta e frugai in tasca, ma non trovai che monetine. Alcuni dei presenti integrarono con altre monete di piccolo taglio e un africano mi ricordò che in sagrestia c’era il piattino con il residuo delle elemosine. Alla fine ho raccolto e fatto scivolare in mano al tizio un mucchietto di spiccioli di molta apparenza, ma poca sostanza: “Ecco la somma richiesta” gli dissi con un tono che non ammetteva repliche. Lui scosse il capo e si fermò a brontolare col portinaio prima di uscire. “Che ti ha detto?”. “Si è lamentato degli spiccioli e ha detto che non si farà più vedere qui dentro”. La notizia (accolta con sollievo) offrì lo spunto per scoraggiare i questuanti seriali: per loro si è creato un apposito fondo costituito esclusivamente di monetine rosse e di quelle più piccole fra le gialle. E da allora le richieste si stanno spontaneamente esaurendo…
– don Davide –
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