lunedì 1 agosto ’16

    XVIII Settimana tempo Ordinario

     

    Iniziamo la giornata Pregando (S. Alfonso Maria de Liguori)

    Alla mensa dei tuo dolcissimo convito, Signore Gesù, io, peccatore e privo di meriti, mi accosto, solo confidando nella tua misericordia e bontà. Anima e corpo ho macchiati di molte colpe, la mente e la lingua non ben custodite. Dunque, o mio Signore, io misero, ricorro a te, fonte di ogni misericordia, a te mi affretto per essere risanato, sotto la tua protezione mi rifugio. Quello che non posso sostenere come Giudice, sospiro di averlo come Salvatore. Amen

     

    Alfonso Maria de’ Liguori Vescovo e Dottore della Chiesa

    Nasce a Napoli il 27-09-1696 da genitori appartenenti alla nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto e dopo alcuni anni di avvocatura, decide di dedicarsi al Signore. Ordinato prete nel 1726, Alfonso mentre si prepara per un futuro impegno missionario in Oriente, prosegue l’attività di predicatore e confessore e prende parte alle missioni nei paesi all’interno del regno. Fonda la Congregazione del SS. Salvatore. Nominato vescovo di Sant’Agata governa la diocesi con dedizione, fino alla morte nel 1787

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 14,1-12)

    Quando udì della morte di Giovanni Battista, Gesù partì su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qua». E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. 

     

    Riflessione Per Il Giorno

    “A causa vostra sono stato vittima di bullismo per sette anni… e adesso devo comprare una pistola per spararvi”. Non l’ha solo detto; l’ha fatto. Risultato? 10 morti, lui compreso. Il diciottenne David Ali Sonboly di Monaco di Baviera si era documentato sulla strage di Utøya e aveva visitato la città tedesca in cui nel 2009 un ragazzo uccise 15 persone; la polizia ha accertato che stava preparando la strage da un anno. Insomma uno psicolabile o un depresso o le due cose insieme…Tutto chiaro allora o no? E’ bene ricordare che è passato solo un anno da quando un altro tedesco, il co-pilota A. Lubitz decideva di schiantare sé e l’aereo pieno di gente sulle Alpi: ma dopo lo sconcerto e l’orrore iniziale, è sceso il silenzio su un fatto così spaventoso come se la follia bastasse a spiegare tutto. Non si vuole alimentare il fuoco delle polemiche, ma soltanto leggere le vicende del giovane stragista e del pilota suicida in modo tale che la doverosa pietà cristiana non impedisca una riflessione rigorosa sui fatti. 1) la gente del nostro tempo ha colpevolmente mentito a se stessa quando si è illusa che certi abissi di male (shoah, gulag, lager) fossero sepolti per sempre nel passato…così che se a scatenare l’orrore è un matto, tira un sospiro di sollievo. 2) A sbugiardare quegli esperti che hanno una risposta pronta per tutto, questi orrori dimostrano che il cuore dell’uomo è un abisso e il male rimane mistero assurdo e inspiegabile (mysterium iniquitatis). 3) Infine che il pericolo più grave non è quello fuori di noi, ma quello che si nasconde in noi…Ma non è questo il tempo in cui sono tutti gran bravi ragazzi?            

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché impariamo a vivere ogni giorno come se fosse il primo e l’ultimo

    gingol

     

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