lunedì 28 giugno ’21

     

    13a settimana del tempo ordinario

     

    Proverbio del giorno (Sapienza Orientale)

    Con i coltelli troppo affilati ci si taglia le dita; con troppo denaro si vive nell’infelicità.

     

    Preghiera del giorno F. Drozdov

    Signore non so che cosa chiederti. Tu sei il solo a sapere ciò che mi occorre. Tu mi ami più di quanto io riesca ad amare me stesso.

    Concedi al tuo servo ciò che non sono in grado di chiedere per me stesso. Non oso chiedere né la croce né la consolazione. Da te solo dipendo. Il mio cuore ti apro.

    Tu vedi i bisogni che io ignoro. Vedi e agisci secondo la tua misericordia. Colpiscimi e guariscimi. Fammi cadere e risollevami.

    Riverisco la tua volontà e davanti a te resto in silenzio, davanti alla tua volontà, davanti alle tue sentenze insondabili.

    A te mi dono interamente. In me non vi è né volontà né desiderio, se non il desiderio di fare la tua volontà. Insegnami a pregare. Prega tu stesso in me.

     

    Santo del giorno

    IRENEO DI LIONE. Discepolo di S. Policarpo e, attraverso di lui, dell’apostolo Giovanni, è figura di primaria importanza nella storia della Chiesa.

    Nato con molta probabilità a Smirne, approdò in Gallia e nel 177 succedette nella sede episcopale di Lione al 90enne vescovo Potino, morto in seguito alle percosse ricevute durante la persecuzione contro i cristiani.

    Pochi giorni prima delle sommosse anticristiane, Ireneo era stato inviato a Roma dal suo vescovo per chiarire alcune questioni dottrinali.

    Tornato a Lione fu chiamato a succedere al vescovo martire, in una Chiesa decimata dei preti e di gran parte dei fedeli. Si trovò a governare come unico vescovo la Chiesa dell’intera Gallia. Lui, greco, imparò le lingue dei barbari per evangelizzare le popolazioni celtiche e germaniche.

    E dove non arrivò la voce giunse la parola scritta. Nei suoi 5 libri Contro le eresie traspare non solo il grande apologista, ma anche il buon pastore preoccupato delle pecorelle allo sbando che cerca di condurre all’ovile.

     

    La Parola di Dio del giorno – Matteo 8,18-22

    In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada».

    Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

    E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».

     

    Riflessione del giorno (Mons. Ravasi: Mattutino)

    “Ho gusti molto semplici. Mi accontento sempre del meglio”. “Circondatemi di lusso. Al necessario posso anche rinunciare”.

    Lo scrittore inglese Oscar Wilde, personaggio discutibile ma spesso acuto e sferzante nei suoi giudizi, riesce a cogliere con ironia molti vizi comuni, non di rado velati da un manto di ipocrisia.

    È una sorta di legge: è più facile spasimare e fin disperarsi per il superfluo che non preoccuparsi del necessario.

    Si pensi alle scarpe o al vestito firmato che il giovane esige a tutti i costi, anche di fronte a una situazione familiare economicamente difficile, perché quel capo è diventato una necessità falsa ma codificata nella comune accezione e convivenza.

    C’è, però, un’altra e antitetica applicazione morale possibile per la prima frase ironica di Wilde. Il meglio, infatti, nel mondo dello spirito è effettivamente la realtà più semplice e necessaria.

    Di sua natura la spiritualità tende al massimo, alla perfezione ed è per questo che non ci si deve mai accontentare del minimo, pena la depressione dell’anima e dell’autentica vitalità interiore.

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo perché chi vive nella ricchezza ascolti il gemito dei poveri che non hanno casa, non possono vestirsi, non hanno da mangiare a sufficienza. 

     

    Don’t Forget! Foto Storiche

    Di solito i gemelli condividono, oltre al patrimonio genetico, anche il cognome. Non è questo il caso di JIM LEWIS e JIM SPRINGERS: separati alla nascita, sono adottati da due diverse famiglie dell’Ohio che li battezzano casualmente con lo stesso nome.

    Nessuno dei due sa nulla fino ai 39 anni quando, conoscendosi, scoprono con meraviglia che la loro vita si è svolta in parallelo.

    Entrambi da piccoli hanno avuto un cane di nome Toy e, da sposati hanno chiamato i loro figli rispettivamente James Allen e James Alan.

    Entrambi sono sceriffi nelle rispettive contee e in vacanza vanno in una Chevrolet azzurra nella stessa località della Florida. Entrambi fumano le stesse sigarette e bevono la stessa birra.

    Sia Jim che Jim si sposano prima con Linda e Linda per poi divorziare e risposarsi con Betty e, non c’è bisogno di dirlo, Betty. La loro storia suggerisce come gran parte dei nostri gusti e delle nostre scelte sia codificata nei nostri geni.

     

     

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