Il cuore è dentro una bustina

     

    Fra i doni natalizi ricevuti dal Patronato, uno dei più commoventi è stato quello di tre cuginette dai 6 ai 9 anni le quali, con l’aiuto della nonna maestra in pensione, hanno confezionato con un cioccolatino e una moneta da 1 o 2 euro decine di bustine sigillate da una stellina e decorate con un disegno fatto da loro: «Sono per i poveri» hanno detto.

    E noi abbiamo rispettato la consegna. Una metà delle bustine sono andate ai figli delle signore ucraine che ogni pomeriggio ritirano al Patronato il sacchetto della cena e l’altra agli ospiti africani che hanno figli piccoli. Inutile dire che i bimbi ucraini sono stati felicissimi del regalo.

    Coi papà africani invece si è adottato qualche accorgimento: dopo aver spiegato che si trattava del dono di tre bimbe italiane ai loro bimbi, li si è avvisati che in alcune bustine invece di 2 c’era 1 solo euro e che, se volevano, potevano controllare. A chi cercava di strappare la bustina per vederne il contenuto, si chiedeva di restituire il dono e lo si liquidava coi 2 euro.

    A chi rispondeva che non era l’importo a contare, ma il gesto e voleva che fosse il figlio ad aprire la bustina, si davano 5 euro in più per la ricarica: «Per far sapere al tuo bimbo che c’è un regalo per lui». Perché il valore di un dono che nasce dall’affetto, è indipendente dal prezzo dello stesso.

     

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