Il danno quando non si coglie l’ironia

     

    Di passaggio a Bergamo, la coppia ha fatto tappa anche al Patronato “dove –ricorda commosso il marito- ho trascorso gli anni della mia fanciullezza”. I luoghi sono ancora quelli di tanti anni fa e i due vogliono vedere tutto, alternando ai ricordi nostalgici del passato, la curiosità per il presente.

    Il marito che è stato in Africa per lavoro, è stupito della presenza di tanti neri e vorrebbe fare due parole con loro. Perciò gli presento un giovane: “Lui è S. Da qualche anno è qui da noi e ora sta frequentando un corso di operatore socio sanitario per i nostri ospiti bisognosi di assistenza e per facilitarlo nella ricerca di un lavoro”.

    I due parlano tra loro in inglese e al momento del congedo, la moglie si rivolge al giovane in tono scherzoso: “Sono contenta che mio marito ti abbia conosciuto perché un domani chissà, potrebbe aver bisogno di te”. L’altro non coglie l’ironia e, forte della fiducia incassata, azzarda una diagnosi non richiesta: “Credo che quello di suo marito sia un caso di demenza: io sto studiando e i sintomi sono proprio quelli”.

    Mi sento sprofondare per l’imbarazzo e cerco di rassicurarli: “Non fateci caso, parla così a tutti quelli di una certa età, me compreso e dei termini che usa credo non sappia bene il significato”. Ma rimane il fatto che la partenza della coppia è stata molto più sbrigativa e molto meno cordiale del suo arrivo.    

     

    – don Davide Rota

     

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